Allarme al cardarelli

Ospedale di Campobasso al collasso, sindaco scrive a Speranza e chiede gli ispettori ministeriali

Il primo cittadino Gravina ha chiesto la verifica dei protocolli previsti negli ospedali che curano i malati covid: c'è preoccupazione per l'alto numero di decessi e ricoveri che hanno fatto scattare il livello di 'maxi emergenza'.

Solo gli ispettori ministeriali potranno verificare se sono stati rispettati i protocolli elaborati per gli ospedali che si occupano della cura dei malati covid. A chiedere controlli approfonditi nei reparti di Malattie Infettive e Terapia Intensiva al ‘Cardarelli’, dove i posti letto sono agli sgoccioli e dove è scattato il livello di ‘maxiemergenza‘, è il sindaco di Campobasso Roberto Gravina.

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Lo ha fatto con una nota ufficiale che questa mattina – 13 novembre – è stata inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, al vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, e al commissario ad-acta Angelo Giustini per richiedere informazioni dettagliate sulla situazione dell’hub Presidio ospedaliero Cardarelli di Campobasso. Nel nosocomio, tra Malattie Infettive e la Rianimazione, sono ricoverate una sessantina di persone.

“Come noto, – ha scritto il sindaco Gravina nella sua nota – l’attuale organizzazione sanitaria della regione Molise, prevede che l’unico centro per la cura dei pazienti affetti da Covid-19 sia il presidio Cardarelli di Campobasso, centro Hub di riferimento per la cura anche di altre patologie. L’evolversi della situazione epidemiologica ed il conseguente sovraccarico di pazienti in cura sta creando allarmismo nella popolazione, soprattutto per il diffondersi di notizie circa l’organizzazione dei reparti maggiormente interessati ovvero le malattie infettive e la terapia intensiva. Da un lato si registra, infatti, un numero elevato di decessi nel reparto di malattie infettive, peraltro solo di recente ampliato nella capienza; dall’altro, la situazione del numero di pazienti in terapia intensiva e la possibilità di garantire l’accesso anche ai pazienti non Covid pone interrogativi circa il funzionamento degli altri reparti e prestazioni connesse”.

Altra questione da chiarire per il primo cittadino: nel presidio del capoluogo funziona la divisione tra percorsi ‘puliti’ e percorsi ‘sporchi?

“Da alcune notizie – ha riferito Gravina – parrebbero esserci dei contagi tra il personale sanitario tali da richiedere una verifica circa l’idoneità dei percorsi Covid all’interno dell’ospedale al fine di garantire la necessaria sicurezza dei pazienti, dei visitatori e dello stesso personale”.

In qualità di autorità sanitaria locale, il sindaco Gravina ha fatto sapere di aver quindi richiesto ufficialmente, con la nota inviata, informazioni specifiche circa l’organizzazione sanitaria per la cura ed il trattamento del Covid e di conseguenza, una verifica del rispetto dei protocolli ministeriali in ordine alle cure prestate presso il centro Covid Cardarelli ed in particolare, rispetto ai citati reparti e percorsi ospedalieri, verifica da effettuarsi anche mediante l’invio di ispettori ministeriali.

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