Tracciamento dei contatti

Tamponi, il Comune di Campobasso mette a disposizione 3 ragazzi del servizio civile

"Così si può rendere il tracciamento più efficiente e soprattutto più esteso, al fine di limitare ansie e paure nella cittadinanza", ha spiegato il sindaco Roberto Gravina.

In attesa che l’area di Selvapiana venga attrezzata per consentire alle persone di effettuare i tamponi in auto (i cosiddetti drive ‘trough’), il Comune di Campobasso ha deciso di dare una mano al personale già impiegato dall’Azienda sanitaria regionale mettendo a disposizione tre persone del servizio civile. Un modo per “potenziare il tracciamento delle catene epidemiologiche, un problema importante emerso in questa seconda fase dell’emergenza nella nostra regione”, ha sottolineato il sindaco Roberto Gravina evidenziando le difficoltà del sistema di ‘contact tracing’.

Ci sono persone che aspettano giorni, se non settimane prima di essere contattate dall’Asrem per effettuare il test rinofaringeo che rileva il Sars-Cov-2.

“Come già proposto lo scorso marzo, da oggi sono a disposizione di Asrem, tre persone appartenenti al servizio civile, affinché si possa rendere il tracciamento più efficiente e soprattutto più esteso, al fine di limitare ansie e paure nella cittadinanza”, ha spiegato il primo cittadino.

L’amministrazione comunale aveva offerto per tempo la volontà di dare un supporto concreto per un potenziamento utile anche a rendere meno pesante il lavoro degli stessi operatori.

Intanto palazzo San Giorgio è in attesa che venga allestita il parcheggio dello stadio ‘Nuovo Romagnoli’ messo a disposizione per il drive trough: “Dopo i sopralluoghi della scorsa settimana, la Regione e le autorità militari hanno ritenuto utilizzabile la zona del parcheggio dello stadio di Selva Piana”. Dunque, “ora attendiamo che Asrem affronti la parte logistica”.

Tamponi in auto, punto prelievi a Selvapiana: sopralluogo di Carabinieri, Asrem, Regione e Comune

Il sindaco Gravina ha anche fornito un quadro di come si sta operando nelle scuole cittadine, secondo quando stabilito dalle nuove misure previste.
“Il nuovo Dpcm del 3 novembre, oltre ad aver fatto rientrare la nostra regione nella zona gialla ha anche portato delle modifiche sostanziali in alcuni settori come quello dell’organizzazione delle attività scolastiche, aprendo alla DAD al 100% per gli istituti superiori. Inoltre, – ha chiarito – come hanno specificato sia il Ministero che la direzione didattica regionale, con la DAD non c’è bisogno di un provvedimento di chiusura della scuola da parte del sindaco ma, qualora lo si ritenesse opportuno, dopo aver sentito Asrem, può farlo lo stesso preside in autonomia, perché le attività didattiche non sono sospese. La scuola con le nuove disposizioni viene chiusa solo fisicamente e alle sanificazioni provvedono i dirigenti stessi. Pertanto, qualora il dirigente, che ha il quadro della situazione ben chiaro lo ritenga indispensabile, può chiudere la scuola direttamente per sanificare o per disporre la DAD. È così che si sta procedendo, sottolineando che la tracciatura delle catene epidemiologiche, anche nei casi che riguardano le diverse scuole, è ovviamente decisa dai modelli operativi dell’Asrem e non potrebbe essere diversamente”.

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