Un fatto storico

La Su e Giù salta per la prima volta dal 1974: “Non si correrà, ma ci sarà”

La pandemia ferma la corsa più famosa del Molise, uno dei simboli di Campobasso. Si sarebbe dovuta svolgere la 47esima edizione. L’addetto stampa del Gruppo Sportivo Virtus, Francesco Palladino: “Faremo sentire la nostra presenza in ogni caso, il giornale gialloblù sarà distribuito in migliaia di copie, in piazza Municipio saranno proiettate le vecchie edizioni e speriamo di assegnare premi e riconoscimenti ai migliori atleti dell’anno”. Il sindaco Gravina: "L’attività della nostra mente e quella del nostro animo sono quanto gli ideatori della Su e Giù ci richiedono, quest’anno più che mai, di rendere come qualcosa di aperto e condivisibile".

Niente vociare, niente sorrisi, incitamenti, entusiasmo, adrenalina. Nessun colpo di pistola per lo start da parte del sindaco dal Monumento ai Caduti, nessuna partenza a mille, neanche uno scatto, un allungo, una sfida all’amico meno veloce, una bevuta al rifornimento. I mille colori della Su e Giù non risplenderanno quest’anno a Campobasso, patria della corsa non agonistica più famosa del Molise. E sarà la prima volta dall’anno della sua fondazione, il 1974.

Si sarebbe corsa l’edizione numero 47 di un evento popolare, una giornata aggregante, molto di più di una semplice gara. Un rituale, una tradizione che sfida il tempo: da quasi mezzo secolo riscalda i cuori di appassionati e meno appassionati di atletica, vecchi e giovani, bambini e genitori, oltre che gli amici a quattro zampe con tanto di pettorina. Un altro ‘scippo’ del maledetto virus, dopo la sfilata dei Misteri, la processione del Venerdì Santo, la Madonna dei Monti. Pezzi di cultura locale strappati alla gente. Ma torneranno presto.

Occhio però a dare per vinto il Gruppo Sportivo Virtus, l’anima della manifestazione. “Le condizioni attuali non ci permettono purtroppo di correre la nostra amata Su e Giù – dice Francesco Palladino – anche se noi a partire da agosto ci siamo messi al lavoro pianificando diversi scenari, non sapendo come sarebbe evoluta la pandemia. Pensavamo a una corsa ad accesso contingentato, una staffetta, che poi si sono rivelate ipotesi irrealizzabili”.

Su e Giù

E allora? Come si fa a essere presenti lo stesso? “La 47esima edizione non si correrà ma ci sarà – spiega l’addetto stampa della società virtusina in un videomessaggio –. Moduleremo i nostri sforzi per far sentire la nostra presenza in città. Innanzitutto, il giornale ‘Giallo più blu’ sarà distribuito in migliaia di copie. Poi un ledwall in piazza Municipio come ogni anno dove verranno trasmesse immagini bellissime delle passate edizioni. Sarà tracciato comunque il percorso. Se la situazione lo consentirà vorremmo anche svolgere il convegno di celebrazione della Su e Giù, che quest’anno affronta il tema della follia. Saranno premiati atleti e tecnici che si sono distinti quest’anno. Eleggeremo l’operatore sportivo, l’atleta esemplare e lo sportivo 2020 e assegneremo la medaglia d’oro Nicola Palladino, per trasmettere un messaggio di ottimismo”.

“La Su e Giù per Campobasso e per i campobassani c’è anche quando, come quest’anno, non la si può correre e lo hanno giustamente sottolineato gli organizzatori del Gruppo Sportivo Virtus” spiega il sindaco Roberto Gravina. “L’attività della nostra mente e quella del nostro animo sono quanto gli ideatori della Su e Giù ci richiedono, quest’anno più che mai, di rendere come qualcosa di aperto e condivisibile, lasciando che la proiezione di un prossimo futuro diventi già nel presente forza, energia e speranza. Tutte doti che ci servono come comunità non solo per portare a termine una gara o per uscire a testa alta da una sfida, ma per riposizionare la partenza e l’arrivo di questa gara senza scappare dal presente, affrontandolo, invece, insieme, come insieme, sin dall’inizio e per 47 edizioni (inclusa questa) ci ha insegnato a correre la Su e Giù”.

Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Nicola Palladino, colonna gialloblù, e 4 dalla morte di Leo Leone, il fondatore della Virtus Campobasso. Beh, a sentire e guardare quanto stanno facendo i ragazzi del Gruppo Sportivo viene davvero da dire: hanno seminato molto bene.

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