Migrantes

L’altra faccia dello spopolamento, nell’ultimo anno 900 molisani trasferiti all’estero. E gli stranieri calano del 4.5%

Il Molise è la regione d'Italia che percentualmente ha avuto nell'ultimo anno l'aumento maggiore del numero di trasferimenti verso l’estero dei propri cittadini, pari al 18,1%. E per gli autoctoni che fanno le valigie non basta il 'rimpiazzo' demografico degli stranieri: nel 2019 gli stranieri residenti sono calati del 4,5% rispetto all'anno precedente, segnando il decremento maggiore nel Belpaese

Il Molise è la regione che percentualmente ha avuto nell’ultimo anno l’aumento maggiore del numero di trasferimenti verso l’estero dei propri cittadini, pari al 18,1%. Se al primo gennaio 2019 erano stati 762, un anno dopo sono stati ben 900 (0,7% del totale annuale dei 131mila italiani che nel 2019 si sono iscritti all’Aire). Il dato che conferma la fortissima emigrazione molisana in tutto il pianeta è emerso nel rapporto ‘Italiani nel Mondo 2020’, giunto la sua quindicesima edizione, che è stato presentato dalla fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, nei giorni scorsi.

Lo studio prende in analisi gli italiani all’estero iscritti all’Aire, vale a dire all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Da questa analisi viene fuori che in giro per il mondo ci sono 90mila molisani, quasi un terzo di quelli residenti nella regione. Va però rimarcato che fra i 90mila molisani all’estero ce ne sono molti che il Molise non lo hanno mai visto, come ad esempio figli e nipoti di emigrati decenni fa dalla nostra regione e che hanno acquisito la cittadinanza.

Quello che balza agli occhi è che il Molise è la regione italiana con più alta incidenza di residenti all’estero in proporzione a quelli effettivamente presenti sul territorio. La percentuale è infatti del 30,1%, superiore a qualsiasi altra regione, basti pensare che la Basilicata è seconda ma arriva al 24%. Fra le località in cui questo rapporto è sproporzionato, al punto tale che ci sono più cittadini all’estero che all’interno dello stesso comune, il Molise ha ben 3 comuni sui primi 12 d’Italia.

C’è infatti Castelbottaccio, al terzo posto nazionale, che conta ben 712 cittadini iscritti all’Aire allo scorso primo gennaio, in proporzione ai soli 264 residenti rilevati dall’Istat alla stessa data: l’incidenza è del 269,7%.

Al settimo posto di quella stessa classifica c’è poi San Biase, con 365 cittadini iscritti all’Aire e solo il 149 residenti. Al dodicesimo posto figura Duronia che ha 886 iscritti all’Aire contro 393 residenti iscritti all’anagrafe cittadina.

Lo studio finanziato dalla Cei rimarca ancora una volta come la maggior parte degli italiani all’estero risulti essere residente in Argentina (ben 23mila persone), poi Canada con quasi 12mila e Germania con 9mila emigranti. L’emigrazione degli ultimi decenni è indirizzata invece più verso la Gran Bretagna, ma il dato risulta parzialmente falsato dal fatto che molti italiani abbiano deciso di registrarsi all’Aire per via della Brexit e delle possibili conseguenze sugli immigrati.

Riguardo invece al Molise, i paesi con il maggior numero di iscritti all’Aire sono Agnone con 4.376 iscritti, Campobasso con oltre 3.000, Isernia con quasi 2.400, Termoli e Montenero di Bisaccia sopra quota 2.000. Sono infine ben 19 i comuni della nostra regione che hanno meno residenti rispetto ai propri cittadini iscritti all’Aire.

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Molisani che vanno via, stranieri che arrivano, si dirà. E invece non è proprio così. Sono 13.145 gli stranieri residenti in Molise nel 2019, come rileva il 29° Rapporto Caritas Migrantes sulla base di dati Istat. Rapporto praticamente paritetico tra i due sessi: 6.600 gli uomini, 6.545 le donne. Rappresentano il 4,3% della popolazione complessiva residente in Molise ma – è questo il dato più significativo per la nostra regione – rispetto all’anno precedente (il 2018) gli stranieri residenti calano del 4,5%. “La distribuzione territoriale – si legge nel rapporto – conferma la storica prevalenza di inserimento nel Nord (57,8%), in particolare nel Nord-Ovest che da solo raccoglie il 33,8% dei cittadini stranieri residenti; seguono il Centro, il Sud e le Isole”.

Confermata inoltre anche la graduatoria delle cinque regioni che registrano la presenza più rilevante di cittadini stranieri: su tutte la Lombardia (22,7% del totale), seguita dal Lazio (12,9%), dall’Emilia-Romagna (10,5%), dal Veneto (9,5%) e dal Piemonte (8,1%). “La crescita maggiore, dallo scorso anno, è registrata dall’Emilia-Romagna (+2%, contro un aumento medio nazionale dello +0,9%) e, in misura lievemente più contenuta, dalla Lombardia (+1,7%). Al di sotto dell’incremento medio nazionale si colloca invece il Lazio (appena +0,2%); mentre alcune regioni, in particolare del Sud, segnano un cospicuo decremento: si tratta del Molise (-4,5%), della Calabria (-2,3%) e dell’Abruzzo (-1,5%)”.

È cospicua però la percentuale delle acquisizioni della cittadinanza italiana per mille stranieri residenti: è del 36.6% mentre la media nazionale è pari al 24,1 per mille. “Il tasso è elevato anche in alcune regioni del Sud, come il Molise (36,6 per mille) e l’Abruzzo (35,1 per mille); mentre fra le regioni del Centro sono le Marche a superare la media nazionale (30,8 per mille)”.

I principali Paesi di provenienza degli stranieri sono, a livello regionale, Marocco (17,8%), Albania (9,1%), Nigeria (7.9%) e Pakistan (7%). Ma se anche nella provincia di Campobasso prevalgono marocchini, albanesi e nigeriani, in quella pentra le nazionalità più presenti sono quella marocchina seguita da indiana e somala.

Quanto alla dinamica demografica tout court, gli ultimi dati diffusi dall’Istat confermano le tendenze in atto da alcuni anni: progressiva diminuzione della popolazione residente, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, e il primato negativo in termini di perdita di popolazione è proprio del Molise (-1,14%).

E poi aumento del divario tra nascite e decessi; stagnazione della fecondità a livelli molto bassi; aumento dell’incidenza della popolazione anziana e diminuzione di quella giovane, con il relativo ulteriore innalzamento dell’età media; saldo migratorio con l’estero positivo, anche se in diminuzione; aumento della popolazione residente straniera, sia in termini assoluti che relativi. Il Molise, come noto, non fa eccezione alcuna, anzi, ma si distingue giustappunto per il calo della popolazione straniera. Calo che si era registrato – pressochè con la stessa entità – anche nell’anno precedente. La tendenza dunque è chiara: la nostra regione non attrae più neanche i migranti.

 

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