Campobasso

Carcere, condannata l’amministrazione penitenziaria: aveva trasferito un ispettore

Il pronunciamento del giudice del Lavoro Laura Scarlatelli che ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Pescolla e Fiore

Per il giudice del Tribunale di Campobasso Laura Scarlatelli si è prefigurato un “comportamento antisindacale”: l’ispettore Mauro Moffa, in servizio nell’istituto penitenziario del capoluogo, non poteva essere trasferito senza il preventivo nulla osta della propria organizzazione sindacale. Per questo, con decreto dello scorso 15 ottobre, il giudice del Lavoro ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Gianluca Pescolla ed Angela Fiore.

Si tratta di “una pronuncia particolarmente innovativa – spiegano i due legali in una nota – in quanto ha stabilito che, nello specifico settore, il nulla osta della organizzazione sindacale di appartenenza del dirigente sindacale è necessario non solo quando cambia il comune di svolgimento dell’attività lavorativa ma anche quando lo spostamento avviene da un servizio ad un altro all’interno della medesima struttura penitenziaria”.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindacato O.S.A.P.P. il quale, sin dall’inizio di questa vicenda, ha sempre ribadito che anche all’interno della Casa Circondariale di Campobasso è necessario garantire il pieno rispetto delle regole contrattuali che, negli ultimi tempi, sono state spesso dimenticate dall’Amministrazione con condotte che sono state anche richiamate ripetutamente dagli organi di stampa.

Basti ricordare che solo il 3 febbraio scorso, davanti al carcere di Via Cavour a Campobasso, si è svolta una manifestazione di protesta dello stresso sindacato denunciare tutti i disagi che gli operatori impiegati nel carcere sono costretti a vivere quotidianamente e per i quali era stato richiesto l’intervento delle autorità competenti.

Per ora è intervenuto il Tribunale di Campobasso, con una pronuncia che, confida l’O.S.A.P.P., potrà magari richiamare ancora di più l’attenzione anche del Ministero della Giustizia per una più efficace vigilanza su quello che accade nel carcere di Campobasso.

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