Consiglio comunale

Rifiuti, bollette più care: Campobasso adegua le nuove tariffe. Primi aumenti da quest’anno

L’assise di Palazzo San Giorgio ha approvato il Pef (piano economico-finanziario). La spesa totale ammonta a 7 milioni e 600mila euro. L’assessore al bilancio Panichella: “L’autorità competente ha stabilito metodi e tariffe unitari, si è calcolato per legge sui costi sostenuti nel 2018”. Il consigliere di opposizione Sabusco accusa: “Lievita il peso fiscale della collettività, questi organismi fanno solo cassa”. Il sindaco Gravina: "Negli anni passati, con bilanci della Sea che producevano utili altissimi, non si è mai intervenuti sulla riduzione delle tariffe".

Bollette dell’immondizia più care per i campobassani. E’ la spiacevole notizia cui bisognerà abituarsi nei prossimi mesi. Gli aumenti sono già presenti nelle richieste di pagamenti degli acconti inviate nelle abitazioni di molti cittadini nelle scorse settimane. “Un aumento tra il 9 e il 13% circa”, il calcolo del consigliere di opposizione Massimo Sabusco (E’ ora), nonché ex assessore al bilancio durante l’amministrazione Battista.

Aumenti che non dipendono direttamente dal Comune: Palazzo San Giorgio, infatti, si è dovuto adeguare alle tariffe imposte da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente competente in materia, che dal 1 gennaio 2020 ha stabilito nuovi criteri sia per il calcolo della Tari che per i metodi da utilizzare. L’obiettivo è far pagare a seconda dei rifiuti che che si producono e smaltiscono effettivamente.

Nel capoluogo l’amministrazione Gravina ha provato a limitare i danni ed è rimasta “al di sotto del limite massimo di aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente” spiega l’assessore al bilancio Giuseppina Panichella.

Non si conosce ufficialmente la percentuale di aumento delle somme che troveranno i campobassani in bolletta: ora il piano è al vaglio degli organi competenti. Sta di fatto che le fatture sono già lievitate di diversi euro rispetto al 2019 nonostante la differenziata non copra tutta la città.

Di questo e di altro si è discusso oggi 29 settembre in Consiglio comunale dove è stato approvato – con 20 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto – il cosiddetto Piano economico-finanziario (Pef) del servizio di gestione dei rifiuti anno 2020. Parlando di cifre totali, un piano che ammonta a sette milioni e 606mila euro.

Panichella assessore Campobasso

Sulla base di quanto stabilito a livello centrale e in particolare dalla già citata autorità competente, il piano è stato calcolato sui costi sostenuti nel 2018 e che erano così suddivisi, almeno per le parti più importanti: “A partire dal primo gennaio 2020 – le parole della titolare al Bilancio – è partita la nuova tassa sui rifiuti che è calcolata secondo criteri di semplicità e trasparenza per fornire maggiore chiarezza ai contribuenti e renderla più omogena tra i vari comuni italiani. A stabilire ciò, è bene chiarirlo definitivamente, è l’Arera”.

Nel dettaglio, “quasi 800mila euro per le materie prime, 2 milioni per i servizi, godimento beni terzi 109mila, 2 milioni per gli stipendi, 700mila per i contributi ai dipendenti – prosegue Giuseppina Panichella –. Rispetto al 2017 c’era stato un incremento pari a 758mila euro. L’aumento per il 2020 è dovuto proprio a questo incremento. Il risparmio ci sarà quando sarà completata la raccolta differenziata”.

Massimo Sabusco

Per il consigliere di ‘E’ Ora’, Massimo Sabusco, si tratta di “meccanismi assurdi pensati a livello centrale per il calcolo dei piani finanziari, approviamo per il 2020 partendo dal 2018 senza far riferimento a quali servizi andremo a coprire. Leggo di 91mila euro per la campagna di sensibilizzazione legata alla differenziata e spero che siano utilizzati per qualcosa di più utile per il 2020, visto che saranno i cittadini a doverli coprire. Questi meccanismi governativi e di carrozzoni, purtroppo, mirano solo a fare cassa. Per questo mi chiedo, c’è un’idea di cosa si vuole fare di 800mila euro in più di costi per il 2020?”.

Bisogna aggiungere che il Piano per il 2020 fa riferimento a quello del 2018 e non a quello del 2019 perché proprio il Pef di due anni fa “è l’ultimo approvato con costi certi – spiega Sabusco – quello del 2019 ancora non è disponibile”. E aggiunge: “Invochiamo maggiore trasparenza e onestà intellettuale da parte del sindaco Gravina e della Giunta. Bisogna fare un’operazione verità, non si dovevano mascherare delle voci relative al Piano magari per poi far fronte a spese relative al personale. La differenziata è ancora a macchia di leopardo, eppure ci sono al momento 33 dipendenti”.

Per quel che riguarda l’aumento calcolato tra il 9 il 13%, “ricadrà sull’utenza domestica che vale il 68% di tutto il piano tariffario”.

Antonio Battista Consiglio comunale Campobasso

Il consigliere della Sinistra, l’ex sindaco Antonio Battista, invoca “una posizione più politica rispetto al tema, visto che Arera non si sostituisce ai consigli comunali, altrimenti avrebbe fissato tariffe a livello nazionale imponendole ai Comuni. L’autorità dà coefficienti, indicatori, metodologia da seguire, è pur vero che esistono spazi di natura politica per poter intervenire. Le spese relative al 2018 non è detto che debbano essere ripetute tali e quali per il 2020. Critico la mancanza di un intervento della politica, che porterà a un aumento delle tasse”.

 

Non si tratta di mancato coraggio politico – la replica dell’assessora al bilancio Panichella – ma solo di rispetto di parametri e leggi che vanno attuati soprattutto da quelle amministrazioni che sulla differenziata, negli ultimi anni, hanno iniziato a compiere passi che vanno ancora portati a termine definitivamente, anche con altre risorse finanziaria dopo aver terminato quelle utilizzate negli anni passati e provenienti da fondi della Regione”.

Il Piano economico sul servizio di gestione dei rifiuti “andava calcolato sui costi del 2018”, la puntualizzazione del sindaco Gravina. Che punzecchia anche gli esponenti della passata amministrazione che ora siedono all’opposizione: “Mi pare chiaro che chi ben dovrebbe conoscere la struttura della spesa della SEA e quanto su questa spesa incidono e hanno inciso una serie di poste che ci porteremo avanti anche nel futuro, dovrebbe altrettanto mostrare di avere una più oggettiva contezza della sostenibilità dei costi, altrimenti mi verrebbe da chiedere, così come feci in passato da consigliere, perché negli anni passati, con bilanci SEA che producevano utili altissimi che hanno prodotto fenomeni di pagamento di tasse su tasse, non si sia mai intervenuti sulla riduzione delle tariffe“.

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