Campobasso

Cardarelli in maxi emergenza, Consiglio comunale chiede di trasferire malati al Gemelli Molise

L'assise civica prende posizione alla luce delle difficoltà riscontrate nel nosocomio del capoluogo alla luce dell'alto numero di ricoveri e dello scarso personale a disposizione. Approvato un ordine del giorno per chiedere alla Regione di "utilizzare - a fronte della disponibilità, già acquisita, della Gemelli s.p.a. e senza costi aggiuntivi - dei posti di terapia intensiva della relativa struttura per l’invio dei pazienti gravi non Covid stabilizzati al Cardarelli"

Impiegare una parte del Gemelli Molise (la ex Cattolica per intenderci) per ricoverare i pazienti che hanno bisogno della Terapia Intensiva ma che non hanno contratto il nuovo coronavirus per alleggerire la pressione sull’ospedale Cardarelli di Campobasso, vicino al collasso per l’alto numero di ricoveri e la carenza di personale: è una delle richieste contenute nell’ordine del giorno approvato oggi – 18 novembre – dal Consiglio comunale del capoluogo. Anche l’Aula di palazzo San Giorgio insomma prende posizione rispetto all’emergenza che coinvolge il presidio di contrada Tappino e di cui vi stiamo parlando da giorni.

Operatori contagiati, posti esauriti, medici in apnea. Ospedali sotto scacco di Covid e ritardi, è il disastro

L’emergenza sanitaria è stata al centro del dibattito della seduta, svolta in modalità telematica e richiesta dal consigliere di Forza Italia Mimmo Esposito.

Con 23 voti favorevoli e 4 astenuti, l’assise civica ha approvato il documento presentato dai consiglieri del Pd (Salvatore, Battista, Trivisonno, Chierchia) e in parte modificato con un emendamento proposto dalla maggioranza pentastellata che impegna il sindaco Roberto Gravina ad inviare al presidente della Regione Molise Donato Toma, ai commissari straordinari governativi per la Sanità Angelo Giustini e Ida Grossi e al Ministro della Salute Roberto Speranza le proposte esplicate e parte integrante dell’ordine del giorno.

Tra le proposte presentate nel documento vi è la richiesta per “l’utilizzo – a fronte della disponibilità, già acquisita, della Gemelli s.p.a. e senza costi aggiuntivi – dei posti di terapia intensiva della relativa struttura, posta a circa 200 metri dal Cardarelli, per l’invio dei pazienti gravi non Covid stabilizzati al Cardarelli, se impossibilitati a ricevere in sicurezza cure presso il nosocomio di Campobasso” e anche quella di “utilizzare immediatamente, in attesa della operatività di più idonea struttura Covid dedicata, gli spazi esistenti presso l’ospedale Cardarelli e convertibili, in pochissimo tempo, in posti di terapia intensiva e semi-intensiva Covid (anche gli stessi spazi degli ambulatori, da trasferire altrove), così da consentire agli altri nosocomi regionali di liberarsi dal carico dovuto allo stazionamento di pazienti affetti da Covid”.

 

Gravina Campobasso

 

All’inizio della seduta l’informativa del sindaco di Campobasso che ha fatto il punto della situazione: in città c’è grande apprensione alla luce dei circa 300 contagi rilevati dall’azienda sanitaria.

“In questa seconda fase della pandemia – le parole di Gravina – come in questi giorni stanno ripetendo chiaramente diversi sindaci, i dati che a noi amministratori comunali giungono sono esattamente quelli che comunica ogni giorno Asrem attraverso i suoi canali ufficiali e che gli organi di stampa diffondono con attenzione. Per comunicare qualcosa di più specifico da parte degli amministratori, ad esempio sui cluster, bisognerebbe disporre di dati che a noi sindaci non arrivano e capiamo tutti benissimo il perché, perché la difficoltà da parte dell’Azienda sanitaria nel tracciare le diverse catene epidemiologiche diventa sempre più diffusa e non di certo, almeno per quel che ci riguarda, perché ci sia qualcosa da nascondere”.

Parole con cui il sindaco ha risposto alle critiche delle opposizioni che lo avevano accusato di scarsa trasparenza nel trasmettere le informazioni sui positivi.

“Con l’aumento del numero dei tamponi effettuati – ha quindi rimarcato – il tracciamento è in sofferenza e anche la reale natura e consistenza dei cluster cosiddetti noti è, soprattutto nei centri con un maggior numero di abitanti, conosciuta e seguita esclusivamente dall’Asrem. Come Comune, stiamo cercando proprio di dare un aiuto concreto ad ASREM per potenziare la rete dei tracciamenti. È notizia già diffusa nei giorni scorsi, quella della messa a disposizione, da parte della nostra Amministrazione, di personale da poter utilizzare proprio da Asrem per le interviste epidemiologiche”.

Invece attualmente non si registrano particolari criticità nelle scuole. 

Il sindaco di Campobasso ha chiesto ai dirigenti scolastici di “inoltrarmi, per conoscenza, le varie comunicazioni che hanno con Asrem in relazioni ai casi di positività riscontrati nei loro istituti. Dai vari confronti avuti con i responsabili sanitari, con i quali cerco sempre un confronto quotidiano, i numeri che ci vengono dati non indicano in questo momento un’evidenza di contagio tale da parlare di un’emergenza sanitaria nelle scuole in città. Questo è quello che emerge oltre al fatto che, è sempre più chiaro, come ogni volta che si riscontra un positivo in una scuola, raramente emerge, tra chi è entrato in contatto con lui, un altro caso di positività collegato. Ciò a dimostrazione di quanto l’uso corretto e consapevole dei dispositivi di sicurezza, mascherine in primo luogo, si stia dimostrando efficiente nell’ambito scolastico per bloccare la trasmissione del virus”.

 

Bocciato, invece, con 18 voti contrari e 9 favorevoli, l’ordine del Giorno presentato dai consiglieri della Lega, Tramontano, D’Alessandro e Pascale che chiedeva l’adozione di un’ordinanza sindacale affinché i pazienti positivi ai test Covid effettuati privatamente ne diano comunicazione fra gli altri anche allo stesso sindaco.

“Alcune scelte vengono condivise con le autorità che si occupano della sanità e lo dico allo scopo di precisare – ha dichiarato il sindaco – che il voto espresso sull’ordine del Giorno presentato dai consiglieri della Lega non ha, da parte nostra, connotazioni politiche ma nasce dalla necessità di tenere ben chiare quali sono le competenze già esistenti su questo tema. Infatti, – ha specificato Gravina – l’Asrem ha già il diritto di ricevere, da parte di tutti i laboratori locali accreditati, i risultati dei tamponi risultati positivi. In più, va aggiunto, che coloro che sanno di essere positivi sono consapevoli del rischio che assumono se non dovessero isolarsi, come sono già obbligati a fare a prescindere da qualsiasi ordinanza del sindaco. Chi ha ricevuto l’esito positivo di un tampone antigenico o molecolare svolto presso un laboratorio è già previsto che osservi la quarantena, come è già previsto che il laboratorio comunichi ad Asrem la positività. Sarà poi la stessa azienda sanitariaa occuparsi di contattarlo per il tampone molecolare. Questo è il percorso operativo ufficiale già in essere ed in base a questo l’ASREM, nel caso lo ritenga necessario, comunica all’Amministrazione comunale se vanno prese altre ulteriori iniziative o ordinanze”.

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