Serie d

Zammarchi e il ritorno in rossoblù: “Ci manca la spinta del tifo, strano sentire le nostre voci durante la partita”

L'esterno di Cesena ha esordito domenica scorsa contro l'Agnone: "Quante cose sono cambiate da quel 1 marzo... Ma il 4-0 è arrivato lo stesso". Inevitabili le differenze con il pre-covid: “Si nota l’assenza dei cori soprattutto nei momenti di difficoltà”. Il peggio è passato: “E’ stata dura restare fermi tutti quei mesi, non vedevo l’ora di tornare a giocare”. Ma le precauzioni sono d’obbligo, come stabilito da protocollo: autocertificazioni per tutta la squadra, igienizzanti, misurazione temperatura e mascherine.

Pacato, educato, di non molte parole. Andrea Zammarchi preferisce parlare sul campo, e i tifosi hanno imparato a capire bene il suo linguaggio tecnico-tattico. L’ultimo grande gesto che ha esaltato il pubblico di Selvapiana fu il tunnel al difensore agnonese e il successivo assist per il tacco di Alessandro che fece esplodere la curva contro l’Agnone, il 1 marzo. Sembrava dovesse tornare a casa, a Cesena, e invece sul gong del calciomercato è tornato in rossoblù, esordendo domenica scorsa. Indovinate contro chi? E’ facile, contro l’Agnonese, battuta di nuovo 4-0. Scherzi del destino.

 

L’esterno che ora Mirko Cudini prova ad adattare a mezzala non è rimasto fermo: ha continuato ad allenarsi e si dice già pronto per dare un contributo concreto alla squadra. Anche perché “è stata dura, durissima restare fermi per tanti mesi. Sono stato a casa il più possibile, seguendo le normative del Governo che ho cercato di seguire al meglio. Speriamo che la situazione non peggiori ai livelli dei mesi passati, quando si sono registrate tutte quelle persone che purtroppo non ce l’hanno fatta e proprio per loro dobbiamo cercare tutti di attenerci alle regole”.

 

Ecco, questo si chiama un discorso sensato e intelligente. Del resto, anche i giocatori devono seguire le proprie di regole. Non come in serie A, chiaramente, per via dei costi che sarebbero insostenibili per una società di serie D. Ma il protocollo è preciso e chiaro: obbligatoria l’autocertificazione, per tutti gli operatori sportivi, quindi dagli allenatori ai calciatori passando per arbitri e collaboratori, dell’assenza – negli ultimi 14 giorni – di sintomi covid e di contatti diretti con casi accertati.

Inoltre, quotidianamente va misurata la temperatura e utilizzato igienizzante oltre che l’obbligo della mascherina in panchina e le docce contingentate per evitare assembramenti. Questo vale sia per gli allenamenti che per le partite della domenica. In caso di positività di un tesserato, bisognerà comunicarla tempestivamente alle autorità mediche e attenersi alle disposizioni. Finora più di qualche gara è stata rinviata: è la cosa più facile e gestibile da fare.

Esultanza Campobasso

Zammarchi, in ogni caso, conferma che “la voglia di tornare a giocare era veramente tanta. È chiaro che le precauzioni le prendiamo tutte come da protocollo, un po’ di timore c’è ma quando scendi in campo pensi soltanto a portare a casa il risultato”. Anche se, ammette, “fa effetto sentire le nostre voci durante la partita invece che il tifo, ci manca l’affetto del pubblico, i cori soprattutto magari quando non riusciamo a segnare o siamo in difficoltà. Ma sappiamo che ci sostengono e cerchiamo di fare ancora meglio per chi non può venire allo stadio per la limitata disponibilità di biglietti. Speriamo si possa allargare il numero dei presenti allo stadio”.

 

Per il calciatore cesenate si tratta in realtà di una conferma, “diciamo che non me ne sono mai andato, sono sempre stato in contatto con i compagni. Il mister e il direttore mi hanno detto che c’era già molta gente in attacco, anche in allenamento mi prova mezzala, ma io sono a disposizione della squadra. Appena ho saputo della possibilità di tornare ho insistito molto perché conosco già la piazza di Campobasso che mi piace sotto tutti i punti di vista, dalla società allo staff tecnico ai compagni fino ai tifosi”.

 

E l’obiettivo dichiarato è vincere: “Siamo ripartiti sempre con l’Agnonese con lo stesso punteggio, con ancora più consapevolezza nei nostri mezzi. Le due vittorie iniziali erano fondamentali, dobbiamo continuare su questa strada per puntare a restare in alto fino alla fine”.

Foto SS Campobasso Calcio (Zammarchi) e Maurizio Silla (esultanza).

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