Il presidio

Autonomia differenziata, protesta a Campobasso: “Aumenterà le disuguaglianze”

In piazza Prefettura si terrà dalle ore 16 alle ore 18 l'iniziativa che punta a contestare il disegno di legge del ministro Francesco Boccia. Scuola e fisco tra le materie che diventerebbero di esclusiva competenza delle Regioni

Anche a Campobasso, come a Montecitorio e in tante altre piazze d’Italia, domani – 18 dicembre – si svolgerà un presidio di protesta contro l’autonomia differenziata che riconosce maggiori poteri alle Regioni. Se ne parla da un po’ di tempo dopo la richiesta di maggiore autonomia avanzata da nove regioni (Lombardia, veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Umbria e Campania).

L’iniziativa, promossa dalla Rete dei Numeri pari e dal Comitato per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata e che a Campobasso si svolgerà in piazza Prefettura si terrà dalle ore 16 alle ore 18, punta a contestare il disegno di legge del ministro Francesco Boccia. Il provvedimento, spiega il professore Franco Novelli (referente in Molise della manifestazione), “introdurrebbe nel nostro paese quella che è stata definita “autonomia differenziata”, ribatezzata da quotidiani e giuristi come “secessione dei ricchi”. Le conseguenze sarebbero estremamente negative. Avremmo un paese ancor più frammentato e disunito, con cittadini e cittadine di serie A, B e persino Z, a seconda del luogo di residenza. Il DDL Boccia legittimerebbe la costruzione di 20 piccole patrie, dando a ognuna di queste la possibilità di gestire autonomamente – tra le altre – il sistema scolastico, la tutela del territorio e dell’ambiente, i contratti di lavoro e il gettito fiscale. Abbiamo già visto in questi anni cosa significhi la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Enormi ed incalcolabili sono i disastri causati dalle privatizzazioni, dalla negazione del diritto alla salute per milioni di cittadine e cittadini italiani sino alla crescita esponenziale delle differenze tra Nord e Sud. La regionalizzazione della Sanita, insieme alle privatizzazioni, hanno amplificato l’impatto della pandemia, aumentato le disuguaglianze e causato un numero maggiore di vittime.

Sarebbe grave quindi – aggiunge Novelli – se in un momento così drammatico per il Paese, davanti a un aumento senza precedenti della disuguaglianze, mentre crescono le differenze territoriali tra i diritti e le prestazioni, il Governo decidesse di approvare la cosiddetta Autonomia differenziata, cedendo alle richieste di tre Presidenti di Regione di regionalizzare altre 22 materie. E sarebbe ancor più grave che l’approvazione del DDL Boccia avvenisse senza un dibattito pubblico e il coinvolgimento dei cittadini come in questo momento sembra intenzionato a fare il Governo. In una fase storica come questa dovremmo lavorare per uniformare e garantire diritti e prestazioni ovunque nel paese e la cosiddetta autonomia differenziata è un attacco all’unità della Repubblica”.

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