Settimana del povero

Il volontario Luigi e la ricetta contro l’indifferenza: “Tendiamo la mano agli altri”

“Quando siamo in casa, sul divano a guardare la televisione o a tavola con la nostra famiglia, in quello stesso momento ci sono tante persone nella strada o bloccate nei centri di detenzione pur non avendo commesso alcun reato. Ci sono persone che stanno vivendo un momento di sofferenza, persone a cui basterebbe un piccolo gesto, un semplice tendere la mano per riprendere un futuro che gli è negato”.

Concludiamo le videotestimonianze di questa Settimana del Povero 2020 con le parole di Luigi Muzio, operatore della Caritas diocesana, che ci racconta cosa vuol dire “tendere la mano” nella sua vita quotidiana partendo anche dell’esperienza vissuta con i senza dimora durante la scorsa primavera. La testimonianza di Luigi richiama le parole di Papa Francesco per la quarta Giornata Mondiale del Povero: “Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza.

Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 54).

Non potremo essere contenti fino a quando queste mani che seminano morte non saranno trasformate in strumenti di giustizia e di pace per il mondo intero”.

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