Gestione covid in molise

Medici senza vaccini, diabetici “all’abbandono”, torre Covid in ritardo. Pd chiede la ‘testa’ del vertice Asrem

Pd 'incandescente' contro la gestione sanitaria Toma-Florenzano, tanto che viene richiesto al Presidente della Giunta regionale di rimuovere il direttore generale Asrem

È una critica a tutto tondo quella che giunge dal Pd molisano – e dal suo segretario Vittorino Facciolla in primis – alla gestione sanitaria del Presidente Toma e dell’Asrem. Tanto che il consigliere regionale al vertice del Partito Democratico regionale si spinge a chiedere la ‘testa’ del direttore generale dell’Azienda sanitaria molisana, l’avvocato Oreste Florenzano.

I j’accuse di malagestione vanno dal tema dei vaccini alla situazione dei pazienti diabetici, dai lavori all’ospedale Cardarelli alla rete dell’emergenza 118, passando per la richiesta di potenziamento delle Usca, che garantiscono l’assistenza territoriale.

Vittorino Facciolla

In una nota stampa inviata ieri 3 novembre, il segretario dem senza mezze parole esordiva dicendo che la situazione degli ammalati cronici e delle persone fragili in Molise corre seriamente il rischio di collassare.

“Bambini, anziani, pazienti con patologie croniche, persone con fragilità certificate stanno correndo il rischio di ammalarsi non solo di Covid, senza avere alcuna possibilità di proteggersi né di poter essere curati così come ne avrebbero diritto”.

Dunque la ‘spinosa’ questione vaccini, che nonostante gli annunci sta evidentemente scontando un ritardo quanto alla distribuzione, come confermato da molti medici di base e da praticamente tutti i pediatri, contattati da Primonumero nuovamente nelle scorse ore. “Non sono comprensibili il ritardo nella distribuzione in Molise e la carenza di dosi di vaccino per l’influenza stagionale: di fatto si stanno escludendo molti pazienti dal piano di prevenzione verso i comuni virus influenzali. Mi arrivano decine di segnalazioni di genitori, persone preoccupate e persino medici ed infermieri esposti al rischio quotidiano di ammalarsi in ospedale perché i vaccini, nonostante il plateale gesto di propaganda del Presidente Toma che si è fatto vaccinare in conferenza stampa, non sono ancora disponibili.

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Non lo sono né presso i pediatri né presso i medici di base che, a quanto pare e su disposizione di Toma, a partire da oggi (ieri per chi legge) avranno anche l’onere di fare i test rapidi per verificare la positività o meno dei loro pazienti al Covid. Soluzione, questa, che si poteva già mettere in atto da aprile e che creerà non pochi problemi a pediatri e medici di base nella gestione dei loro pazienti, nel distanziamento etc”.

C’è poi la situazione delle persone malate di diabete che “sembra essere ad un passo dal caos perché a breve l’ultimo medico organico al reparto di diabetologia di Termoli andrà in pensione e se non ci sarà nessun incremento dell’organico il rischio sarà gravissimo: verranno a mancare le figure sanitarie specialistiche, i servizi essenziali, i medici specializzati in diabetologia ed endocrinologia, innanzitutto, poi il personale infermieristico adeguatamente formato per il trattamento del piede diabetico; e ancora gli infermieri preposti alla gestione degli ordini dei consumabili, ossia dei presidi necessari alla somministrazione di insulina e al monitoraggio glicemico quotidiano  e, da ultimo, il personale specializzato nell’addestramento all’utilizzo delle pompe computerizzate di erogazione dell’insulina, i cosiddetti microinfusori”.

Insomma, spiega Facciolla, “senza nuove assunzioni il servizio medico sarà garantito per sole dieci ore settimanali e quindi solo attività routinaria, niente microinfusori, niente trattamento delle complicanze etc. Le diverse Associazioni legate all’ambito dei malati di diabete hanno più volte inviato richieste e istanze alla Regione Molise, al Direttore generale Florenzano, al Direttore Sanitario Scafarto oltre che al Direttore del Distretto sanitario Giorgetta ma ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta”.

 

Ma non è tutto perché oggi il consigliere Facciolla torna alla carica criticando aspramente – come d’altronde fatto in tutti questi mesi – la gestione dell’emergenza pandemica in  Molise.

“Veniamo a conoscenza che i lavori alla torre dell’ex Hospice presso l’Ospedale Cardarelli saranno conclusi tra quattro mesi. É una follia se si pensa (e si spera) che nel marzo 2021 saremmo più vicini alla conclusione della pandemia Covid. Nel frattempo, i mesi più difficili dovranno essere gestiti con questo assetto organizzativo che ha già dimostrato incredibili lacune e falle di ogni genere”.

Queste le parole contenute nel documento che il Pd Molise ha redatto al termine dell’incontro della Direzione regionale che si è svolto nei giorni scorsi. Un documento unitario scaturito dall’incontro e dall’ascolto degli esponenti e rappresentanti del Partito Democratico con i referenti di tutte le sigle sindacali oltre che dalle rappresentanze delle categorie dei medici e degli infermieri.

“La Direzione Regionale del Partito Democratico, già nel mese di aprile, aveva avanzato la proposta di separare gli ospedali Covid da quelli No Covid, individuando l’ospedale di Larino come soluzione praticabile – si legge nel documento -. Toma e Florenzano, invece, hanno preteso ed ottenuto che il Cardarelli fosse anche ospedale Covid, proposta presentata a Roma con la grave condivisione\compartecipazione del sub commissario Grossi e nonostante il Commissario alla Sanità avesse portato avanti in un primo momento, per poi “accodarsi”, la proposta del centro Covid a Larino, sostenuta da oltre 100 sindaci e dal Consiglio regionale, sottovalutando che la semplice separazione dei percorsi intraospedalieri avrebbe favorito l’insorgenza di cluster interni all’ospedale e che, in ogni caso, non sarebbe stata sufficiente a garantire la sicurezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie ordinarie”.

Ma veniamo all’oggi, alla situazione dell’ospedale hub molisano. “Ora, assistiamo all’implosione dell’ospedale del capoluogo, che ha difficoltà, ormai da settimane, a gestire gli interventi ordinari di diverse nosologie, di fatto azzerate. È evidente che bisogna tornare, in via prioritaria, ad insistere affinché ci si determini ad individuare l’Ospedale di Larino quale centro Covid e lo si attrezzi, senza indugio, per tale funzione (nel vicino Abruzzo è stato riattato un immobile in disuso a centro Covid regionale)”.

Diverse le richieste che il Partito Democratico fa al presidente Toma: la garanzia di assenza di promiscuità tra malati Covid e no-Covid all’interno del Cardarelli di Campobasso, che i due ospedali spoke di Termoli ed Isernia vengano potenziati per garantire la presa in carico e la cura di tutti i pazienti no-Covid, la possibilità in via del tutto eccezionale di utilizzare gli spazi inoccupati, nonché la strumentazione ed il personale del Gemelli Molise. E ancora l’immediata riattivazione della rete dell’emergenza 118 laddove è stato previsto che le autoambulanze del 118 siano adibite al trasporto dei malati Covid, aumentare i posti di terapia intensiva, potenziare le Usca, aumentare il personale medico “dato che lo Stato mette a disposizione anche le risorse finanziare per farlo”, aumentare il personale dedicato alle indagini epidemiologiche, così da poter effettuare più tamponi al giorno, aumentare i punti\postazioni dove effettuare i tamponi, riorganizzare la rete del 118 anche mediante contratti di collaborazioni con associazioni presenti sul territorio.

Invero qualcosa, nella giornata di ieri, pare essersi mosso.

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Infine la richiesta più roboante: “Data l’assoluta incapacità dimostrata durante la gestione della fase pandemica, chiediamo venga rimosso il Direttore Generale dell’Asrem Oreste Florenzano”.

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