Cultura

Stop agli spettacoli dal vivo, Cotugno: “Gravissimo danno per operatori e cittadini”

Mentre il Governo sta ipotizzando il rimborso degli biglietti tramite voucher, l'assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Molise Vincenzo Cotugno ha aderito all'appello lanciato da CulturaItaliae

Mentre il Governo sta studiando soluzioni per sostenere i lavoratori del mondo dello spettacolo, introducendo ad esempio il rimborso dei biglietti acquistati (come prevede la bozza del decreto Ristori), l’assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Molise Vincenzo Cotugno ha aderito all’appello lanciato da CulturaItaliae che ha raccolto finora 100mila firme in tutta Italia.

“Fermare il settore della cultura, i lavoratori dello spettacolo e tutto ciò che ruota intorno a questo mondo, rappresenta un gravissimo danno non solo per gli operatori ma anche per il diritto e la voglia di normalità che i nostri cittadini desiderano continuare ad avere in questo periodo di emergenza sanitaria”, le parole di Cotugno. “Ci auguriamo un rapido e consistente sostegno economico ai lavoratori della cultura, dello spettacolo e della ristorazione, tutti estremamente penalizzati dall’ultimo provvedimento assunto dal Governo nazionale”.

Un intero settore rischia di perdersi, di non riuscire a rialzarsi, come vi abbiamo già riferito ascoltando le testimonianze dei diretti interessati.

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Intanto tutti gli assessori regionali alla Cultura, con una nota congiunta, hanno ringraziato la Conferenza delle Regioni per essersi battuta contro la chiusura di teatri e cinema, e chiesto il riesame del provvedimento da parte del Governo. Richiesta ragionevole e motivata, perché teatri e cinema (così come la ristorazione) sono luoghi sicuri nei quali non risultano esserci stati sinora focolai d’infezione e che già da tempo consentono la tracciabilità degli spettatori ed utenti.

Invece al vaglio del Consiglio dei ministri c’è il rimborso con voucher anche per gli spettacoli dal vivo previsti dal 24 ottobre e fino a gennaio 2021 e saltati per le nuove restrizioni anti-Covid. Lo prevede la bozza del decreto Ristori che estende le misure già previste durante la prima fase dell’emergenza. La misura vale quindi anche per “i titoli acquistati dal 1 al 24 ottobre non fruiti” finora e “non fruibili fino al 31 gennaio 2021”.

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