Un maxi investimento da 250 milioni di euro, capace di dare lavoro a circa 3.150 persone. Qualcuno aveva sperato, come si era vociferato a lungo, che la zona prescelta fosse quella dell’ex centro commerciale Sannicola, meglio conosciuto come Carrefour di Termoli.
Ma così non sarà, perché la proposta è arrivata sul tavolo dell’Agenzia regionale per le Attività produttive dell’Abruzzo, incaricata di valutare l’offerta della Engineerink 2K Spa, contraente generale che già in passato ha lavorato per Amazon, gigante mondiale dell’e-commerce che sta sempre più diversificando i settori di investimento.
Tutto lascia credere quindi che sarà Amazon, qualora la trattativa vada a buon fine, a sbarcare sui terreni dell’autoporto abbandonato di San Salvo, nei pressi della zona industriale che già occupa multinazionali come Pilkington e Denso. Si tratta di un’area che si trova praticamente al confine con il Molise, molto vicina all’imbocco con la statale Trignina e allo svincolo dell’A14, quindi in posizione ideale dal punto di vista logistico.
La superficie totale individuata per l’insediamento sarà di oltre 256mila metri quadrati con un unico grande capannone, altro indizio che fa ritenere possa essere un enorme centro di stoccaggio da dove verranno smistati nel centro-sud Italia gli oggetti acquistati via Internet. Previsti chiaramente anche parcheggi e postazioni per autobus. Le attività che dovrebbero venire messe in piedi riguardano la distribuzione delle merci, il ricovero di mezzi pesanti, magazzinaggio, supporto trasporti.
Il sito dell’ex autoporto è stato messo in vendita dall’Arap Abruzzo per 3,7 milioni e a quanto si apprende la Engineerink 2K Spa avrebbe già versato una cauzione pari al 10 per cento del totale, quindi 370mila euro. Adesso è il presidente dell’Agenzia a dover definire la procedura di cessione.
Per Termoli è sicuramente una disdetta, anche se da fonti vicine al Cosib la voce dell’interessamento di Amazon per l’ex Carrefour era già stato smentito. Tuttavia si può sperare che i 3.150 posti di lavoro previsti (2500 all’inizio, che dovrebbero gradualmente aumentare) potranno avere un’importante ricaduta occupazione anche per la zona del Basso Molise e per le aree trignine della nostra regione.
foto da agi.it
commenta