Campobasso

Dopo il furto di computer alle elementari, atti vandalici alle medie della “Colozza”: indagini della polizia

Il 12 novembre scorso i carabinieri avevano verbalizzato l'intrusione all'interno del nuovo istituto di via Sant'Antonio dei Lazzari dove ignoti hanno portato via sette pc. Questa mattina la scoperta di una nuova irruzione nella sede adiacente, quella di via Normanno, avvenuta probabilmente nel corso della notte

L’istituto scolastico “G.A.Colozza” di Campobasso nuovamente violato. Soltanto undici giorni  fa (era il 12 novembre scorso) ignoti si erano introdotti all’interno della struttura nuova che ospita le classi elementari e avevano portato via – senza provocare danni ingenti – circa 7 computer, peraltro non nuovissimi. In quella occasione avevano anche provato a forzare le macchinette degli snack portando via una ventina di euro.

Questa mattina ancora una brutta sorpresa e nel mirino di chi agisce compiendo questo genere di reati, è finito l’istituto che ospita le scuole medie, poco più sopra del precedente. Probabilmente chi ha agito, in virtù del magro bottino guadagnato introducendosi nel plesso delle elementari, potrebbe aver pensato di riuscire a ricavare qualcosa di più remunerativo alle scuole medie.

Questa volta però sono stati rilevati anche atti vandalici all’interno di alcune aule e la polizia – che è stata chiamata ad intervenire sul posto –  avrebbe verbalizzato anche la sottrazione di alcune macchinette.

Dopo la “Francesco d’Ovidio” che negli anni passati puntualmente faceva registrare incursioni del genere, nell’ultimo periodo è la scuola “G.A. Colozza” il bersaglio di atti predatori che probabilmente arrivano dal mondo della tossicodipendenza.

Gli investigatori che stanno lavorando all’accaduto sulla base degli elementi raccolti, pare seguano una pista precisa che è  proprio quella che conduce al mondo di chi spaccia e consuma sostanze stupefacenti. Il modus operandi è infatti sempre lo stesso.

Al vaglio degli agenti la possibilità di utilizzare alcuni frame di telecamere che sarebbero nella zona – anche di tipo privato – che potrebbero offrire elementi probatori interessanti per individuare l’autore (o gli autori) di queste incursioni che generano apprensione e che, anche oggi, hanno messo in subbuglio un’intera attività scolastica.

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