Veleni e spaccature

La sconfitta dei dissidenti e la vittoria della candidata di Toma: il voto riaccende i veleni nel centrodestra

Il risultato delle Amministrative fa scattare la resa dei conti nel centrodestra molisano che ha vinto solo a Montenero di Bisaccia, dove Simona Contucci è stata apertamente sostenuta dal presidente della Regione. Delusione a Bojano e Agnone, dove sono stati sconfitti i candidati appoggiati da Gianluca Cefaratti, Salvatore Micone e Andrea di Lucente, tre esponenti del cosiddetto gruppo dei 'dissidenti'. "Questo centrodestra è lacerato, basta con le vecchie logiche", il commento del consigliere dei Popolari.

“Le elezioni della spallata al governo si sono trasformate nelle elezioni della stabilità“, ha detto il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana commentando l’ultima tornata elettorale. Parole che potrebbero fotografare anche il voto in Molise ed essere calate nella realtà molisana. Del resto il risultato delle urne nei tre principali Comuni – Montenero di Bisaccia, Bojano e Agnone – probabilmente rafforza il presidente Donato Toma. Simona Contucci, la candidata sostenuta apertamente dal governatore, è il nuovo sindaco di Montenero di Bisaccia grazie ad una vittoria netta contro Fabio De Risio.

Stesso discorso per Carmine Ruscetta, il neo primo cittadino di Bojano, appoggiato da pezzi della società civile, del centrosinistra e del centrodestra. Tra i suoi principali sponsor Armandino D’Egidio, cognato di uno dei candidati eletti (Enzo Ferraiorni,ndr) nonchè consigliere regionale che potrebbe passare all’incasso, ossia chiedere al capo dell’esecutivo regionale un posto da assessore (è stato il secondo degli eletti della lista di Forza Italia).

D’Egidio è anche uno dei dissidenti. Forse il più moderato. Di sicuro il ‘suo’ risultato elettorale è di gran lunga opposto a quello dei ‘colleghi’ del gruppo che ha contestato Toma minacciando di sfiduciarlo in autunno. Dovranno cambiare i loro piani coloro che aspettavano proprio le Amministrative per testare la propria forza sul territorio e quindi programmare la ‘spallata’ al governatoreI candidati sostenuti dai ‘dissidenti’ infatti hanno perso: Agostino Iannelli ad Agnone e Maria Cristina Spina a Bojano.

Agnone Iannelli Agostino candidato centrodestra

Iannelli era stato scelto direttamente da Andrea Di Lucente, consigliere regionale dei Popolari per l’Italia (il partito di Vincenzo Niro) e uno dei principali contestatori di Toma. In Alto Molise ieri si vociferava anche di un possibile ‘travaso’ di voti dal centrodestra al Pd e dunque a favore di Daniele Saia che poi ha vinto.

Maria Cristina Spina

Spina invece è stata sostenuta dal marito nonchè consigliere regionale Gianluca Cefaratti (esponente di Orgoglio Molise, il movimento dell’assessore Vincenzo Cotugno e dell’europarlamentare Aldo Patriciello) e da Salvatore Micone, il presidente del Consiglio regionale, che a detta di qualche osservatore politico dovrebbe conservare il suo posto sullo scranno più alto dell’assemblea regionale fino a novembre, quando si arriverà a metà legislatura e occorrerà eleggere il nuovo vertice dell’Aula.

Donato Toma non ha preso una posizione così netta e chiara nè nel paese dell’area matesina nè in Alto Molise. Tanto che, a risultato elettorale acquisito, il consigliere regionale di Orgoglio Molise Gianluca Cefaratti rilascerà ai microfoni di Teleregione parole al vetriolo: “Alcune frange di centrodestra non ci hanno appoggiato, è evidente. La nostra, pur essendo una lista civica, aveva un chiaro orientamento di centrodestra. Dall’altra parte c’era una lista con un chiaro orientamento di sinistra con delle frange di centrodestra e la presenza del consigliere D’Egidio. Alcuni esponenti del centrodestra regionale non hanno mosso un dito affinché questo non avvenisse. Ora dovremmo fare un’analisi profonda, ci confronteremo con i nostri alleati ma alcune cose ci lasciano perplessi”.

“Toma? Non lo sento da un mese, non so cosa ha fatto e come si è comportato”, rincara la dose Micone intervistato dalle tv locali. Il capo dell’assise regionale fra l’altro era candidato come consigliere comunale e ha conquistato 401 preferenze.

Anche Andrea di Lucente ha il dente avvelenato: “L’esperienza di Agnone ci ha insegnato molto. Innanzitutto che adesso è il momento di rifondare un consenso per il centrodestra che sembra essere smarrito. Un consenso che passa per i giovani della lista che ha sostenuto Iannelli, per quella nuova classe politica che vuole emergere e incarnare il cambiamento. Nel giro di tre anni è stato dilapidato un patrimonio, in termini di voti, consistente. Segno che il centrodestra “classico”, quello attaccato alle vecchie logiche, non può più stare in piedi”.

E poi: “Per mesi ho invocato la scelta di un candidato non calato dall’alto. Il tentativo di far prevalere altre logiche ha comportato solo una perdita di tempo e non ha permesso di focalizzare l’attenzione sul vero punto: ricucire quel rapporto tra il centrodestra e gli agnonesi. Il resto è stata una corsa contro il tempo. In un paese così rilevante per i numeri molisani, la decisione non può essere presa all’ultimo momento. Ho deciso ugualmente di metterci la faccia e di non tirarmi indietro nelle difficoltà. Per dovere di appartenenza e per amore nei confronti dell’Altissimo Molise, il mio territorio”.

Malumori che probabilmente Toma sa di dover affrontare perchè quando in serata Primonumero lo contatta per un commento sul risultato delle Amministrative lo stesso governatore dichiara: “Non entro nelle questioni locali, rispetto la volontà popolare. E poi oggi sono stato in Regione a fronteggiare i problemi dei molisani”.

Poi aggiunge: “Ora bisognerà creare unità di intenti in Consiglio regionale”. E “concordo con quello che dice Di Lucente, dobbiamo essere uniti. Bisogna mediare le posizioni perchè il centrodestra unito vince sempre. La Contucci? Quando una donna diventa sindaco, ne sono felice perchè in politica c’è bisogno di una maggiore presenza femminile. A Montenero poi la lista era unitaria e questo dimostra che il centrodestra unito vince”.

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