E’ bastato un post sui social per annunciare che il liceo artistico Manzù di Campobasso avrebbe donato oggi i cavalletti ma anche altre riproduzioni artistiche realizzate negli scorsi anni dai propri studenti. E si è scatenata una vera e propria corsa: questa mattina – 30 novembre – nel giro di poche ore dall’annuncio pubblicato dall’assessore comunale all’Ambiente Simone Cretella e dalla professoressa Rosa Socci, vice preside del Manzù, le suppellettili sono andate a ruba.
Una quarantina di cavalletti, bassorilievi, statue, riproduzioni di antichi stemmi, lavori in gipsoteca, in gesso e in creta: un piccolo ‘tesoro’ artistico frutto del sacrificio di coloro che si sono formati nello storico istituto del capoluogo che ha rinnovato la strumentazione in uso ai propri studenti.
L’iniziativa è stata ideata dall’assessore all’ambiente Cretella perchè “mandarli al macero o in discarica sarebbe stato un vero spreco di risorse ed una produzione di rifiuti assolutamente da evitare”. Il boom di telefonate e messaggi per prenotare gli oggetti è stata la testimonianza tangibile – forse per certi versi anche sorprendente – della ‘fame’ dei campobassani per l’arte. Un amore che la pandemia forse ha solo un po’ appannato dal momento che è impossibile fruire di eventi culturali: mostre, musei e teatri sono chiusi da un pezzo.
E poi probabilmente tra coloro che questa mattina si sono recati di buon’ora a scuola – c’è chi alle 7 era già in via Scardocchia – c’era anche qualche ex studente che voleva un ricordo degli anni trascorsi ad imparare a dipingere o a scolpire e dei preziosi insegnamenti dei docenti.
Un’iniziativa nata dunque inizialmente con un fine ambientale: “Tutto è nato dopo la richiesta della scuola di dover smaltire parte del materiale dismesso: il liceo ha rinnovato parte delle attrezzatture didattiche”, le parole di Cretella. “Quando ho visto quel materiale, ho capito che si poteva rendere ancora utilizzabile con qualche ritocco e restauro. E considerando che siamo nella Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, era importante lanciare anche un messaggio nell’ottica del riutilizzo e del riuso dei rifiuti. Quindi, in accordo con il dirigente scolastico Sergio Genovese, abbiamo lanciato un annuncio pubblicato sulle pagine social del Comune di Campobasso”.
E la risposta è stata inaspettata: “Abbiamo ricevuto centinaia di richieste, telefonate, messaggi. Purtroppo non abbiamo potuto accontentare tutti“. E “comunque – la chiosa finale di Cretella – non resterà un’iniziativa isolata”.
Al di là del fine ambientale, a volontà cavalletti e bassorilievi dimostra il legame dei campobassani con un pezzo della storia della città.
La vice preside Rosa Socci, che ha ringraziato il dirigente scolastico Sergio Genovese per aver sostenuto l’iniziativa e l’assessore Simone Cretella per “la sensibilità dimostrata”, ha sottolineato: “Regaliamo un po’ di arte a tutti”. Poi ha evidenziato il ruolo svolto dal Manzù nel tessuto sociale cittadino: “Nel corso degli anni Campobasso ha mostrato una più elevata sensibilizzazione per l’arte proprio grazie alla presenza e all’intervento sul territorio del liceo artistico”.
E poi: “I cavalletti, che nel giro di pochi minuti sono andati a ruba, parlano di storia, sudore e del sacrificio dei ragazzi. Spero che siano andati nelle mani giuste e nelle mani di persone che capiscano che su quei cavalletti sono state versate anche le lacrime di chi non riusciva a non realizzare un lavoro”.
La professoressa, che abbiamo intervistato poco dopo l’uscita da scuola, ha infine messo in luce “la bellissima risposta della città: non credo che chi ha preso il cavalletto lo usi per il camino. Ma spero che quel cavalletto possa accogliere anche una fotografia, un ricordo o serva per realizzare lavori artistici”.
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