Termoli

Cimitero, mancano i loculi e l’ampliamento da 14 mln è bloccato. La Sinistra: “Insostenibile, si revochi quell’opera”

Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra ha presentato una mozione al Sindaco e alla sua Giunta per via della "drammatica carenza di sepolture nel cimitero comunale”. Si chiede di revocare il project financing relativo all'ampliamento (bloccato allo stato attuale) e di indire un nuovo bando per la realizzazione in economia di 900 loculi

Si avvicina il giorno dedicato alla commemorazione dei morti e il cimitero di Termoli continua ad essere ‘terreno di battaglia’ per via del problema annoso della carenza di loculi per la sepoltura. Oggi 31 ottobre è Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra a tornare sulla questione attraverso una mozione rivolta al Sindaco e alla Giunta.

Come noto, l’ampliamento del cimitero di via Foce dell’Angelo è stato appaltato tramite un project financing – nel corso dell’Amministrazione Sbrocca – alla ditta Cosvim, partner privato che dovrà realizzare l’opera che si aggira sui 14 milioni e mezzo di euro.

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Ma il gruppo consiliare, rappresentato da Marcella Stumpo, da sempre si oppone al progetto e oggi chiede al Sindaco Roberti e alla sua Giunta di revocare in autotutela per pubblico interesse la delibera di Giunta n. 306 dell’11 dicembre 2017, quella appunto relativa alla finanza di progetto per il completamento, l’ampliamento e la successiva gestione del cimitero, e di indire, nei tempi più rapidi possibile, la gara di appalto per la realizzazione in economia di almeno 900 loculi, entro l’attuale cinta muraria del cimitero, per coprire le esigenze dei cittadini per un triennio.

 

Perché “La sepoltura dei defunti è un atto di pietà, di rispetto e di conservazione della memoria delle persone care che non sono più con noi. A Termoli è diventato sempre più difficile assolvere a questo atto, tra i più umani ed atavici, per la drammatica carenza di sepolture nel cimitero comunale”.

Quindi la ricostruzione: “Non si tratta di un problema apparso di colpo. Ormai da anni è evidente un pesante e crescente disagio. A Termoli si registrano circa 300 decessi all’anno, eppure nel 2019 sono stati realizzati solo 160 loculi prefabbricati, più 80 “provvisori” (scatolari in cemento impilati), ed altri 40 loculi prefabbricati nel 2020.

Il principale intralcio alla realizzazione di nuovi loculi consiste nell’aggiudicazione all’impresa Cosvim, avvenuta il 10 aprile 2018, del completamento e dell’ampliamento del cimitero con il sistema della finanza di progetto: in pratica una lottizzazione su suolo pubblico, dove il costruttore realizza a sue spese loculi e cappelle e incassa il prezzo della loro concessione, ricavandone profitto. Un profitto decisamente elevato, visto che la concessione di un loculo in colombario per 33 anni verrebbe a costare 3.850 euro, contro gli attuali 2.457 euro, che già rappresentano un prezzo eccessivo, se consideriamo che i 200 loculi prefabbricati realizzati nel 2019 e nel 2020 sono costati all’Amministrazione in media 1.000 euro l’uno”.

Ma la finanza di progetto relativa al cimitero, benché aggiudicata due anni e mezzo fa, è come noto ferma in attesa della VAS (valutazione ambientale strategica) relativa all’ampliamento, richiesta dal Consiglio Comunale lo scorso febbraio, “che però andava esperita prima di indire la gara”, commenta Rete della Sinistra.

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Quindi la conclusione: “Intanto la costruzione di nuove sepolture è frenata dalla ‘interferenza’ con la finanza di progetto, che, se poi venisse realizzata, danneggerebbe i cittadini, costretti a pagare cifre esose per le sepolture. Questo stato di cose è insostenibile”.

 

Pertanto il gruppo di opposizione ha provveduto a presentare una mozione da discutere in Consiglio comunale, che in definitiva chiede la revoca della delibera del project financing, di indire una gara d’appalto per la realizzazione in economia di nuovi loculi. E poi di “individuare un’area idonea alla edificazione di un secondo cimitero e di avviare le relative procedure per la sua realizzazione, in modo da dare una soluzione strutturale al problema delle sepolture per i successivi 30 anni” nonché di “prevedere nel progetto del secondo cimitero la realizzazione di strutture idonee alla cremazione ed alla conservazione delle urne cinerarie”.

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