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Un giovane paziente scrive da Malattie Infettive, il reparto in guerra: “Orgoglioso di medici e infermieri, ma sono troppo pochi”

Tra le tante testimonianze che arrivano, in questi giorni di dolore e paura per le conseguenze – spesso letali – del virus, ci sono anche le parole di un giovane ricoverato lo scorso 17 novembre. Danilo M., di Larino, si trova in Malattie Infettive, il reparto sotto pressione che attualmente conta 54 posti letti (dislocati tra il primo, il secondo e il quinto piano dell’ospedale Cardarelli) quasi sempre occupati. Tanto che, come ha raccontato Monica Raucci sulla TgR in un servizio che ha molto colpito l’opinione pubblica, è capitato già in un paio di occasioni che sia stato rifiutato il ricovero a pazienti delle Rsa e lunedì scorso una donna è morta dopo 30 ore trascorse su una barella in Pronto Soccorso, aspettando (inutilmente) di essere trasferita in reparto.

La pandemia sta mettendo in luce la fragilità del sistema sanitario molisano e la rete dell’assistenza sia ospedaliera che territoriale. Prima ancora di essere un problema di posti letto, tuttavia, è la carenza di camici bianchi a pesare terribilmente. In Infettive ci sono 5 medici, e c’è un infermiere ogni 8-9 pazienti. Riposi e festivi vengono sacrificati costantemente e basta una assenza, basta saltare un turno, per mandare in affanno il reparto.

Il personale in servizio, come denunciato anche dal presidente del Sindacato nazionale Nursing Up De Palma, non basta a fronteggiare richieste e necessità di degenti che spesso hanno complicazioni, che devono essere controllati di continuo, che hanno bisogno di cure costanti.

La prossima settimana dovrebbero cominciare a prendere servizio 10 infermieri a partita iva, selezionati con un avviso pubblico scaduto a metà ottobre. Ma la criticità rimane, come rivelato con voce pressoché unanime da tanti familiari di vittime del Covid. Gli stessi che lamentano la scarsa assistenza data ai loro cari in ospedale, e che stanno costituendo un Comitato per confrontarsi, cercare la verità e valutare eventuali azioni da intraprendere.

Che il personale sia carente e i turni di lavoro disumani lo conferma Danilo M., che scrive dall’interno di Malattie Infettive per “testimoniare in maniera semplice la stima verso tutto il personale per l’altissima umanità e senso di responsabilità nello svolgere turni di lavoro massacranti da 12 ore al giorno, dando il massimo nel loro operato”. Parole che pongono l’attenzione sul grande senso del lavoro e del rispetto per la vita che sta respirando all’interno del reparto diretto dal dottor Santopuoli, ma che non rifuggono dalla individuazione delle responsabilità. “Spero che chi legga –- conclude Danilo – possa provare orgoglio come lo provo io verso queste persone che in questo momento si sentono sotto attacco per ciò che sta accadendo, la cui responsabilità va cercata solo ed esclusivamente nella incapacità della classe politica molisana”.

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