Stati generali delle donne

‘Uomini illuminati’ per la parità di genere, c’è anche un molisano tra i premiati

Si è svolta oggi la seconda edizione del premio nazionale degli “Uomini illuminati”. Premiato anche il molisano Angelo Marino.

Il premio patrocinato anche dalla Commissione Europea e che ha visto i saluti e la condivisione di S.E. Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, è stato istituito nel 2019 dagli Stati Generali delle donne la cui referente per il Molise è la Consigliera di Parità Giuditta Lembo.

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Il Premio nasce dalla consapevolezza che finché il dibattito di genere rimane solo un problema delle donne, non andrà lontano. Il “genere” non è solo questione di raggiungere le pari opportunità per le donne e gli uomini. La parità di genere è anche una questione di sviluppo economico e sociale. Il messaggio non è nuovo, ma ancora non è stato sufficientemente portato all’attenzione di tutti i responsabili politici. Come può un paese privarsi volontariamente del potenziale umano di metà della sua popolazione? Il costo economico e sociale è enorme. Al centro il lavoro delle donne e l’essere madri. Per ridurre la disuguaglianza di genere e garantire uno sviluppo sostenibile le donne hanno bisogno di allearsi con gli “Uomini illuminati”.

Uomini che lavorano con le donne e con le donne condividono passione e prospettive future di cambiamento attraverso la sottoscrizione di un “Patto per le Donne”, per riflettere con le donne sul grave deterioramento ambientale del pianeta, sullo spreco di risorse naturali e umane provocato da sistemi economici e politici ingiusti e irresponsabili, mettendo al centro di questo cammino di ricerca la parola “riconnessione” con l’insieme delle creature viventi e con la Terra che tutti abitiamo.  Ed anche la parola “condivisione” di un impegno globale a «coltivare e custodire» i beni umani e terreni, per una vita in armonia con se stessi/e, con la propria comunità e con la Madre Terra.

Il filo conduttore è la fiducia nell’impegno quotidiano e comunitario perché, come sostiene Papa Francesco: “non c’è ecologia senza giustizia, non c’è cura verso l’ambiente se le relazioni fra gli esseri umani sono inficiate da squilibri economici, sociali e culturali”.

Diversi i nomi di uomini illustri premiati tra i quali l’ex Ministro del lavoro Enrico Giovannini, il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il Rettore dell’Universitas Mercatorum Giovanni Cannata, Il Procuratore di Trento Sandro Raimondi e anche il molisano Angelo Marino. Angelo Marino è Capo dell’Unità of Safeguarding Secure Society at Research Executive Agency presso la Commissione Europea a Bruxelles. È responsabile dell’attuazione del programma Horizon 2020 “Società sicure – proteggere la libertà e la sicurezza dell’Europa e dei suoi cittadini”.

Angelo Marino ha più di 25 anni di esperienza professionale nel settore ICT. Ha acquisito una grande esperienza nel campo della sicurezza dell’informazione e delle telecomunicazioni attraverso il lavoro in diversi settori e domini, tra cui l’industria della sicurezza informatica, la logistica, presso le Nazioni Unite e attualmente presso la Commissione Europea. Ha studiato informatica e ingegneria del software presso l’Università di Pisa in Italia e ha conseguito un MBA in gestione globale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

“Sono felice – afferma Giuditta Lembo – in qualità di Referente degli Stati generali delle donne di aver potuto indicare all’interno della rosa di nomi dei premiati, anche un nostro corregionale che rende merito al Molise all’estero presso la Commissione Europea, al dott. Marino le mie congratulazioni e che la sua carriera, fatta di tanti sacrifici accompagnati da tanta professionalità, tenacia e passione,  possa essere un esempio per tanti giovani molisani affinchè comprendano che la meritocrazia è un ideale in cui credere sempre, perché le cosiddette scorciatoie, ahimè, generano ingiustizie in chi le subisce ma anche sdegno verso chi le pratica! “

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