I giovani e le regole

Violano l’isolamento e lo postano sui social: un gesto incosciente che può costare il carcere. E la vita

La foto di amici che si incontrano, malgrado uno di loro sia positivo, fa il giro della rete. Accade in BassoMolise ma accade dappertutto, purtroppo. Un fenomeno nemmeno così nascosto ma dalla gravità enorme: un pericolo sanitario a cui si aggiungono i rischi penali.

Violare l’isolamento fiduciario per la positività al Sars-Cov-2 non è solo qualcosa di molto rischioso per sé e per gli altri. È anche una violazione della legge. Eppure c’è chi non l’ha capito o forse fa finta di non capire a che rischi va incontro, per giunta autodenunciandosi inconsapevolmente sui social.

È successo in Basso Molise, è successo altrove. Purtroppo di gente che viola le regole è pieno il mondo, anche se queste regole vogliono dire evitare di far ammalare e persino morire delle persone.

Ma che il fenomeno ci sia non si può tacere. Non faremo nomi, non indicheremo il luogo, perché significherebbe scatenare l’ennesima ignobile caccia all’untore.

Ma quanto visto e certificato con tanto di video e foto che circolano in Rete è emblematico di come soprattutto i giovani facciano fatica a capire che rischi si corrono. Dall’indossare la mascherina, cosa che in pochissimi fanno fra i ragazzi, al divieto di fare assembramento che viene costantemente aggirato, sia in pubblico che in privato.

Violare l’isolamento fiduciario, facendo entrare in casa degli amici anche semplicemente per due minuti, è sbagliato e da incoscienti. Primo, perché si rischia di contagiare amici/parenti, che a loro volta possono portare il virus in casa e far ammalare di Covid-19 una persona cara, magari con delle patologie pregresse o in età avanzata. Un conto è contagiarsi senza volerlo, come può capitare a tutti. Un altro è contagiarsi perché si va a casa di un positivo, sapendo che ha contratto il virus.

E c’è poi l’aspetto penale. Perché il celeberrimo Dpcm ‘Io resto a casa’ del 9 marzo scorso ha previsto sanzioni che vanno dall’arresto da 3 a 18 mesi all’ammenda da 500 a 5000 euro. Senza contare che in caso di ulteriori contagi correlati si aprono aspetti penali ben più gravi. E chi viola l’isolamento fiduciario dovrebbe sapere anche che pubblicare le foto sui social non rende la cosa più simpatica, bensì fornisce elementi concreti a chi è deputato al controllo.

Farlo in realtà piccole, come sono i paesi del Molise, rischia solo di scatenare quei sentimenti di rabbia che caratterizzano in molti casi il modo di rapportarsi al Covid-19. Maggiore prudenza e sereno rispetto delle regole: è così semplice che sembra assurdo doverlo ripetere pubblicamente.

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