Si era ‘dimenticato’ di indicare i suoi congiunti (peraltro percettori di reddito) nella dichiarazione fatta per ottenere il reddito di cittadinanza. La falsa dichiarazione è costata alle casse pubbliche e alla collettività ben 7mila euro, percepiti indebitamente dal soggetto in questione che però è stato scoperto a seguito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso ed eseguita dalla Compagnia Guardia di Finanza del capoluogo.
Ieri, 24 settembre, è stata eseguita la misura cautelare reale – disposta dal Gip del Tribunale di Campobasso – nei confronti del ‘furbetto del reddito di cittadinanza’, un cittadino italiano che aveva illecitamente percepito il sussidio economico. Grazie alle indagini, si è appurato che quanto dichiarato dall’indagato rispetto ai requisiti di legge per ottenere la misura era falso. In particolare le false dichiarazioni riguardavano i componenti del suo nucleo familiare. Così l’uomo ha beneficiato di complessivi 7mila euro (relativi agli anni 2019 e 2020) ma il Gip, su richiesta della Procura, ne ha disposto il sequestro preventivo in quanto somme illecitamente ottenute. Sequestrata anche la carta Postamat Rdc che abilita il beneficiario al prelievo del denaro.
Ma questo è solo il caso più singolare rilevato dai finanzieri nell’ambito delle attività di controllo a riguardo che sono state intensificate. Di ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza ne sono stati scovati diversi. Di conseguenza sono scattate le segnalazioni all’autorità giudiziaria e all’Inps, così da far decadere l’illecita riscossione del contributo pubblico.
Le Fiamme Gialle monitorano costantemente i soggetti interessati e la loro attenzione è rivolta anche verso coloro che sono stati identificati nel corso delle ispezioni avviate o nell’ordinario controllo del territorio ai fini della repressione dei traffici illeciti o, ancora, nei pattugliamenti finalizzati a garantire la sicurezza. I “furbetti” in questione sono stati scoperti in particolare grazie ai controlli eseguiti per il contrasto del lavoro irregolare o per l’avvio di ispezioni di frode fiscale.
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