Tra storia e leggenda

Da centro autocarri inglese a squadra di calcio: il mitico Truck-pool di Campobasso che sfidò la guerra

Tra il 1939 e il 1945 l’attività calcistica ufficiale cessò completamente. Ma nel capoluogo ex calciatori e nuove leve si organizzarono per far rinascere il pallone. Tra collette e amichevoli, che non avevano nulla di amichevole, i ‘pionieri’ del calcio moderno girarono in lungo e in largo tutta la regione ‘sconfinando’ a volte in Campania. Solo nel ’48 si tornò in campionati regolari e riconosciuti dalla Figc.

C’è stato un tempo in cui il calcio era davvero l’ultimo dei pensieri. Un po’ ovunque, e Campobasso non ha fatto eccezione. Si parla della seconda guerra mondiale, che paralizzò ogni attività di svago. Cosa ne fu del pallone cittadino che aveva visto i suoi albori nel 1919 e dal 1929 era iscritto regolarmente alla Figc? Nel 1939 si appesero in pratica le scarpette al chiodo: l’ultimo campionato, molto breve tra l’altro, fu disputato dal ‘Dopolavoro ferroviario’, all’alba del conflitto.

 

E poi? Beh, lo stadio Romagnoli venne abbandonato e ‘requisito’ come deposito di residuati bellici. Una fine ingloriosa cui fece seguito la rinascita. Ma prima bisognerà attendere qualche anno e l’arrivo degli alleati. Perché? A Campobasso nel 1944 c’erano gli inglesi che, casualmente, fecero pian piano riaccendere la fiammella della passione calcistica. In via Roma, alle spalle della scuola elementare ‘Enrico D’Ovidio’, i militari d’oltre Manica avevano creato un centro autocarri, il ‘Truck-pool’, dove avevano iniziato a lavorare molti concittadini.

 

Tra questi, c’erano anche alcuni ex calciatori della fine degli anni Trenta che da un giorno all’altro decisero: si sarebbero autotassati per scovare i soldi necessari per ricostruire una squadra. O qualcosa di simile. Molti altri si unirono con un obiettivo comune e romantico: tornare a correre dietro a un pallone per la gioia dei tifosi. Non fu facile, anzi. Non solo bisognava ricostituire la formazione ma anche rimettere quanto meno in sesto il terreno di gioco, pieno di voragini e di avvallamenti. Ma l’entusiasmo la fece da padrone e si riuscì nell’impresa.

 

Il Truck-pool aveva una parvenza di squadra, formata da vecchie glorie con qualche annetto e chiletto di troppo ma pronte a rimettersi in forma e giovani rampanti che non vedevano l’ora di difendere i colori della propria città. Ed è così che ripartì l’attività calcistica, fatta di amichevoli in giro soprattutto per la regione. Ci si spostava su vecchi pullman militari, sfidando ora compagini isernine, ora bassomolisane, ma anche qualche campana come l’Avellino.

 

In campo i vari Del Rosso, Pietrunti, Musacchio, De Santis, Occhionero, Sommella, Toninelli, Pizzuto, Tanassi e diversi altri pionieri mossi da uno spirito di volontà impressionante. Le amichevoli – di amichevole – portavano spesso solo il nome: sul campo era ‘battaglia’, nessuno ci stava a perdere e a volte bisognava organizzare fughe nottetempo per evitare le ‘mazzate’. Giorni che sembrano lontanissimi quelli di 75-76 anni fa, quando tutto doveva essere ricostruito e in pochi avevano voglia di parlare di guerra e morti.

 

Intanto, gli inglesi iniziarono a lasciare il capoluogo e man mano il mitico e quasi leggendario Truck-pool rompeva le righe: si pensava a un Campobasso ‘vero’, capace di competere in un campionato regolarmente riconosciuto dalla Figc. Ma bisognerà aspettare. Intanto, nel 1946 il consiglio comunale stanziò una cifra molto alta per l’epoca: 500mila lire per ridare dignità al campo sportivo. Si trattò solo di un primissimo intervento che precederà di un paio di anni quello più corposo che finalmente restituirà decoro al Romagnoli. E si potrà ridare inizio a un torneo ufficiale e riconosciuto.

 

L’attività non riconosciuta ma ugualmente appassionante del team molisano continuò per circa quattro anni. La guerra era finita da un pezzo, i britannici avevano lasciato la città. E finalmente nel 1948/1949 riecco un campionato con tutti i crismi: si parteciperà alla Promozione Interregionale, girone N, con avversarie quasi tutte pugliesi. Foggia compreso. Da lì ripartirà la centenaria attività calcistica dei rossoblù campobassani. Ma senza i combattivi e tosti giocatori del Truck-pool la storia sarebbe stata monca di un pezzo importante, fondamentale per ricollegare i fili con il calcio moderno.

Fonti e foto: ‘Tutto il Campobasso minuto per minuto’ di Stefano Castellitto, ‘Unione Sportiva Campobasso, dalla nascita ai giorni nostri’ di Antonio de Cesare.

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