Molise in action

Il miracolo delle cascate di Carpinone: come un posto sconosciuto è diventato la meta turistica del 2020

Dietro al boom di visitatori c'è un'associazione di giovani pieni di iniziative che ora vogliono coinvolgere anche Roccamandoli e il Ponte Tibetano e chiedono alla politica di valorizzare il Castello Caldora in abbandono

Il paese sembra uno dei tanti piccoli scrigni di natura incontaminata e grappoli di case aggrappati alla roccia che sono così frequenti in Alto Molise. Invece Carpinone da qualche mese spicca sulla cartina del Molise. Almeno su quella turistica, che l’ha eletta a meta dell’anno per merito delle sue cascate.

I profili social di migliaia di persone, molisane e non solo, sono stracolme di foto di quell’acqua pura che scorre costante e inarrestabile. E pensare che fino a un paio d’anni fa le cascate erano praticamente sconosciute e, anzi, una delle due è stata ‘riscoperta’ solo nell’estate 2020. “Tutto è nato quasi per caso, avendo la passione per la fotografia ho postato delle immagini. Da lì è scoppiato il fenomeno” racconta Mirko Venditti.

 

È lui il presidente di ‘Molise in Action’, associazione composta da nove giovani del paese e circa cinquanta soci. Da due anni a questa parte hanno realizzato iniziative capaci di far scoprire Carpinone e le sue bellezze a turisti da mezzo mondo e Vip come Selvaggia Lucarelli, ma anche a moltitudini di molisani che del Molise sanno molto poco.

Anche perché le prime immagini hanno iniziato a circolare grazie a loro nell’aprile 2019 quando è stato ultimato il primo percorso. Nell’ottobre di un anno fa, alle cascate venne organizzato un corso di fotografia con un tecnico Nikon e modelle a posare. Da lì a poco è stato il boom, con video che hanno fatto il giro del mondo e milioni di visualizzazioni.

Poi è arrivata la pandemia che si è rivelata un turbo per questo posto incantevole. Nel periodo in cui i giovani hanno dovuto rinunciare ai balli in discoteca e le famiglie hanno evitato le caotiche città d’arte, vivere all’aria aperta e distanziamento naturale sono state una spinta fondamentale per il Molise, scelto dalla maggior parte dei nuovi turisti proprio perché terra a basso contagio da Covid-19.

E così Carpinone ha sfruttato l’occasione. “Da inizio giugno 200/300 persone ogni fine settimana. Ad agosto anche 3000/4000 persone. Obiettivamente non eravamo pronti a questo, il paese è stato praticamente bloccato e mancano i servizi” riconosce Mirko.

Gli anziani ormai si sono abituati a quelle carovane di auto che chiedono “scusi c’è un posto dove lasciare la macchina?” e guardano i visitatori quasi indifferenti. In effetti quello dei parcheggi è uno dei servizi a cui allude Mirko. “Ma anche un semplice bagno pubblico, o dei ristoranti. Quest’anno abbiamo fatto esperienza per il 2021”.

Ma anche senza grossi servizi il paese è disseminato di indicazioni, realizzate in maniera semplice. Pezzetti di legno a mo’ di segnale stradale, con indicazioni tipo ‘Cascate’, ‘Centro storico’. Oppure i nomi “Ru Schiopp’ per le cascate dello schioppo, ‘Carpino’ per quelle più grandi e più note, che prendono il nome dal fiume Carpino che bagna la zona. Ma soprattutto c’è un percorso, abbordabile anche per chi non è avvezzo a scarpinare.

Il percorso della cascata più piccola (Lo Schioppo, ndr) non c’era, l’abbiamo realizzato noi. Quella più grande (Carpino, ndr) c’era già, ma l’abbiamo completato con corde e un po’ di gradini alla fine”. Dopotutto hanno semplicemente reso più facile l’accesso a uno spettacolo della natura.

La cascata grande è parzialmente artificiale, per far in modo che l’acqua arrivi alla centrale idroelettrica a valle. La cascata piccola invece è data dall’unione dei fiumi Carpino e Tura. “È un po’ più raccolta, più intima” dice Loris, una delle guide per quelle orde di turisti che, smartphone alla mano, non vedono l’ora di mostrare a tutti la bellezza che hanno di fronte.

Quelle cascate per Carpinone sono un po’ il ritorno alle origini. “Era il mare dei nostri nonni. Negli anni passati qui ci venivano a fare il bagno”. Poi l’abbandono è andato a braccetto con l’incuria e il consumismo ha prodotto aberranti conseguenze come l’inquinamento e l’abbandono massiccio di rifiuti.

“In una delle due cascate sono stati ritrovati rifiuti degli anni Settanta. In quella piccola un centinaio di zerbini tutti uguali. E poi tante cassette di polistirolo, di quelle usate per le coltivazioni”. In questo modo per decenni l’uomo ha deturpato quanto di bello offre la natura. Il periodo della serrata dovuto alla pandemia ha forse fatto riscoprire quanta magnificenza ci sia nella natura. Ma la battaglia è ancora lunga da combattere. “Abbiamo organizzato una nuova giornata di pulizia” fa sapere Mirko. Lungo i percorsi invece sono i ragazzi di Molise in Action a dover raccogliere la spazzatura.

Chi pensa che dietro ci sia chissà quale sostegno politico o una programmata attività di marketing sbaglia di grosso. “Il Comune a parole ci ha assicurato un aiuto e ci ha fatto avere le autorizzazioni ma non ci garantisce nemmeno un addetto per la raccolta rifiuti. La Regione? Sì, l’assessore Cotugno è venuto ma qui servono programmazione e collaborazione”.

E dire che Carpinone avrebbe un’altra risorsa da valorizzare, quel Castello Caldora che svetta su tutto. Ma le mura imponenti e la vista mozzafiato sono un bluff: all’interno il Castello è spoglio, svuotato di tutto e senza pavimenti, persino pericoloso. “È privato e i costi sono enormi. Ora si dice che l’abbiano venduto ma non si sa molto. Dovrebbe essere un ente pubblico a valorizzarlo”.

Molise in Action intanto ha tante idee da far fruttare. In estate è andata fortissimo l’iniziativa del River trekking, cioè le camminate in acqua con vestiario da marinaio fornito dall’associazione. “Speravamo di andare in pari con le spese, ci siamo trovati 13-14 persone prenotate ogni fine settimana. L’anno prossimo vorremmo proporre il River Tubing (discesa del fiume su ciambelle) e il Torrentismo (la discesa del fiume a nuoto)”.

C’è di più, perché a Carpinone e le sue cascate potrebbe legarsi un’altra attrazione molto social dell’Alto Molise, vale a dire il Ponte Tibetano di Roccamandolfi. “Il sindaco ci ha contattato, ci ha chiesto di fare iniziative comuni e stiamo pensando a una collaborazione per tour in bici o a piedi e chiaramente per valorizzare il Ponte Tibetano”. L’impostazione è chiara. “Dobbiamo collaborare, non stare in competizione. Già siamo pochi e piccoli in Molise”.

L’anno più strano che si ricordi è stato l’anno di Carpinone, tanto che dopo Selvaggia Lucarelli sono in arrivo le telecamere della trasmissione tv ‘Eden’ di La7 condotto da Licia Colò. È l’ennesimo riconoscimento. “Abbiamo un foglio firme che testimonia di turisti dal Giappone, dagli Stati Uniti, dalla Francia, dalla Spagna. Il commento che mi è rimasto più impresso – rivela il presidente – è quello di una famiglia di Bolzano. Ci hanno detto che questo è un posto magnifico e il fatto che a dirlo siano persone dell’Alto Adige vuol dire tanto”.