Alla scoperta della regione che non esiste

Sondaggio fra mille turisti in Molise: promossi cibo e natura, bocciate le strade. “Qui da Codogno in cerca di un’oasi”

Nove agriturismi riuniti sotto il ‘segno’ di Turismo Verde Molise hanno sottoposto un questionario ai visitatori di questa strana estate segnata dal Covid-19

L’estate 2020 sarà ricordata non solo per il distanziamento sociale da Covid-19, più o meno rispettato, ma pure per il boom di presenze turistiche in Molise.

Le ragioni di numeri e fatturati, che sono per alcuni raddoppiati e triplicati, sono molteplici. Nove agriturismi riuniti sotto il ‘segno’ di Turismo Verde Molise, associazione in orbita Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) che annovera strutture interessate ad Ambiente, Territorio e Cultura, hanno pensato di approfondire la questione.

Ai circa 1000 turisti ospitati dal 1 luglio al 31 agosto hanno consegnato un questionario di sei domande. Compiti al check out, potremmo dire. “Sì – spiega il Presidente di Turismo Verde Molise, Pino Rosa (foto in home), titolare dell’Agriturismo La Ginestra a Cercemaggiore -, con gli altri colleghi abbiamo chiesto ai nostri clienti di raccontarci qualcosa della loro esperienza molisana, dal cibo ai monumenti più apprezzati, al paesaggio, alle criticità, fino al motivo che li ha spinti a scegliere la ‘Ventesima regione’ anziché mete più note”.

sondaggio vacanza molise

Sei domande che vanno dritte alla questione e che ci piace esaminare a partire dall’ultima ovvero: Tornereste in Molise?” Bene, l’88 per cento del campione interpellato ha risposto che tornerebbe volentieri da noi. Non male per una terra che godeva di scarso appeal, spulciando almeno tra i numeri del recente passato. Mille persone non sono poche e l’88 per cento si avvicina al sorprendente consenso plebiscitario. Ci sarebbe da montarsi la testa, no? Siamo o meno autorizzati a interpretare tali cifre con l’entusiasmo e la spensieratezza di chi, dopo anni di rifiuti, debutta finalmente in società?

E’ una clamorosa inversione di rotta, ma dovuta a che cosa? “Beh, la prima domanda che abbiamo posto loro (Perché avete scelto il Molise?) non lascia spazio a dubbi – commenta Rosa -. Il 69 per cento ha dichiarato di aver soddisfatto una curiosità: ‘quella di visitare una regione in cui non era ancora stata’, mentre il 21 per cento ha scelto il Molise perché ‘Era tra le regioni con meno contagi da Covid 19”.

Sono in fondo risposte che vanno nella stessa direzione, quella di un ragionamento per cui alla volontà di scoprire qualcosa di nuovo (qui il refrain del ‘Molise non esiste’ può aver acceso l’attenzione di chi effettivamente non ne conosceva l’esistenza) si abbina l’urgenza di non andarsi a cercare problemi e cioè scegliere un luogo poco frequentato e meno colpito di altri dall’emergenza, sul piano dei numeri. Risposte che sono comprensibili ma forse non in queste massicce proporzioni e cioè per il 90% degli intervistati.

Fanno al pari riflettere il risicato 3% che ha scelto il Molise perché “Ha visto la pubblicità sul web, in tv e riviste” e il 4% che “Ha visto dei post sui social di personaggi famosi” (altre motivazioni 3%, ndr). Parliamo di mille persone che hanno soggiornato in 9 agriturismi nei due mesi estivi più caldi, è bene ricordarlo, non di tutti i turisti che hanno onorato il Molise della loro presenza, tuttavia la tendenza è netta e interessante.

Precisiamo allora chi ha raccolto i dati e dove. Con ‘La Ginestra’ fanno parte di Turismo Verde ‘Aia della foresta’ di Macchia Valfortore, ‘Zampacorta’ Macchiagodena, ‘Casale Rosa’ Vinchiaturo, ‘San Benedetto’ a Sant’Elia a Pianisi, ‘Fattoria Rossi’ Forli del Sannio, ‘La Piana del Riccio’ Campolieto, ‘La Castagna’ Cercepiccola, ‘Cassetta’ San Giuliano del Sannio.

agriturismo foto maurizio cavaliere

L’estate del Covid ha giocato un ruolo determinante nelle scelte dei vacanzieri italiani. “Questo è fuori di dubbio – interviene Pino Rosa – all’agriturismo che gestisco con mia moglie Patrizia sono arrivati diversi turisti dalle zone più colpite dalla pandemia, penso a Bergamo e Milano, come per evadere temporaneamente da quei posti e cercare una piccola oasi che potesse stimolarne la curiosità e soddisfare la voglia di serenità interiore di cui avevano bisogno”. 

Sono arrivati pure da Codogno, luogo simbolo della malattia. “Sì – racconta -, erano i primi di giugno e quasi non volevano mostrarci la carta d’identità per paura di non essere ospitati. Era un periodo ancora complicato, non sapevamo cosa ci avrebbe portato l’estate. Li abbiamo ovviamente ospitati e ne siamo contenti, anche se un po’ di paura l’abbiamo avuta, adottando qualche precauzione in più”. 

Il Molise, si sa, è terra solidale e accogliente. Ne sanno qualcosa i due pazienti di Bergamo trasferiti in condizioni critiche all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso dove sono stati curati, nella fase più dura dell’emergenza (diversi arrivi in Terapia intensiva) con grande senso del dovere e professionalità.

A proposito di ospitalità, il 19 per cento del campione intervistato ha individuato nell’accoglienza della gente l’elemento più sorprendente in positivo della vacanza. Ottimo riscontro, anche questo. Per la maggior parte, tra gli aspetti che ‘hanno convinto’ ci sono la natura (38%), il cibo (22%) e siti archeologici, musei e castelli (19%). Altilia ha stravinto la sfida dei luoghi più apprezzati: 44 per cento, favorita dal fatto che gli agriturismi in oggetto sono per la gran parte molto vicini al bellissimo ex ‘municipium’ romano. In questo senso, si sono difesi bene il borgo di Termoli (19%), Castel San Vincenzo (13%) e Agnone (9%).

agriturismo foto maurizio cavaliere

In fatto di cose genuine di casa nostra, quando il buon mangiare mette tutti d’accordo, non poteva che trionfare il caciocavallo. Il caro vecchio formaggio stagionato tipico del meridione è risultato al primo posto (51%) tra i prodotti enogastronomici preferiti, con la tintilia saldamente seconda con il 32%, poi salumi all’8 per cento e un bel 4 per cento per pizza e minestra. Tutti prodotti autenticamente molisani, tipici dell’offerta di agriturismi e buone trattorie.

Infine la domanda che ci ricolloca nella complessa realtà ancora in divenire in cui viviamo e cioè: “Cosa non hai gradito o vorresti che migliorasse?” Pochi dubbi, anche qui. Strade e segnaletica dietro la lavagna con il 56 per cento delle segnalazioni. La bocciatura arriva pure alla voce ‘Informazioni turistiche’, che assorbe il poco edificante 39 per cento del totale.

Insomma, sul piano organizzativo non usciamo fortificati dal questionario, tutt’altro. Lo stesso vale per quell’insieme di buone intenzioni programmatiche e progettuali che passano sotto la locuzione delle locuzioni, ovvero ‘fare sistema’. La Regione sta lavorando molto per mettere a punto una serie di stimoli importanti tali da favorire un sistema di turismo integrato. C’è il Piano Strategico che è il primo documento programmatico che attribuisce dignità al turismo molisano, ma evidentemente ci vogliono tempo, correttivi e maggiore determinazione.

“Ci sono ancora iniziative frammentarie – spiega Pino Rosa -. Manca un portale unico dove per portale unico si intende qualcosa che funzioni sempre, aggiornato e strutturato. Troppe notizie che si sovrappongono e vanno in direzioni diverse, questo vediamo dagli operatori pubblici e privati. Chiederemo un incontro all’assessore al ramo Vincenzo Cotugno per illustrargli i risultati del questionario e fare un paio di proposte tra le quali quella di istituire un punto informativo per ogni comune. Alcuni turisti ci hanno detto di essersi trovati nei piccoli paesi molisani senza riferimenti, senza cartelli, senza segnalazioni, in breve disorientati”.

Pino Rosa la vede a tutto campo. Come Presidente di Molise Verde da tre anni vorrebbe che ci fosse più convinzione e organizzazione. “Sarebbe importante per tutti, non solo per noi titolari di strutture ricettive”. E’ un discorso di collaborazione e condivisione, come è stato per il questionario. D’altronde le cose, singolarmente, sono andate benissimo: dieci camere (triple e quadruple) ininterrottamente piene, triplicate le presenze rispetto all’anno scorso. Circa 140 persone a settimana hanno scelto La Ginestra, la maggior parte soggiornando più di 10 giorni.

In molti hanno fatto il ‘passaparola’, alimentando le richieste per il prossimo periodo natalizio. Bene anche il riscontro dei fruitori del buono vacanze, utilizzato da circa 50 famiglie che hanno scelto le nove strutture di Molise Verde.

Tutto non preventivabile, tutto all’improvviso. Il Covid ha rivoluzionato i piani di viaggio, riducendo la distanza media percorsa dagli italiani: tra giugno e luglio, dato di Booking.com, è diminuita del 60 per cento, rispetto al 2019 e la vacanza italiana ha fatto man bassa tra le scelte dei turisti, il 71 per cento della distanza totale percorsa dagli italiani tra giugno e agosto è stata in Italia, rispetto al 24 per cento dell’estate 2019.

E’ un po’ come se ce la fossimo cantata e suonata, col Molise stavolta a dirigere l’orchestra, al mare, in montagna (meno bene in città) e negli agriturismi. Per radicare questi numeri ci vorranno però altri presupposti e l’analisi scrupolosa di questi e altri dati. Ma quell’88 per cento di turisti che, dopo l’esperienza 2020, tornerebbe da noi, un po’ ci carica. Ci fa sognare.

 

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