Bojano

Morì sul lavoro schiacciato da lastra di marmo, per la Procura fu omicidio colposo: chiesto processo per 4 persone

L'imprenditore dell'azienda per la quale lavorava Michele Calabrese, un suo collega, il camionista e il titolare dell'impresa di trasporti dovranno comparire davanti al Gip il prossimo 23 febbraio per i fatti del 20 novembre 2019

La Procura di Campobasso ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone indagate per la morte di Michele Calabrese, 43enne di Bojano che perse la vita il 20 novembre 2019 in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto all’interno della ditta Edilforniture nella quale lavorava da tempo.

Tragedia sul lavoro a Bojano, operaio muore schiacciato da una lastra di marmo

Il 23 settembre scorso il Pubblico Ministero della Procura di Campobasso Francesco Santosuosso ha chiesto il processo per V. B., 53 anni, di Bojano, titolare di Edilforniture ma anche colui che avrebbe diretto e svolto in prima persona l’attività di scarico delle lastre di marmo durante la quale morì Michele Calabrese. Quindi R. L., 56 anni, pure lui bojanese, dipendente dell’azienda e collega della vittima. Chiesto il rinvio a giudizio anche per F. D. B., 53 anni, di Apricena (provincia di Foggia), conducente dell’autocarro dov’era trasportato il materiale e L. G., 53 anni, sempre di Apricena, legale rappresentante della società di trasporti, la Aladino, proprietaria del mezzo.

La Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso Roberta D’Onofrio ha fissato per il 23 febbraio 2021, alle 9.30, l’udienza preliminare di un processo dal quale si aspettano verità e giustizia i congiunti dell’operaio.

Secondo i legali di Studio3A che seguono la famiglia di Michele Calabrese, l’uomonon ha perso la vita per una “fatalità”, una “semplice” lastra di marmo scivolata e caduta da un camion, come riferito inizialmente dall’azienda. L’operaio bojanese di soli 43 anni, deceduto il 20 novembre 2019 alla Edilforniture Sas Di Valentino Bernardo & C., sempre a Bojano, ditta dov’era assunto a tempo indeterminato da una quindicina d’anni, è rimasto vittima durante una delicata operazione di scarico di una sequela di violazioni delle più banali norme di sicurezza e anche di buon senso, che hanno coinvolto a vario titolo tutti i soggetti che vi hanno partecipato, il suo datore di lavoro in primis. E che ora sono chiamati a risponderne”.

michele calabrese luogo incidente mortale bojano

Fin dal principio infatti la famiglia mostrò di non credere alle spiegazioni avute dall’azienda e chiese maggiori approfondimenti su ciò che era avvenuto quella mattina. Secondo la ricostruzione dei legali della famiglia, le cose andarono ben diversamente.

Muore schiacciato dal lastrone di marmo, inchiesta per omicidio colposo. La famiglia vuole la verità: “Non siamo convinti  della versione dell’azienda”

“L’inchiesta, cui hanno dato un prezioso contributo gli ispettori del Dipartimento Unico Regionale della Prevenzione, Unità Operativa Complessa per la Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro, dell’Azienda Sanitaria del Molise, ha consentito di ricostruire cosa sia avvenuto quel maledetto mattino”. scrivono i legali che forniscono la loro versione dei fatti. Va precisato però che quanto affermano dovrà essere poi dibattuto in sede di eventuale processo.

“Alle 8 nel piazzale esterno di Edilforniture, attiguo al capannone lavorativo, si era disposto un autocarro Scania per lo scarico di blocchi di marmo costituiti da lastre, collocati sulla motrice e sul rimorchio, su entrambi i lati di appositi cavalletti, le “caprette”. Le procedure di scarico del materiale erano dirette dal datore di lavoro di Calabrese, V. B., che movimentava anche una gru elettrica con cui prelevava dal camion i blocchi di lastre imbracate con due funi d’acciaio collegate al gancio della gru, per il successivo deposito sull’area del piazzale. Il camionista, sul pianale dell’autocarro, preparava le lastre da prelevare e imbracava il carico inserendovi le funi agganciate alla gru, mentre la vittima e il suo collega, da terra, controllavano l’imbracatura e davano il segnale al loro titolare, e gruista, per effettuare la movimentazione”.

michele calabrese luogo incidente mortale bojano

Poi, sempre secondo i legali della famiglia del 43enne, successe il fatto. “Ad un certo punto però, durante il sollevamento e indietreggiamento del carico ad opera del legale rappresentante di Edilforniture, il “pastello” sollevato (cioè il pacco di lastre movimentate assieme perché provenienti dal taglio di uno stesso blocco) deve aver avuto un’oscillazione imprevista andando a urtare il blocco di lastre rimaste sul cassone ma che non erano state colpevolmente legate, provocandone il ribaltamento. Sono appunto le lastre prive di legatura ad aver investito e schiacciato il lavoratore che, altra fatale leggerezza, era posizionato in prossimità della sponda sinistra del camion, proprio al di sotto di dove si trovava il pesante materiale caduto. Tra le varie mancanze, quindi, il datore di lavoro non si sarebbe accertato che la vittima si trovasse in posizione di sicurezza rispetto al rischio di caduta delle lastre ancora sul mezzo, e slegate, e avrebbe pertanto consentito al suo dipendente di eseguire l’imbraco in una zona a rischio infortunistico, cioè sotto le lastre prive di legature”.

Una ricostruzione che ha portato alla richiesta di processo da parte del Sostituto Procuratore per il reato di omicidio colposo in concorso, con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro, per il titolare dell’azienda ma anche per le altre tre persone coinvolte in quell’attività.

michele calabrese luogo incidente mortale bojano

Per i legali si tratta di “un quadro accusatorio solido dal quale i familiari di Michele Calabrese si aspettano risposte sul fronte penale ma anche, finalmente, un’assunzione di responsabilità da parte della Edilforniture visto che sin qui l’azienda, per il tramite del proprio legale, ha persino negato ogni coinvolgimento nel tragico incidente rifiutando di fornire a Studio3A finanche le proprie coperture assicurative”.

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