Termoli

Scuola verso la riapertura: “All’Alfano aule pronte e lezioni regolari”. E i banchi con le ruote esistono da un anno

Il 14 settembre gli alunni del Liceo Scientifico e del Liceo Classico di Termoli potranno tornare in aula regolarmente. "Lezioni in presenza e solo di giorno, garantiti anche i laboratori" rivendica la preside Concetta Rita Niro

La riapertura della scuola dopo 6 mesi è sempre più vicina. La data fatidica del 14 settembre è ormai dietro l’angolo ma i dubbi restano tanti, sia da parte dei presidi che dei genitori degli alunni. Aule inadatte, banchi con le rotelle annunciati ma ancora da costruire, provvedimenti da adottare che non sono ancora chiarissimi.

Ma mentre gran parte del sistema scolastico italiano ancora si sta interrogando, non mancano i casi virtuosi. Come quello dell’Istituto Alfano da Termoli che si è già attrezzato e oggi può dichiarare con certezza: “da settembre tutti in presenza e in totale sicurezza”. Anche perché, tanto per dirne una, i banchi con rotelle di cui si fa un gran parlare all’Alfano vengono usati già da un anno circa.

In una nota affidata ai media l’Istituto termolese che comprende sia il Liceo Scientifico che il Liceo Classico rivendica il lavoro svolto. “A luglio, quando sui giornali e nelle TV la scuola sembrava un argomento archiviabile, o quantomeno rinviabile, qualcuno era già al lavoro per la riapertura in sicurezza. Qualcuno, anche a Termoli”.

“É stata un’estate piuttosto intensa, ma alla fine il risultato ha premiato i nostri sforzi”. Ad annunciarlo è la stessa Dirigente dell’Istituto Alfano, Concetta Rita Niro. “Nella nostra scuola a partire dal 14 settembre le lezioni saranno tutte in presenza e in totale sicurezza, nel pieno rispetto delle direttive anti-Covid, senza didattica a distanza, ingresso a scuola tutti insieme, ore curricolari di 60 minuti, lezioni solo di mattina senza doppi turni, con laboratori utilizzabili al 100% della loro capienza e da tutte le classi. Sia nel plesso di Viale Trieste (Liceo Scientifico) che in quello di Via Asia (Liceo Classico), dove abbiamo predisposto rispettivamente 5 e 3 ingressi/uscite”.

scuola alfano banchi rotelle

La Dirigente è riuscita, insieme ai suoi più stretti collaboratori, a sistemare oltre 900 studenti in 40 classi che hanno trovato tutte posto recuperando gli spazi esistenti prima destinati ad altro e preservando i laboratori.

“Avremmo potuto più semplicemente rassegnarci ancora alla didattica a distanza per l’intero anno scolastico 2020-21, arrendendoci di fronte a problemi di spazio e di organizzazione che ci apparivano enormi. Tanto più che la DDI (didattica digitale integrata) è tuttora ammessa alle scuole superiori. Ma abbiamo pensato ai disagi delle famiglie, agli studenti delle classi prime, alle aspettative di tutti nei confronti del mondo della scuola: non potevamo arrenderci”.

E poi c’è la tanto dibattuta questione dei banchi con le rotelle che dovrebbero assicurare l’impossibilità di contatto fisico o comunque di avvicinamento fra studente e studente, essendo monoposto. “Banchi o no, noi siamo pronti a ripartire il 14 settembre tutti in presenza e in totale sicurezza”.

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La Dirigente non ha dubbi e, anzi, ha qualcosa da dire proprio sul tanto sospirato avvento dei banchi mobili che contribuiranno al necessario distanziamento: “Abbiamo assistito anche noi alle furenti polemiche estive pro e contro i famosi ‘banchi a rotelle’. Polemiche risibili, dal nostro punto di vista: ormai da diversi anni all’Alfano sperimentiamo metodologie didattiche innovative (la scuola partecipa al team nazionale Avanguardie Educative di Indire) anche con l’ausilio di arredi modulari già in nostro possesso, che permettono di modificare di volta in volta il setting d’aula per rendere il processo di insegnamento/apprendimento più efficace”.

Al liceo come all’università, studenti in movimento tra le aule. L’esperienza innovativa dell’Alfano

“L’utilizzo corretto delle nuove sedie e dei nuovi banchi – prosegue Concetta Rita Niro – è pratica quotidiana abituale in scuole aperte al cambiamento, con docenti disposti a mettersi in gioco e ad innovare l’insegnamento delle proprie discipline e con studenti responsabili e collaborativi”.

E allora non resta che attendere la prima campanella, sei mesi dopo l’ultima. Sarà un giorno da ricordare.

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