Lettera aperta

Comitato Verità e Dignità per le vittime si scaglia contro Toma: “Ironia macabra su Radio 1, si vergogni”

Il Comitato “Verità e Dignità per le vittime Covid 19” scrive una durissima lettera aperta al Governatore del Molise Donato Toma dopo la sua apparizione al programma “Un giorno da pecora” andato in onda su radio 1, nella quale il presidente Francesco Mancini esprime, a nome di tutti, un vivo disappunto per l’ironia del presidente, ritenuta “inopportuna e  macabra” per “quella sua canzone “puozza muri”.

“Se la poteva risparmiare, non è stato un bel gesto, è stata una totale mancanza di rispetto nei nostri confronti e di chi non c’è più. La nostra è reale sofferenza, la sua è pura gioia e divertimento, ironia goliardica. Con le sue esternazioni è riuscito a togliere la dignità anche a noi che siamo vivi non solo ai nostri cari defunti”

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“Le chiediamo se fosse il caso di esprimersi in quel modo e così pubblicamente mentre centinaia di persone erano maledettamente in sofferenza per i loro cari che improvvisamente sono scomparsi – si legge nella lettera, pubblicata anche sui social – Forse non Le è chiaro che qui in Molise sono morte per Covid oltre 180 persone e mai avrebbero immaginato che sarebbe potuto succedere proprio a loro”.

“Quando parla come presidente della regione, e pertanto in nome della Regione Molise e dei molisani, dovrebbe mantenere garbo istituzionale per il ruolo che ricopre ed essere prudente. Visto che si è divertito tanto a cantare in pubblico, esponendo tutti molisani al pubblico ludibrio, ci siamo chiesti se per un attimo Lei abbia pensato ai molisani che stanno attraversando un periodo economico e sociale drammatico, e alle famiglie delle vittime colpite mortalmente dal Covid. Dalla sua condotta risulta evidente che Lei non ha pensato minimamente a chi, in questo momento, sta soffrendo e a tutti noi provati da scomparse ancora inspiegabili!

Vedere Lei ridere e strimpellare è stato rabbrividente. Lei ha sottovalutato e umiliato i molisani e il Molise. Lei, appagando il suo ego smisurato, è passato sopra ogni principio e alle persone che versano in uno stato di sofferenza, rabbia, impotenza senza alcun ritegno. Mi chiedo chi potrebbe mai rappresentare in questo modo? Ma che presidente è?”.

Parole forti quelle di Mancini, che ha preso il padre all’ospedale Cardarelli per una terribile infezione da coronavirus, e che coordina il comitato nato formalmente il 4 dicembre sotto il patrocinio legale dell’avvocato Vincenzo Iacovino, con l’obiettivo di far luce sulle vite dei defunti e sulle eventuali responsabilità delle istituzioni.

“Un presidente serio – si legge ancora nella lettera aperta a Toma – dovrebbe essere presente e dare sostegno alle persone che stanno in difficoltà economiche, augurare loro di lasciarsi alle spalle tutto quello che c’è stato di negativo, stringersi al dolore delle persone e dei familiari delle vittime. Solo Dio sa il dolore che ci avvolge in questo triste periodo, sarebbe stata ben accetta una parola di conforto, un messaggio di cordoglio o anche nulla, si sicuramente avrebbe fatto meglio a stare zitto, a tacere. Dalla sua carica istituzionale, in un giorno del genere, ci saremmo aspettati altro non di certo quella canzonetta.  Presidente lei è stato vergognoso e inopportuno. Ci dispiace che non sia riuscito a provare pena e ad essere solidale, come invece sta facendo il popolo molisano per le tante, troppe vittime Covid”.

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