Le decisioni del governo

Il calcetto ha le ore contate: in arrivo nuovo divieto. Ipotesi eventi sportivi con meno spettatori

Nel nuovo Dpcm che potrebbe arrivare già domani, 12 ottobre, previste restrizioni sugli sport amatoriali. Per gli eventi all’aperto si potrebbe passare da 1000 a 500 tifosi. Misure ritenute indispensabili da parte del Comitato tecnico-scientifico per limitare il contagio da covid. Si levano cori di protesta da parte di un settore che ha subito perdite ingenti, come molti altri, nel corso del lockdown.

Covid, chiusure e… calcetto. Lo sport più praticato dagli italiani ha di nuovo le ore contate. Tra le misure restrittive che il Governo ha in animo di applicare nel nuovo Dpcm atteso già per domani, 12 ottobre, c’è quella che riguarda gli sport di contatto a livello amatoriale che dovrebbero essere vietati.

Un comparto, bisogna dire, abbastanza martoriato, considerando che le riaperture degli impianti sportivi che ospitano partite tra amici di calcetto, pallavolo, basket, erano state concesse appena tre mesi fa. Polemiche allora e polemiche oggi da parte dei gestori che vedono un nuovo lockdown alle porte. E anche da parte dei praticanti, che una volta a settimana scaricano muscoli e testa dai pensieri giornalieri.

La misura è fortemente consigliata e solleticata dal Comitato tecnico-scientifico che spinge per limitare attività simili individuate come a forte rischio contagio. Come la movida, destinata a subire forti limitazioni.

E potrebbero arrivare novità anche sulla partecipazione a eventi sportivi e a spettacoli attualmente aperti al pubblico. Si parla delle partite di serie D, per esempio, che in Molise sono a porte aperte nel rispetto della norma che fissa l’asticella massima a mille spettatori. Si starebbe pensando di portare la soglia a quota 500 per gli eventi all’aperto e 100 per quelli al chiuso (ora a 200).

Decisioni che però potrebbero generare una situazione caotica. Per fare due esempi concreti e vicini, sia il Campobasso Calcio che la Magnolia hanno portato avanti le rispettive campagne abbonamenti registrando anche buoni numeri: se ci fosse questa limitazione al pubblico a chi si darebbe la priorità? E scatterebbero i rimborsi per chi ha sottoscritto la tessera e si trova impossibilitato ad assistere alle partite? Interrogativi a cui bisognerà dare risposte.

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