La festa dell'unità

Facciolla apre il cantiere per ricostruire la Sinistra e battere il centrodestra: “Toma il peggior presidente del Molise”

Anche se mancano ufficialmente due anni alle prossime Regionali, alla Festa dell'Unità di Montagano il Pd ha acceso i motori della campagna elettorale e lanciato 'messaggi' d'amore alle altre forze progressiste. Il segretario Vittorino Facciolla parla già da leader: "Da soli non possiamo fare molto: abbiamo bisogno di unirci e concorrere a ricostruire il campo della Sinistra". Sullo sfondo il voto del 21 settembre che potrebbe incidere sulla tenuta del partito e del governo nazionale e regionale.

Il D-day potrebbe essere il 21 settembre, quando l‘esito del referendum e delle elezioni in sette Regioni potrebbe sconvolgere gli equilibri della politica nazionale. E le ‘onde sismiche’ potrebbero arrivare fino in Molise, dove il catalogo primavera-estate non ha mostrato un’immagine molto serena del governo Toma. La maggioranza è stata per mesi in fibrillazione: le dimissioni degli assessori prima del voto sul bilancio di aprile, l’azzeramento dell’assessore del Carroccio Luigi Mazzuto, l’estromissione dei consiglieri supplenti (Massimiliano Scarabeo, Antonio Tedeschi, Paola Matteo e Nico Romagnuolo). E ancora: la nomina di un altro esterno sempre in quota Lega (l’avvocato Michele Marone, ndr) e infine la costituzione del gruppo dei dissidenti.

Insomma nelle scorse settimane non ci si è affatto annoiati. E se il clima da bollente è diventato più mite e temperato è forse solo perchè ad un certo punto i politici hanno preparato le valigie e sono andati in vacanza. Tuttavia, il rientro dopo la pausa estiva non sarà una passeggiata anche perchè si avvicina il giro di boa e l’elezione del nuovo presidente del Consiglio regionale, oltre ad annessi e connessi (le nomine dell’intero ufficio di presidenza e delle commissioni ad esempio) potrebbero riaccendere malumori e divisioni. Aida Romagnuolo e Michele Iorio, del resto, già si sono ‘tirati’ fuori dalla coalizione che sostiene Donato Toma, i cui numeri sono risicatissimi.

E’ in questo contesto che il Pd ha acceso i motori della campagna elettorale. Anche se mancano ufficialmente poco più di due anni alle prossime Regionali, la Festa dell’Unità che si è svolta ieri (5 settembre) a Montagano, potrebbe essere considerato quasi il momento della svolta. Nel paese che si trova alle porte di Campobasso sono stati avviati ragionamenti e riflessioni sulla ricostruzione della coalizione del centrosinistra: alleanze, programmi e idee. Il cantiere per battere il centrodestra è stato avviato.

E a porre la prima pietra in questo cantiere è stato il segretario nonchè consigliere regionale Vittorino Facciolla. L’ex sindaco di San Martino in Pensilis ed ex vice presidente della Giunta Frattura ha usato parole nette, quasi da futuro leader della coalizione che deve essere ricompattata dopo le macerie di due anni fa. Nel 2018 in Consiglio regionale l’ex partito di maggioranza della Regione è riuscito ad eleggere solo Facciolla e Micaela Fanelli, attuale capogruppo a palazzo D’Aimmo.

“Veniamo da un periodo in cui il ‘No al Pd’ era il motto invocato da chiunque e noi non siamo stati capaci di costruire una narrazione positiva che riflettesse le molte cose positive che invece siamo stati capaci di fare”: la prima rivendicazione del segretario-consigliere dem nel suo intervento alla Festa dell’Unità.

Poi i ‘messaggi d’amore’ verso le altre forze del centrosinistra che Facciolla ha intenzione di ‘recuperare’, un altro passaggio fondamentale nella ricostruzione del campo del centrosinistra. Perciò, ha riconosciuto, “il nostro Partito ha la grande capacità di continuare a proporre idee e progetti volti al bene delle comunità ma bisogna essere consapevoli che da soli non possiamo fare molto: abbiamo bisogno di unirci e concorrere a ricostruire il campo della Sinistra in Molise. Solo se faremo questo saremo appetibili e convincenti, capaci di attrarre nuove energie e creare un futuro migliore”.

Facciolla ha forse infranto anche un tabù tornando a parlare del governo Frattura di cui è stato assessore e vice presidente: “Io non credo che il governo Frattura sia stato il miglior governo regionale ma neppure che sia stato il peggiore, l’attuale governo di Toma molto probabilmente lo è. Resta il fatto che noi abbiamo fallito una serie di obiettivi come recuperare competitività, ammodernare ed efficientare la macchina amministrativa, abbiamo avuto la difficoltà di costruire una sanità di qualità”.

Spazio dunque alle idee: “Dovremmo invece pensare di costruire un modello significativo di infrastrutture dato che abbiamo la più bassa densità d’Italia e la popolazione più anziana (secondi solo alla Liguria), dobbiamo recuperare capitale umano ed essere capaci di poter attrarre lavoro. Sono questi i temi che deve percorrere chi ha responsabilità politica e deve avere una visione ampia”.

Infine l’avvocato ha marcato la differenza con gli avversari: “Non possiamo continuare a scimmiottare la politica, dobbiamo essere in grado di scrivere un programma fortemente riformista ed avere la capacità di assumersi la responsabilità di un’inversione di rotta basata sulla qualità, professionalità e competenze. Non è vero che uno vale uno; come per i medici così per gli amministratori serve il meglio delle competenze. Ora serve un programma riformista serio sul quale costruire condivisione di obiettivi. Il nostro Partito lo farà.”

L’evento di Montagano ha visto la partecipazione di Caterina Cerroni, componente della segreteria nazionale dei Giovani Democratici, e gli interventi di diversi esponenti del Partito democratico del Molise. Nel corso della serata oltre che per la la politica c’è stato spazio anche per momenti di riflessione con lo spettacolo teatrale ‘Digiunando davanti al mare’ di Giuseppe Semerararo e per la musica con il concerto ‘Tra cantautorato e tradizione’ di Leone Marcobartolo.

Lo sguardo dei democratici quindi è già al futuro. A quello che succederà nei prossimi due anni, ma anche alle prossime settimane: anche se il premier Conte proprio oggi ha blindato il suo governo, il voto del 21 settembre potrebbe aprire scenari imprevedibili, tanto a Roma quanto in Molise.

commenta