Termoli

Ospedale San Timoteo, 19 positivi tra i sanitari. Si valutano piani di intervento

Sarebbero già 19 i casi accertati finora, gran parte dei quali interni al personale infermieristico, quello che sta maggiormente pagando le conseguenze del virus sul proprio posto di lavoro.

Il numero dei positivi che lavorano all’ospedale San Timoteo di Termoli continua a salire, parallelamente alla diffusione del contagio nella popolazione residente della città adriatica, dive i casi sono arrivati quasi a 280, con una crescita esponenziale.

Secondo fonti ospedaliere sarebbero 19 i casi accertati finora, gran parte dei quali interni al personale infermieristico, quello che sta maggiormente pagando le conseguenze del virus sul proprio posto di lavoro.

I reparti coinvolti sono la Medicina d’urgenza, il Pronto soccorso e la Rianimazione, cioè gli stessi reparti che accolgono pazienti covid. A parte un paio di medici e un tecnico di radiologia, gli altri sono infermieri e Oss che hanno ricevuto nei giorni scorsi la comunicazione dal laboratorio di biologia molecolare, a conferma dei peggiori timori.

Quattro si trovano da tempo in isolamento fiduciario e stanno per rientrare al lavoro in considerazione della direttiva nazionale che apre a questa possibilità per chi è asintomatico, stante la carenza di camici bianchi che in questo momento di emergenza pesa moltissimo sul sistema sanitario.

Alcuni casi di positività ci sono anche al Cardarelli di Campobasso e al Veneziale di Isernia. Tuttavia il contagio si è allargato in modo particolare proprio al San Timoteo, che non è ospedale Covid ma il cui Pronto Soccorso deve accogliere (e sarebbe assurdo il contrario) anche quelle persone positive che hanno bisogno di cure immediate oppure persone la cui positività non è ancora stata accertata che accusano sintomi e malesseri seri. Quando la positività è acclarata, prima con tampone antigenico veloce e poi con molecolare, i pazienti vengono trasferiti in Malattie Infettive a Campobasso.

Tuttavia possono trascorrere ore e perfino giorni prima del trasferimento, poichè la situazione delle malattie infettive del Capoluogo non è facile. I ricoveri sono aumentati vertiginosamente nelle ultime settimane fino a saturare la capienza di posti disponibili. Effetto collaterale inevitabile pertanto accogliere pazienti con sintomi e bisognosi di cure mediche al San Timoteo, nell’area grigia individuata che tuttavia è di fatto il reparto di medicina d’urgenza. Qui medici e infermieri stanno provando a fronteggiare, con risorse limitate, i pazienti che arrivano nell’attesa di essere trasferiti al Cardarelli, operazione che può avvenire anche dopo qualche giorno.

Si sta valutando un piano di riorganizzazione straordinario per il San Timoteo, finalizzato a evitare la chiusura di alcuni reparti, e di conseguenza privare la popolazione di un servizio fondamentale. È notizia di queste ore lo studio di misure-tampone eccezionali per il nosocomio adriatico.

Più informazioni
commenta