Il focolaio

19 positivi al carcere di Larino, tutti isolati al piano di Alta sicurezza. Sospetti altri casi: “Chiesti nuovi tamponi”

Sono in tutto 19 i detenuti della Casa circondariale frentana risultati positivi al Sars-Cov-2, tutti asintomatici. Tuttavia altri reclusi avrebbero manifestato sintomi lievi e dovrebbero essere sottoposti al test. Intanto il sindacato di Polizia penitenziaria ha chiesto lo stop alle visite e chiamate via Skype

Sono in tutto 19 i detenuti positivi al coronavirus all’interno del carcere di Larino. I primi due casi erano stati rilevati a inizio settimana, poi ieri l’esplosione del focolaio, come rilevato dai test processati nelle ultime 24 ore dall’Asrem e che hanno fatto emergere ulteriori 17 contagi.

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Si tratta di detenuti dell’Alta sicurezza, come fa sapere la direttrice della Casa circondariale di Monte Arcano, Rosa La Ginestra. “I detenuti dell’Alta sicurezza sono quelli che si spostano più frequentemente per processi e hanno più colloqui con gli avvocati” riferisce a Primonumero.it. Possibile che quindi il contagio sia arrivato dall’esterno in questo modo. “Tutti i contagiati sono asintomatici e sono isolati nel Piano dell’Alta sicurezza. Non abbiamo la possibilità di isolarli individualmente per mancanza di stanze, ma i negativi sono in altre stanze”.

È chiaro che esiste tuttavia il timore di un diffondersi del contagio. “Altri detenuti riferiscono di avere qualche lieve sintomo. Abbiamo già chiesto all’Asrem di poter fare degli altri tamponi, visto che sono passati 4 giorni dai precedenti test. Al momento non sappiamo se e quando verranno effettuati, noi li abbiamo richiesti ma dipende dalla disponibilità dell’Asrem”.

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Uno dei problemi noti del carcere frentano è il sovraffollamento. Se la capienza regolamentare fissata è pari a 114 detenuti, al momento le persone recluse sfiorano quota 200. “Un sovraffollamento sopportabile” assicura Rosa La Ginestra. “Sia i detenuti che il personale stanno vivendo la situazione con un certo timore. Stiamo dialogando con entrambi, perché le preoccupazioni sono comuni. Siamo anche noi in attesa di capire l’evolversi della situazione”.

Proprio dalla Polizia Penitenziaria e in particolare dal segretario generale del sindacato Aldo Di Giacomo, arriva la richiesta di sospendere i colloqui dal vivo e avviare quelli in via telematica.

“Apprendiamo la notizia dei 19 contagi con preoccupazione, considerato che il carcere di Larino è tra gli istituti penitenziari più affollati d’Italia. Bisognerebbe impedire i colloqui con i familiari e l’accesso di tutte quelle persone non necessarie consentendo comunque loro la possibilità di comunicare attraverso skype; un periodo di almeno 15 giorni potrebbe essere utile ad evitare il propagarsi del virus all’interno dell’istituto penitenziario”.

Sempre secondo Di Giacomo “è indispensabile, inoltre, fare i tamponi a tutta la popolazione detenuta e a tutto il personale penitenziario. Solo adottando il massimo della precauzione si potrà evitare il peggio”.

Intanto all’interno della Casa circondariale molte attività erano già state ridotte, mentre alcune proseguono pur con le limitazioni dovute al rispetto delle norme anti Covid-19.

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