Il caso

Impianto da 60mila tonnellate di rifiuti all’anno a Petacciato? Il Pd si ribella: “È una discarica e non si può fare”

I dem accusano il sindaco Di Pardo di aver detto "una cosa falsa in consiglio comunale". Contestata la delibera che dà a un'azienda laziale la possibilità di presentare il progetto. "Atto inutile, è la Regione che decide e il Piano dei rifiuti non lo prevede" afferma Facciolla

Un atto “inutile” e che porterebbe a Petacciato “una enorme mole di rifiuti in un territorio a vocazione turistica e a rischio idrogeologico”.

Così gli esponenti locali e regionali del Partito Democratico hanno illustrato pubblicamente ieri 5 agosto, in un incontro con la stampa e annessa diretta Facebook al Belvedere del paese, la delibera approvata dal Consiglio comunale lo scorso 29 luglio. Una delibera che sta facendo molto discutere perché autorizza la società Med Sea Litter Italia di Viterbo a presentare un progetto per dare avvio all’iter per la realizzazione di un impianto di trasformazione e stoccaggio di rifiuti speciali. Una delibera che non dà parere autorizzativo al progetto, ma permette alla ditta di andare avanti nella presentazione di ciò che intende fare sul territorio di Petacciato.

conferenza Pd petacciato rifiuti

“Un fatto che ci sta allarmando – ha esordito la capogruppo di minoranza Giuliana Ferrara – perché è stata approvata in consiglio comunale una proposta per la realizzazione di una piattaforma integrata di recupero materiale con relativo sito di stoccaggio definitivo di materiali non riciclabili. Si tratta di 60mila tonnellate di rifiuti all’anno che passeranno nel nostro comune, di cui il 10%, secondo quanto dice il sindaco, resteranno sul nostro territorio come materiale non riciclabile. Materiale – ha aggiunto Ferrara – che comprende anche le ecoballe. Il nostro territorio è vocato al turismo – ha proseguito la consigliera comunale – e questa dovrebbe essere la sua finalità. Abbiamo il mare e abbiamo un territorio incontaminato, oltre a un problema serio come la frana”.

Per l’esponente dell’opposizione “il sindaco ha detto una falsità all’interno del Consiglio comunale, dicendo che hanno voluto sentire la società poiché non volevano che questa cosa cadesse sulle nostre teste senza che loro avessero avuto la possibilità di leggere il progetto. Ma è una cosa falsa, perché se il Comune avesse letto quello che abbiamo letto noi, avrebbe compreso di cosa stavamo parlando e avrebbe detto immediatamente no senza passare per il consiglio comunale nel quale è stato dato parere favorevole”.

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Dello stesso avviso il consigliere di minoranza ed ex assessore Antonio Staniscia. “Si stanno giustificando, mettendo in giro voci sui social, dichiarando che questa delibera non ha valore, ma non è così perché è stata approvata. È l’inizio di un iter per un sito di stoccaggio che porterà in questo comune una montagna di rifiuti e immaginate che cosa può derivare da questo. Abbiamo avuto notizie dal sindaco che questo sito dovrebbe nascere nella zona industriale che sta all’ingresso del paese. Il nostro non è un paese vocato all’immondizia ma al turismo e intendiamo alzare le barricate”.

“Prima di ogni cosa la delibera è di una incredibile inutilità – le parole del consigliere regionale Vittorino Facciolla – poiché non serve nel processo di autorizzazione. Quando le cose non servono, non si fanno. Ho verificato i documenti che sono stati inoltrati dalla società: il progetto consta di due fasi, il trattamento dei rifiuti e lo stoccaggio. Mi chiedo come si inseriscono nel piano regionale dei rifiuti, perché chi deve rilasciare l’autorizzazione alla fine è la Regione Molise. Il piano regionale dei rifiuti stimola il trattamento dei rifiuti. Ci fermiamo al trattamento? Non lo so”.

Sempre secondo Facciolla “il piano regionale indica i siti per il trattamento dei rifiuti e ce ne sono nella Valle del Biferno ma non a Petacciato. Quindi nel caso in cui l’amministrazione volesse fare questo intervento dovrebbe suggerire alla società che nel Nucleo industriale c’è un impianto di trattamento ma non di stoccaggio, che è vietato dalla legge e del piano regionale dei rifiuti”.

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Anche l’ex vice presidente della Giunta regionale ha espresso perplessità sulla tipologia di rifiuti. “Ci sono anche le ecoballe: immaginate 60mila tonnellate di rifiuti in un anno, che sono una quantità industriale di rifiuti, e se questa incredibile movimentazione di rifiuti possa essere accolta in una cittadina che fa del turismo la sua cartina di tornasole e vocazione, senza nessun tipo di controllo. Quando autorizzi una società a trattare questi rifiuti e gli consenti di trattarli in una vasca di deposito costruisci una nuova discarica e questo non è consentito dal nostro piano regionale dei rifiuti”.

“È un atto che qualsiasi amministratore sensato non doveva porre in essere – ha sentenziato Micaela Fanelli, capogruppo dem in Regione -. Piuttosto avrebbero dovuto mettere in evidenza, rispetto alle richieste di un privato, che questa è la zona dove proprio non si può realizzare perché, oltre alla evidente strategia di sviluppo locale che guarda al turismo e alla riqualificazione locale, è l’unica area in continuo dissesto geologico”.

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