Chi prima arriva...

Vaccino antinfluenzale, ora c’è dai pediatri: “Dosi scarse e arrivate tardi, genitori fate presto”

A più di un mese dall'avvio della campagna vaccinale sono arrivati solo in questi giorni negli ambulatori pediatrici i vaccini per i bambini tra 6 mesi e sei anni considerati categoria a rischio. Frena l'entusiasmo il segretario regionale della federazioni pediatri del Molise: “I genitori che vogliono vaccinare i propri figli devono telefonare presto ai propri pediatri perché siamo già in ritardo e non abbiamo moltissime dosi”.

Sono quasi 14mila i bambini molisani tra sei mesi e sei anni ai quali quest’anno è raccomandato il vaccino antinfluenzale. A più di un mese dall’inizio della campagna vaccinale i pediatri non hanno ancora ricevuto le dosi che Asrem e Regione Molise sono riuscite a ‘requisire’ sul mercato farmaceutico dove quest’anno, complice la pandemia, il sistema di distribuzione delle dosi è cambiato. Diversi sono stati gli allarmi lanciati in queste ultime settimane e finalmente, da pochissimi giorni, i pediatri di base stanno ricevendo le scatole di vaccino gratuito per quella che, al pari degli over 60, è considerata una categoria a rischio.

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Ad annunciarlo è stato Donato Meffe, pediatra campobassano e segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri del Molise il quale ricorda non solo la gratuità della prestazione “per bambini e ragazzi a rischio, con patologie e nella fascia di età sei mesi/sei anni” ma anche che “i genitori che vogliono vaccinare i propri figli devono telefonare presto ai propri pediatri perché siamo già in ritardo e non abbiamo moltissime dosi”.

I genitori, in realtà, stanno telefonando da settimane negli ambulatori dei pediatri per prenotarsi ma fino a questo momento anche gli stessi medici non hanno potuto fare molto giacché non avevano le dosi.

In più c’è un altro problema: affinché il vaccino immunizzi i più piccoli dai ceppi influenzali più comuni della stagione 2020/2021 i bambini dovranno fare una doppia dose a distanza di alcune settimane. Ma col pesante ritardo nella distribuzione si rischia di arrivare troppo a ridosso del picco influenzale e dunque di vanificare, in parte o del tutto, lo sforzo fatto.

(foto fondazioneveronesi)

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