Verso le elezioni al consorzio

Pd all’attacco di Roberti: “Vuole la Provincia nel Cosib, ma Termoli perde la presidenza”

A giorni il direttivo del Consorzio industriale dovrebbe essere rinnovato e secondo la commissaria del circolo Pd termolese Maria Chimisso il nuovo presidente sarà Roberto Di Pardo con Costanzo Della Porta vice. “Roberti prova a fare entrare la Provincia, ma è incompatibile”

Dopo oltre un anno in cui il Cosib è stato retto da sindaci che non sono più sindaci (Cammilleri, Caravatta, Bucci e Mascio, dopo le dimissioni di Sbrocca), fra qualche giorno è prevista l’elezione del nuovo direttivo. Il favorito per diventare presidente, in base a un accordo che sarebbe stato trovato fra i sindaci dell’assemblea, è Roberto Di Pardo, sindaco di Petacciato. Ma a pochi giorni dall’elezione arriva ora l’attacco della commissaria del Partito Democratico di Termoli, Maria Chimisso, al sindaco e presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti. “Pensa di far rientrare la Provincia nel Cosib anche se incompatibile e lascia il vertice a chi non è di Termoli” è l’accusa, in estrema sintesi, dell’ex vice sindaco.

“Sono rimasta stupefatta nel leggere la delibera numero 13 del 21 maggio 2020, con la quale la Provincia ha deliberato di entrare di nuovo nel Consorzio Industriale di Termoli. Ad onor del vero la Provincia di Campobasso già faceva parte del Cosib (così come faceva parte del Consorzio Industriale di Campochiaro), ma ne era uscita nel dicembre del 2012, per l’assenza di una benché minima affinità rispetto alle finalità del Consorzio. È bene ricordare che la delibera fu votata all’unanimità dell’allora Consiglio Provinciale. Cosa saggia e giusta. Ed era una maggioranza di centrodestra che lo aveva fatto”.

Ma adesso sempre una maggioranza di centrodestra ha deciso l’esatto contrario. “Con la delibera numero 13 – prosegue Chimisso – la stessa Provincia propone di rientrare nel Cosib e autodetermina il costo di partecipazione in 23mila 18,48 euro annui: soldi questi che verranno sottratti alla manutenzione delle strade e dissipati per una partecipazione che non serve all’Ente e meno che mai ai cittadini. E allora perché mai l’attuale amministrazione provinciale, peraltro attenta e puntuale nell’edilizia scolastica, decide di buttare soldi pubblici per partecipare ad un Ente che è lontano anni luce dalle finalità e dalle competenze delineate dalla riforma Del Rio? Perché tutta questa ansia partecipativa e proprio ora in periodo Covid?”.

Per la numero uno del Pd di Termoli dietro ci sono motivazioni politiche. “Già nel dicembre del 2019 c’era stato al Cosib un tentativo di elezione del Comitato e il Sindaco Roberti con un blitz aveva provato ad imporre quale “nuovo” Presidente del Cosib Remo Di Giandomenico. Si è detto che gli fossero state fatte promesse elettorali in tal senso sia da Roberti in campagna elettorale e sia dal Presidente della Regione Toma. Il tentativo però era andato male, perché gli altri sindaci si erano opposti e Roberti è stato costretto a chiedere un rinvio del punto all’ordine del giorno a data da destinarsi. Immaginiamo che il povero Di Giandomenico non sia rimasto così soddisfatto e pare se ne sia andato scuro in volto, lui che aveva speso da tempo il proprio nome per quella posizione. Non per tutti ogni promessa è debito”.

Quindi la questione Cosib è rimasta in sospeso per mesi, anche a causa della pandemia che ha fatto slittare l’approvazione del bilancio e le nuove elezioni. “Rimane così aperta la questione delle nuove elezioni, con le quali sarà individuato chi governerà il Consorzio per i prossimi anni: la situazione è molto ingarbugliata e poiché è così ingarbugliata, al Sindaco di Termoli, che è anche Presidente della Provincia o di quel che ne rimane, farebbe molto comodo avere un voto in più nel Consiglio. Eh, sì: qualora la Provincia entrasse nel Consorzio avrebbe il diritto di voto nel Consiglio generale. E qui sta il Busillis. Chi sarà il nuovo Presidente del Cosib? Ovviamente l’indicazione di un termolese al vertice del Consorzio è scelta non solo giusta e corretta, ma politicamente obbligata”.

Chimisso rivendica le scelte operate dall’ex presidente Angelo Sbrocca. “La vittoria politica del Sindaco Sbrocca era stata riuscire a riportare la Presidenza del Cosib ad un termolese ed alla città di Termoli. Di certo era stata una cosa tutt’altro che facile: la Presidenza del Consorzio mancava alla nostra amata Termoli dai tempi del Prof. Giovannino Di Giandomenico (il fratello di Remo). Sarebbe una sconfitta per il Sindaco Roberti e per la città che ha più del 90 per cento del territorio del Consorzio vedere amministrato il Cosib da un Sindaco di altro Comune o comunque da una persona che non è di Termoli. E poi, dove sono andate le promesse elettorali di fondare una nuova amministrazione fatta di tutti giovani? Io credo che ci siano tante e tanti termolesi, donne e uomini giovani e capaci, cui affidare il ruolo di Presidente del Cosib”.

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L’ex assessora al Sociale di Termoli insiste nel chiedere una scelta differente. “Ovviamente non pretendo che la scelta venga fatta dal centrosinistra, ma credo che il centrodestra cittadino possa dimostrare di saper fare una scelta di grande impatto politico, individuando una professionalità alta che possa rappresentare degnamente il Consorzio Industriale. Ed invece corre voce che il Sindaco Roberti abbia già trovato un altro accordo (non so quanto concordato con la sua maggioranza in Comune e credo anche in Provincia) che vedrebbe Presidente il Sindaco di Petacciato, Roberto Di Pardo, e Vice Presidente il Sindaco di San Giacomo degli Schiavoni, Costanzo Della Porta (le elezioni sono vicine). Entrerebbe nel Comitato (l’organo consortile di amministrazione) un solo termolese: non Di Giandomenico, ormai messo da parte, ma il consigliere comunale Vincenzo Aufiero, già individuato dai tempi della campagna elettorale. Nessuna donna.

Ecco il paradosso: il ruolo di Presidente e di Vicepresidente dovrebbero essere ricoperti da rappresentanti di Comuni che messi insieme non raggiungono gli abitanti del quartiere di Difesa Grande e che purtroppo non hanno conferito al Cosib neppure un centimetro quadrato di territorio. Gli altri componenti del Comitato – dicono sempre i beninformati – dovrebbero essere il Sindaco di Campomarino, Piero Donato Silvestri, ed il Sindaco di Guglionesi, (ma di certo Mario Bellotti, figura di alto profilo del PD e a capo di una coalizione di centrosinistra, non si presterà a questi giochi di potere, alla spartizione di poltrone e di prebende).

Resterebbero fuori dal Comitato il Sindaco di Ururi, quello di San Martino, quello di Portocannone ed ovviamente il rappresentante dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Termoli, Remo di Giandomenico. Ecco svelato dunque il mistero: visti i mal di pancia che tale possibile formazione sta creando, il buon Roberti si starebbe affrettando ad avere un altro voto nel Consiglio Generale del Cosib che potrebbe essere, come detto sopra, quello della Provincia, qualora gli riuscisse di farla entrare”.

Unione per Termoli lista Chimisso

Da questo ragionamento derivano le due accuse della Chimisso. “Il primo è di ordine squisitamente amministrativo: non solo la Provincia non ha nessuna competenza sugli obiettivi perseguiti dal Consorzio. Anzi, vi sarebbe una evidente incompatibilità fra il Cosib (che per statuto e per legge deve fare impianti ambientali) e la Provincia che invece deve controllarli (Registro Impianti di depurazione, AUA). Si avrebbe un vero e proprio caso di coincidenza fra controllore e controllato. Né posso condividere quanto scritto confusamente nel corpo della richiamata delibera provinciale su una competenza della Provincia in riferimento alla programmazione territoriale. Si vede che è come tirare una corda che si sta spezzando. È finzione”.

Poi c’è l’altra stoccata. “Il secondo di ordine più politico: non si comprende come si possa utilizzare una Istituzione per fini non propriamente istituzionali. La partecipazione al Cosib è chiaramente dettata da ragioni personalistiche del Presidente della Provincia e Sindaco di Termoli che tenta di avere un maggior peso politico nell’assemblea consortile non solo per la nomina dei componenti del Comitato ma anche per il prosieguo dell’attività del Cosib. Questo è un inaccettabile uso distorto della cosa pubblica e, perché no, anche un reato. Pertanto noi ci opporremo con tutte le nostre forze a tali comportamenti ed atti che riteniamo illegittimi e rappresentano il peggior modo di fare politica per la nostra comunità ed ancora più uno sperpero di denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato in maniera più proficua. Caro Presidente e Sindaco, prova ad aggiustare con quei soldi le dissestate strade della Provincia, anziché sprecarli per una partecipazione al Cosib che non interessa i cittadini della Provincia di Campobasso e sicuramente ancor meno i termolesi, ai quali rispondi del mandato politico che ti è stato conferito”.

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