Verso il nuovo dpcm

Coprifuoco, stop a centri commerciali nel week-end, posti autobus dimezzati. Ma il Molise rischia anche le “zone rosse”

Attesa nelle prossime ore la firma del nuovo decreto per fermare la curva dei contagi e contenere i ricoveri Covid. Due i modelli di restrizioni: uno nazionale, valido per tutta Italia, e uno su base territoriale stabilito da parametri locali come indice Rt, numero di ricoveri in base ai posti letto, numero di positivi e altro. Al momento è soprattutto la provincia di Isernia a rischiare un lockdown. Il Governatore Toma impegnato coi colleghi nella delicata trattativa con il Governo

Un nuovo dpcm per cercare di arginare la crescita dei contagi da covid-19 con restrizioni generalizzate per tutta Italia e mirate, invece, nelle zone considerate più a rischio. Tra queste ultime alcuni organi di stampa hanno già annoverato Calabria, Piemonte e Lombardia, alla luce dell’alto indice di contagio.

Si stanno susseguendo le indiscrezioni relative alle decisioni che il premier sta prendendo di comune accordo con i governatori delle Regioni. Quello che al momento appare tuttavia abbastanza certo è un pacchetto di limitazioni aggiuntive rispetto al decreto di pochi giorni fa.

DIDATTICA A DISTANZA PER LE SUPERIORI

Si porta al 100% la didattica a distanza nelle scuole superiori, che finora aveva una soglia del 75% per consentire ai ragazzi di frequentare almeno una volta a settimana le lezioni in presenza. Non è più così, perché per tutte le superiori la scuola d’ora in avanti e fino a nuove disposizioni sarà soltanto on-line. Ancora da stabilire se anche le classi della terza media potrebbero subire la stessa sorte.

TRASPORTI AL 50% DELLA CAPIENZA

Questo anche per rendere più agevole il trasporto pubblico, con il dimezzamento dei posti a sedere. Si potrà viaggiare solo con il 50% della capienza.

COPRIFUOCO: TORNANO LE AUTOCERTIFICAZIONI

E ancora: musei chiusi, chiuse anche le sale scommesse e i locali del bingo. E arriva anche il coprifuoco. Oltre un certo orario, probabilmente le ore 21 è l’ipotesi più accreditata, non si potrà circolare se non per comprovati motivi di lavoro o salute. Una definizione che ricalca quella delle famose autocertificazioni del lockdown di marzo e aprile scorsi: dovremmo ‘rispolverarle’ perchè dovrà esserne munito chi circola nelle ore del coprifuoco.

CENTRI COMMERCIALI CHIUSI NEL FINE SETTIMANA

Altra decisione che sembra ormai presa è la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, quindi sabato e domenica. Anche in Molise pertanto già dal prossimo weekend i centri commerciali di Campobasso, Termoli e Isernia potrebbero restare chiusi, per evitare assembramenti e fornire occasioni di socializzazione ai residenti.

Oltre alle restrizioni stabilite a livello nazionale, e cioè valide per tutta Italia (Molise compreso), il nuovo dpcm concordato con le Regioni in una complessa trattativa che vede impegnato il governatore Donato Toma con tutti i suoi colleghi, potrebbe stabilire un modello di restrizioni differenziate. Cosa significa? Che ci saranno diversi scenari in base alla effettiva gravità epidemiologica dei territori italiani, aree che si possono considerare di maggiore o minore gravità.

I TRE SCENARI POSSIBILI IN BASE ALLA SITUAZIONE LOCALE

Tre gli scenari possibili: rischio moderato, rischio alto e rischio altissimo. Dovrebbero pesare, nella decisione di inserire i territori nella classifica elaborata dal Ministero della Salute, una serie di parametri che contemplano oltre all’indice di trasmissibilità del virus, l’ormai famoso Rt, anche il numero di casi sintomatici, i ricoveri in ospedale, i casi nelle residenze per anziani e nelle case di riposo, il numero di posti letto e dunque la capacità di risposta del Sistema Sanitario regionale. Saranno questi indicatori ed altri indicatori (21 in tutto) a decretare se una zona è verde, arancione oppure – nella peggiore delle ipotesi – rossa.

TRE ZONE: VERDE, ARANCIONE E ROSSA

Ancora troppo presto per capire se il Molise dovrà sperimentare alcune misure più restrittive che si avvicinano al lockdown della scorsa primavera, ma sicuramente i dati relativi alla provincia di Isernia costituiscono un elemento di preoccupazione. Nell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità il Molise è tra le regioni con un indice di contagio oltre la soglia di ‘sicurezza’: 1,86.

Un dato schizzato probabilmente verso l’alto alla luce dei contagi registrati in provincia di Isernia, in modo particolare nel capoluogo pentro (221 casi) e a Castelpetroso, dove c’è un larghissimo focolaio con 107 contagiati. E proprio la provincia di Isernia, che annovera 662 positivi sui 1259 registrati attualmente in tutto il Molise, rischia di finire da subito tra le aree più a rischio anche in considerazione della popolazione anziana che ha contratto l’infezione e delle case di riposo interessate dal contagio. Preoccupano ad esempio i cluster alla ‘Maria Gargani’ di Isernia e nella struttura di Sessano.

Tuttavia, quando in provincia di Isernia i focolai hanno messo in allerta le autorità, come emerso in un Consiglio regionale di pochi giorni fa, è stata preferita la vigilanza dinamica perchè non c’erano a disposizione uomini per realizzare i blocchi alle entrate e alle uscite dei paesi e bloccare gli spostamenti. Questa volta invece la provincia di Isernia potrebbe non ‘scamparla’.

Per ora comunque soltanto ipotesi: il decreto potrebbe riservare altre sorprese, come già accaduto la settimana scorsa rispetto alle anticipazioni che erano state date.

Tanto è vero che oggi, durante le ore di trattative col Governo, commentando l’ipotesi di limitare la mobilità tra le Regioni, il presidente Toma si è limitato a dire all’agenzia Adnkronos: “Si dovranno adottare misure in relazione allo stato in cui si trovano le regioni, se la situazione è critica da richiederlo, se sarà necessario si limiterà la mobilità tra regioni”.

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