Blitz antiprostituzione

Termoli come Amsterdam: le finestre addobbate con luci rosse, pizzi e candele. Chiusa casa d’appuntamento

La squadra mobile è intervenuta in casa nei pressi della stazione ferroviaria che richiamava, soprattutto i viaggiatori, allestendo la balconata. All'interno soprattutto donne sudamericane che svolgevano l'attività di prostituzione

Una sorta di Amsterdam improvvisata è stata scoperta dalla squadra mobile in un appartamento di una palazzina di Termoli, nei pressi della stazione ferroviaria.

Gli agenti hanno raccolto una serie di segnalazione da parte degli inquilini del palazzo, come spesso, accade, stanchi dell’andirivieni di gente, del baccano ad ogni ora del giorno e della notte e soprattutto di clienti che erano soliti sbagliare campanello, citofonando nelle ore più disparate alla ricerche delle “signore” che avevano promosso incontri “rilassanti” su siti ad hoc in quella palazzina.

Gli uomini del commissariato, al di là delle denunce, non ci hanno messo molto ad individuare l’appartamento perché le finestre erano adornate con luci e candele rosse, pizzi e tende a tema per richiamare probabilmente, soprattutto l’attenzione dei pendolari di tappa a Termoli dopo il viaggio in treno.

Nel corso della perquisizione, gli agenti hanno scoperto quindi una casa completamente organizzata per l’attività di meretricio svolta perlopiù da donne di origini sudamericane. Una casa di appuntamenti, pubblicizzata su  siti internet come frequentemente accade in queste circostanze.

Quindi la Mobile, grazie agli elementi raccolti in fase di indagine in merito al presunto reato di favoreggiamento della prostituzione (intercettando il flusso di clienti che si recavano nella casa per consumare rapporti sessuali e individuando gli annunci sui siti per incontri) e dell’immigrazione clandestina, hanno denunciato all’autorità giudiziaria tre soggetti, la donna straniera, il conduttore dell’immobile ed  il proprietario dello stesso, noto professionista del capoluogo nei cui confronti il Gip ha ritenuto, tuttavia,  non sussistere elementi di reato in quanto inconsapevole di quanto accadeva  all’interno dell’appartamento incriminato.

Infine come già scritto da Primonumero.it il Gip di Campobasso ha convalidato il sequestro operato dalla procura del capoluogo in merito ad un appartamento tra via Montesabotino e via Monte San Gabriele dove pure erano operative due donne dedite all’attività di prostituzione.

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