Campobasso

Covid e Prime Comunioni: mascherine e parenti a ‘numero chiuso’. Necessario pass per entrare

Per la seconda domenica consecutiva, e la seconda in totale nel 2020, hanno ricevuto per la prima volta l’Eucarestia i bambini della parrocchia di Sant’Antonio di Padova. Ciascun nucleo familiare (per un massimo di venti persone), legato da parentela, ha dovuto esibire un pass all’ingresso alle catechiste che hanno indicato il posto preciso dove sedersi. Momento in ogni caso sentito ed emozionante al termine di un percorso di tre anni.

Uno dei momenti cruciali della vita di un ragazzino è sicuramente la Prima Comunione. Tre anni di catechismo, lunga preparazione prima di entrare di diritto nel ‘mondo degli adulti’ con la possibilità di prendere l’Eucarestia nel corso della messa. Il covid ha vietato per mesi le funzioni religiose durante la chiusura forzata, ora pian piano si sta cercando di tornare a una parvenza di normalità.

Per esempio, nella parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Campobasso per la seconda domenica consecutiva, e la seconda in totale in questo sfortunato 2020, si sono celebrate le Prime Comunioni. Dietro c’è stata un’organizzazione precisa e puntuale per rispettare il protocollo imposto e seguire le funzioni in sicurezza. Gel igienizzante all’ingresso, mascherine obbligatorie, percorsi precisi per raggiungere il proprio posto.

Prima comunione chiesa Sant'Antonio di Padova Campobasso

Hanno potuto prendere parte alla messa soltanto i parenti stretti (tra i quindici e i venti) dei bambini che hanno ricevuto il sacramento. Tutti hanno dovuto esibire un pass da esibire all’ingresso della chiesa per confermare di appartenere a uno stesso nucleo familiare e quindi di poter sedere sulla stessa panca. I genitori e gli altri invitati hanno dovuto anticipare di una mezz’oretta l’arrivo in chiesa per occupare il punto assegnato e indicato dalle catechiste.

Prima comunione chiesa Sant'Antonio di Padova Campobasso

Insomma, consuetudini completamente rivoluzionate. Tutti i presenti, come ormai da prassi, hanno dovuto indossare la mascherina durante la messa, compresi i bambini che l’hanno tolta – naturalmente – per ricevere il sacramento e nel corso della messa stessa. Liturgia ‘anomala’ anche nelle parti fondanti, come la stretta di mano per la pace, l’ostia poggiata sulla mano del fedele e non direttamente in bocca, distanziamento assicurato tra una panca e l’altra.

Prima comunione chiesa Sant'Antonio di Padova Campobasso

A proposito della disposizione delle panche, è stata praticamente stravolta: le sedute sono state disposte ai lati delle navate, proprio per dividere fisicamente gli spazi occupati da ogni famiglia. Otto bambine e bambini in tutto, evitare assembramenti resta la parola d’ordine, anche se è inevitabile il contatto seppur minimo con persone che magari non si vedono da tempo. Mascherina anche per il sacerdote, fatta eccezione per l’omelia e le parti da leggere nel corso della cerimonia.

Anche questo significa convivere con un virus che si spera possa essere presto battuto. Nel frattempo, bisogna restare accorti e seguire le regole, non c’è altra via. E comunque, nulla scalfisce l’emozione particolare, unica, vissuta in un giorno come questo.

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