Campobasso

Si sente male dopo la puntura di un calabrone. Ambulanze irreperibili, salvato da una farmacista

E' accaduto lo scorso 4 settembre in via Emilia, nel quartiere San Giovanni di Campobasso, dove un uomo stava rischiando lo shock anafilattico. Provvidenziale l'intervento della direttrice della farmacia comunale 3 che gli ha somministrato un farmaco a base di cortisone antistaminico

Si è sentito male dopo essere stato punto due volte da un calabrone. Probabilmente stava rischiando lo shock anafilattico. Forte vasodilatazione, pressione bassissima, perdita della vista, crescente difficoltà respiratoria: questi i sintomi manifestati dall’uomo che in quel momento si trovava nelle vicinanze della Farmacia Comunale 3, in via Emilia a Campobasso.

Qualcuno ha telefonato al 118 vedendo che le condizioni di salute del signore peggioravano a vista d’occhio. Purtroppo però in quel momento le ambulanze erano tutte impegnate, la prima disponibile avrebbe dovuto coprire una distanza di 35 chilometri, come segnala Assofarm. Probabilmente il mezzo di soccorso sarebbe giunto troppo tardi sul posto.

Provvidenziale si è rivelato l’intervento della direttrice della farmacia, la dottoressa Maria Carmela Di Stefano. 

“A quel punto ho capito che non potevamo attendere i medici e ho deciso di intervenire“, racconta a distanza di qualche giorno dall’episodio, avvenuto lo scorso 4 settembre. “Gli ho somministrato un farmaco a base di cortisone antistaminico e nel giro di pochi minuti la persona ha iniziato a respirare meglio. Quando poi è arrivato il medico, ha confermato la correttezza di quanto ho fatto”.

Nelle ore successive il paziente è rimasto in osservazione, ma le sue condizioni sono subito apparse non preoccupanti ed è stato dimesso in giornata.

Alla dottoressa Di Stefano sono giunti in questi giorni i complimenti da parte di tutte le farmacie comunali italiane e il plauso del presidente di Assofarm Venanzio Gizzi. A suo parere, la vicenda “conferma non solo l’ottima preparazione tecnica del nostro personale, ma suggerisce anche qualcosa di più. I cittadini hanno integrato le farmacie nel sistema sanitario nazionale molto più di quanto hanno fatto le istituzioni. Le persone considerano le farmacie come un luogo sicuro e affidabile, e non indugiano a servirsene quando ne hanno necessità. Nessuno vuole sostituirsi ai Pronto Soccorso. Riteniamo però che quanto accaduto a Campobasso debba far riflettere sul potenziale professionale dei farmacisti e sul ruolo di prossimità territoriale che la farmacia può giocare nelle strategie sanitarie territoriali”.

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