Il bilancio del presidente

Toma chiude l’anno più duro: 87 mln per l’emergenza covid, chiesti 3 miliardi sul Recovery Fund

Conferenza stampa di fine anno per il Governatore che ha fatto il punto sugli investimenti per fronteggiare l'emergenza provocata dal covid, sulla ricostruzione post sisma e sui progetti presentati all'Unione europea, come la superstrada 4 corsie, il dragaggio della diga del Liscione e la ristrutturazione dell'ospedale Veneziale di Isernia. "Chiederò che diventerà un Dea di primo livello", l'annuncio di Toma che ha superato la metà del mandato. "La ricandidatura? Non lo so. Ma c'è qualcuno che sta già facendo campagna elettorale"

Ancora poche ore e si chiuderà quello che è considerato l’anno più duro dal secondo dopoguerra: la pandemia provocata dal nuovo coronavirus ha messo in ginocchio la sanità, è stato uno tsunami per l’economia. Ed è per questo che sono state approntate misure e investimenti straordinari, il piano Marshall 4.0 che sarà attivato nel 2021.

Il solo Molise ha destinato oltre 87 milioni di euro per l’emergenza, mentre all’Europa ha chiesto 3 miliardi: i fondi del Recovery Fund serviranno solo in parte per la sanità, ma soprattutto per le infrastrutture (un terzo dei finanziamenti richiesti, circa 1 miliardo). Sono alcuni degli interventi citati dal presidente della Regione Molise Donato Toma nella tradizionale conferenza stampa di fine anno che si è svolta questa mattina (30 dicembre) ovviamente in modalità on line.

“Si chiude un anno particolare, problematico, complesso. Abbiamo dovuto fronteggiare la crisi indotta dalla pandemia”, le parole del capo della Giunta regionale ai giornalisti che poi è sceso nel dettaglio delle azioni del suo governo. 

toma conferenza fine anno

L’EMERGENZA COVID

Sono 84,7 milioni di euro le risorse che la Regione Molise ha destinato per contrastare l’emergenza epidemiologica: la maggior parte (57,7 milioni) è stata stanziata fino ad aprile, nella prima fase della pandemia, 27 milioni nella seconda (dicembre 2020). “Le azioni – ha esplicitato Toma – hanno riguardato il sostegno a imprese, famiglie, lavoratori, inclusione sociale, sanità, informazione locale, società ed enti di promozione turistica, sportiva, culturale e religiosa”.

E’ stato attivato inoltre il 97% delle risorse del Programma operativo regionale: “L’Europa ci aveva destinato, 124 milioni di euro” e “sono stati erogati pagamenti per 39 milioni, il 30% di tali finanziamenti”. 

Quindi, ha aggiunto sui fondi Ue, “spendiamo di più“. Ed è “un risultato ottimale, che l’Unione europea ci ha attestato in modo chiaro e inconfutabile. Ciò ci rende orgogliosi e fa giustizia delle “parole al vento” che spesso udiamo sulla presunta incapacità di spesa dei Fondi europei che viene posta in capo alla Regione Molise”.

Sul Piano di sviluppo rurale del Molise “abbiamo registrato un eccellente livello di spesa che ha superato il 65% della spesa, siamo tra i primi d’Italia e d’Europa”.

RECOVERY FUND

La Regione Molise ha presentato al Governo progetti per oltre 3 miliardi e 299milioni di euro in sei settori: Salute (116 milioni), Infrastrutture (oltre 1 miliardo), Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo (433 milioni), Rivoluzione verde e transizione ecologica (457 milioni), Istruzione e cultura (114 milioni), Equità sociale, di genere e territoriale (100 milioni), mentre altri 979 milioni sono per quelle che sono state definite le iniziative multi missione,  ossia i “progetti che rispecchiano più missioni (ossia i temi) contemporaneamente”.

Tra i progetti c’è la realizzazione della superstrada a quattro corsie, il potenziamento della viabilità tra Campobasso e Termoli e il dragaggio della diga del Liscione per aumentare la capacità di drenare le acque. Nel Recovery Fund è stato inserito anche un progetto sull‘ospedale Veneziale di Isernia che “ha i maggiori problemi strutturali rispetto agli altri ospedali molisani”, ha evidenziato Toma. “Inoltre, chiederemo nelle prossime riunioni dedicate al Patto per la salute di dotarlo delle specialità in grado di farlo diventare un Dea di primo livello”. 

 

GESTIONE SANITARIA DELLA PANDEMIA

Il presidente della Regione ha riconosciuto le difficoltà e al tempo stesso ha sottolineato il ritardo con cui sarà realizzato il padiglione dedicato alla cura dei pazienti covid all’ospedale Cardarelli: “Asrem è il soggetto attuatore. Le progettazioni sono terminate, ma il commissario nazionale Domenico Arcuri deve nominare le ditte chiamate a validare i progetti. E senza questo passaggio non possono iniziare i lavori. I ritardi non dipendono da noi, anzi abbiamo fretta di concludere il potenziamento del piano ospedaliero definito dal commissario ad acta Giustini”.

Sui posti letto in Terapia Intensiva: “E’ vero siamo stati in affanno, ma avevamo anche la possibilità di rivolgerci ai privati”. Poi, ha specificato, “in Molise sono 30 i posti letto di Terapia Intensiva per pazienti covid come comunicato a Roma, ma i privati non hanno messo a disposizione posti letto per pazienti covid”. 

 

RICOSTRUZIONE POST SISMA 2002 E 2016

L’Agenzia regionale di Protezione civile ha pagato 28 milioni per 334 interventi svolti. Bisogna saldare lavori per 6 milioni: di questi circa 4 milioni hanno ricevuto “l’autorizzazione al pagamento, mentre siamo in attesa della documentazione richiesta per interventi pari a 1,8 milioni di euro”.

Invece sono stati quasi interamente spesi i fondi per erogati dal Governo: 6 milioni sui 7,2 stanziati dal Governo, mentre lo scorso 14 luglio il Consiglio dei Ministri ha assegnato al Molise ulteriori risorse (1,6 milioni) per il prosieguo ed il completamento della fase emergenziale. Attualmente sono stati liquidati 2,6 milioni di Contributi per l’autonoma sistemazione, 153mila euro di rimborsi ai tecnici che hanno svolto le verifiche di agibilità, circa 2 milioni per gli interventi di pronto ripristino, 143mila euro sono stati spesi per le attività della Struttura commissariale, 776mila euro per gli interventi urgenti, altri 87mila euro per il soccorso e assistenza alla popolazione, infine 144mila euro sono stati utilizzati per gli interventi dovuti al rischio indotto.

IL FUTURO DEL GOVERNATORE

Tra dissidenti, problemi con la Lega e rimpasto della Giunta il 2020 non è stato un anno facile dal punto di vista degli equilibri della coalizione. Dopo aver superato il giro di boa, Toma si sta preparando per la fase più delicata della legislatura. E’ pronto per una ricandidatura? “Non lo so, non ci penso. In questo momento penso a rispondere alle esigenze dei molisani. Non sono concentrato sulla campagna elettorale, anche se qualcuno già ha iniziato a farla per avere visibilità. Vedremo quale sarà la coalizione. E comunque se non sarò più il presidente della Regione Molise io ho da fare”, la sua risposta. “Comunque ho visto i sondaggi: il centrodestra è al 45%, il Pd è in recupero, M5S in calo”.

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