Politica

Centro per l’impiego al collasso, Fanelli: “Utenti e operatori allo stremo”

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale sollecita l'assessore Michele Marone sulla risoluzione dei problemi che interessano la struttura di piazza Molise

Personale all’osso, utenti in difficoltà. E’ questa la ‘fotografia’ che scatta Micaela Fanelli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale,  che questa mattina – 10 settembre – ha visitato il Centro per l’impiego di piazza Molise a Campobasso. Da tempo la struttura che dovrebbe favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sta facendo i ‘salti mortali’ per garantire un servizio essenziale ai molisani in cerca di un’occupazione.

“Ci sono pochissimi operatori e, di questi, solo alcuni sono qualificati per le loro funzioni”, denuncia la consigliera regionale. “E’ grazie a loro che sono in trincea che si continua a reggere botta. Il tutto mentre si resta in attesa delle selezioni per nuovo personale. Selezioni che vengono regolarmente de-finanziate o vanno incontro a ricorsi e lungaggini. Sette addetti in centinaia di metri quadri, lontani dagli altri uffici regionali e scoordinati dalle altre attività.

Un luogo di vitale importanza, sempre. A maggior ragione in una regione come il Molise. A maggior ragione in un simile momento storico”.

Per la Fanelli il Centro per l’impiego “meriterebbe di essere al centro di una riforma dell’organizzazione pubblica a supporto del lavoro”.

Fanelli

Inoltre, l’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus ha reso più difficoltoso il lavoro di tali strutture: “Un sistema già al collasso che non ha retto alle nuove regole imposte dal Covid. Qui – aggiunge la Fanelli – lo smart working ha finito per aggiungere difficoltà alle difficoltà e gli utenti, letteralmente stremati, in tante occasioni, così come ci racconta la cronaca, non hanno potuto fare altro che allertare le forze dell’ordine”.

La Fanelli sollecita l’assessore al lavoro Michele Marone (ricordiamo che la Regione è competente sui Centri per l’impiego, prima affidati alle Province) di “riprendere in mano la situazione della riorganizzazione e, soprattutto, la selezione del personale, attualmente pendente. Mi riferisco al bando pubblicato a fine gennaio 2020 e relativo ai 30 nuovi posti per operatori e non alle selezioni oggetto della ‘vexata questio’ dei ricorsi. A Marone chiedo anche di motivare con un segno di interessamento, i pochi operatori a fronte dei molti utenti scoraggiati”.

La riorganizzazione dei Centri per l’impiego deve essere insomma uno dei punti in cima all’agenda della politica regionale. Fanelli sollecita dunque soluzioni per “i veri problemi del Molise: occupazione e incapacità del sistema pubblico di favorirne le potenzialità”.

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