La richiesta

Tamponi, Facciolla: “Tutte le regioni si organizzano e il Molise sta a guardare”

Non c’è ancora una direttiva regionale sulla gestione dei tamponi che, come era prevedibile, con la riapertura delle scuole, sono diventati numerosi in particolar modo sulla giovanissima popolazione scolastica molisana. Le altre Regioni assieme alle Asl si stanno organizzando per processare in maniera veloce e più efficiente i test prescritti dai medici di base.

“Lo fanno tutti tranne il Molise” riferisce oggi il consigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla. In una nota il segretario dei Dem fa notare come, per esempio, in Lazio ed in Toscana per risolvere il problema delle file “si sono organizzati i così detti ‘drive in’ postazioni dove fare i tamponi senza scendere dalla propria auto. Si parla della Campania dove i tanti ambulatori privati stanno correndo in aiuto degli ospedali pubblici per fare il maggior numero di tamponi. Vengono citati i tempi di processazione dei tamponi e quelli necessari ad avere i risultati che variano dalle 24 ore ad una settimana a seconda della regione. Si spiegano esattamente l’iter che i cittadini devono seguire nel momento in cui sopraggiungono i sintomi che possono far pensare al Covid e soprattutto si spiega che alcune regioni hanno creato una corsia preferenziale per i minori e gli studenti perchè, vivendo nelle comunità scolastiche, costituiscono un rischio maggiore”.

In Molise però la situazione è ferma: le riunioni con i pediatri che si sono tenute a fine settembre non hanno ancora risposto alle istanze che anche i medici di base hanno fatto presente alla Regione a all’Asrem.

Col risultato che “in queste prime settimane di rientro a scuola già diversi alunni presentano tosse e febbre e nella maggior parte dei casi si tratta di banalissimi raffreddori ma sarebbe necessario fare i tamponi per avere la certezza che non si sia contratto il virus, invece le famiglie sono state lasciate sole e nessuno ha idea dell’iter da seguire. Qualcuno – scrive ancora Facciolla – si rivolge ai dirigenti scolastici, altri ai pediatri, altri preferiscono tenere i figli a casa ma in molti casi hanno difficoltà ad organizzarsi con la didattica a distanza se non è stata ancora prevista dalla scuola. E siamo solo all’inizio dell’anno scolastico.

Naturalmente nessuna comunicazione, nessuna linea guida è stata comunicata dal presidente Toma nè dai vertici della sanità molisana. Restiamo in attesa di risposte… o quanto meno di indicazioni”.

 

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