Campobasso

Sede negata per un incontro sulla omotransfobia. La denuncia: “Siamo stati discriminati”

La denuncia di Mario Caruso, presidente dell'associazione che aveva organizzato l'iniziativa che si sarebbe dovuta svolgere nei locali del Terzo Spazio di via Cirese

La proposta di legge Zan Scalfarotto C868 sulla violenza o discriminazione per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale ed identità di genere: questo il tema dell’incontro che si sarebbe dovuto svolgere a Campobasso e organizzato dall’Associazione di volontariato Centro di carità ‘Il buon samaritano’. L’iniziativa poi è stata annullata dal momento che all’associazione è stato negato l’utilizzo del Terzo Spazio di via Cirese a Campobasso.

Inaugurazione della nuova sede di "Terzo spazio"

A denunciarlo il presidente Mario Caruso in una nota inviata alla nostra redazione in cui ricostruisce quanto avvenuto: “L’associazione di volontariato Centro di Carità il Buon Samaritano di recente è venuta a conoscenza che in Parlamento giace la proposta di legge Zan Scalfarotto C868 per la modifica della vigente normativa in materia di violenza o discriminazione per motivi di sesso, razza, genere, religione, orientamento sessuale e identità di genere in favore delle persone omo-transessuali. Tale proposta intenderebbe creare una super tutela per gli omo-transessuali riguardo alle violenze e discriminazioni contro di loro, già tutelate dagli articoli 604 bis e 604 ter del Codice Penale. In sostanza la modifica tradurrebbe in discriminazione anche la semplice espressione di dissenso ideologico nei confronti degli omo-transessuali riguardo i temi della famiglia, dei genitori, dei figli, delle adozioni, procreazione di cittadini che credono nella famiglia naturale ovvero nel modello Cristiano di matrimonio e famiglia, figli eccetera”, argomenta Mario Caruso.

“La proposta – aggiunge – vorrebbe introdurre inoltre devastanti gravi innovazioni sull’orientamento sessuale, di genere e sull’identità uomo donna non più basata sul sesso naturale, ma sul sentirsi uomo o donna, attestato da una autocertificazione dell’individuo interessato. L’associazione ritiene che tali modifiche legislative avrebbero un gravissimo impatto e gravi conseguenze sulla società e quello che è peggio è che tale proposta sta passando in sordina nelle aule parlamentari con gli organi di stampa e le grandi aggregazioni sociali completamente muti e la maggior parte della popolazione del tutto disinformata sulla materia”.

Per questi motivi l’associazione aveva organizzato per il 2 settembre un incontro con le associazioni di volontariato che si sarebbe dovuto svolgere nella sede del centro di volontariato Terzo Spazio di Campobasso per informare loro del contenuto di questa proposta di legge definita “liberticida”.

Ebbene, racconta il presidente dell’Associazione, “il responsabile del centro prima ha autorizzato l’incontro, ma successivamente il giorno stesso dell’incontro ha revocato il permesso, senza alcun motivo, con un semplice sms. Ci siamo rivolti al sindaco Gravina con una pec sperando che concedesse la richiesta autorizzazione ovvero i motivi del diniego, senza avere alcuna risposta a tutt’oggi”.

Quindi l’affondo: “Vogliamo denunciare pubblicamente questa discriminazione nei nostri confronti artatamente da parte del comune di Campobasso e di Terzo Spazio che hanno negato illegittimamente ai nostri volontari di poter esprimere democraticamente il proprio pensiero su questi importanti temi, come previsto dall’articolo 21 della Costituzione italiana. Noi continueremo la nostra lotta di civiltà con tutti i mezzi disponibili e censuriamo il comportamento del sindaco di Campobasso e del centro del volontariato Terzo Spazio per averci negato l’autorizzazione ad usare la struttura per sole due ore. Altrettanto biasimo va espresso anche contro il centro servizi per il volontariato Csv di Campobasso che non ha voluto pubblicizzare l’invito alle associazioni di volontariato come da prassi”.

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