L’acqua è poca. Basta guardare l’invaso del Liscione anche da lontano per rendersene conto a occhio nudo. La siccità di questi mesi si sta facendo sentire e rischia di essere un grosso problema per i mesi e gli anni a venire. L’unica buona notizia è che si intravede un pezzetto del cosiddetto Ponte di Annibale che spunta dall’acqua, ben visibile da Guardialfiera.
È un segnale inequivocabile, così come avvenuto tre anni fa. Leggenda narra che su quella struttura in pietra passarono le legioni puniche al comando di Annibale Barca, leggendario condottiero cartaginese.
Tra storia e leggenda, il ponte di Annibale: ma ora torna sott’acqua
Vero o no, la parte più alta di quel ponte è riaffiorata da qualche giorno e la mancanza di pioggia ogni giorno (annunciata in questo fine settimana ma di certo non basterà) ne scopre un altro po’, regalando agli appassionati e ai residenti foto da mostrare in giro.
Ma l’altro lato della medaglia è che l’invaso utile a portare acqua potabile e da irrigazione nelle case del Basso Molise è sempre più a secco, come per altro che la diga di Occhito dall’altra parte del Molise. Una regione ricca di risorse idriche naturali ma che vede i suoi principali bacini sempre più in sofferenza.
Tanti paesi hanno sofferto nell’estate da poco archiviata. Da Montecilfone a Guglionesi, da Tavenna a Montenero di Bisaccia, la carenza idrica è diventata quotidiana. E gli agricoltori non possono certo rallegrarsi, perché c’è poca acqua per irrigare e dal cielo la pioggia è sempre più un avvenimento. Di questo passo ci sarà da ripensare l’approvvigionamento idrico di gran parte della regione.
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