Mascherine e bus: i nodi

Ripartenza scuola, riunione Governo e Regioni. Toma: “Controllo febbre va fatto all’ingresso”

Ci sono ancora numerose questioni irrisolte sulla ripartenza della scuola prevista fra un mese e al centro del vertice tra ministri e governatori. "Va recuperato tempo perso: i problemi stanno emergendo velocemente": le parole del presidente molisano

Governo e Regioni hanno ripreso il dialogo per risolvere i numerosi nodi da sciogliere a circa un mese di distanza dal ritorno in classe per il nuovo anno scolastico, il primo in epoca covid. Oggi (26 agosto) il summit convocato dal ministro degli Affari Regionali Boccia con i ministri Azzolina, Speranza e De Micheli che si è svolto anche alla presenza del capo della Protezione Civile Borrelli e del commissario Arcuri, oltre che dei rappresentanti delle Regioni fra cui il presidente molisano Donato Toma.

“Va recuperato tempo perso: i problemi stanno emergendo velocemente”: le parole rilasciate dopo la riunione all’Adnkronos dal governatore che ha detto la sua, ad esempio, sul controllo della temperatura agli studenti prima dell’ingresso in classe. Un compito che dovrà essere svolto dai genitori, anche se su questo punto ci sono visioni contrastanti. Per Toma, ad esempio, va fatto all’ingresso dell’istituto scolastico. “Sulla misurazione della temperatura – ha dichiarato all’Adnkronos – c’è la linea di misurarla a casa e una corrente chiede di misurarla all’ingresso delle scuole: io preferirei il controllo a scuola e molti virologi dicono che si può fare anche con sistemi elettronici all’ingresso”. 

Sulla stessa lunghezza d’onda la Regione Campania che ha deciso di acquistare termoscanner (apparecchiatura che ad esempio è già presente all’ingresso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, ndr) da assegnare agli istituti scolastici. Invece a Roma il Comune ha stabilito che la misurazione della temperatura sarà per bimbi, genitori, prof e a tutti gli altri operatori direttamente nei nidi e nelle scuole dell’infanzia.

Altra questione: la mascherina. Dovrà essere tenuta dai bambini in classe? “O c’è la distanza di un metro o c’è la mascherina, serve buon senso”, ha detto il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, oggi a La7. “Sarà molto difficile farla tenere a bambini da 6 e 10 anni, ma dobbiamo ridurre le chance che il virus circoli e la mascherina è sicuramente un ausilio importante quando i bambini sono vicini. Quando sono distanti a mio avviso se ne può fare a meno”. Così , rispondendo in merito all’uso della mascherina in classe”.

“Sulla mascherina il Comitato tecnico scientifico si pronuncerà in questi giorni, probabilmente si terrà”, ha esplicitato Toma spiegando che però la disposizione si potrà rivedere “se la pandemia dovesse allentare morsa”.

 

E ancora: il trasporto scolastico. Durante il confronto tra i rappresentanti delle Regioni e la ministra De Micheli sono state presentate alcune proposte, fra queste la possibilità di introdurre dei separatori morbidi per superare il problema del mancato distanziamento.

“L’obiettivo è chiudere sul trasporto locale e scolastico la settimana prossima – ha spiegato Toma – Arrivare a un’intesa, tenendo però presente che, essendo una materia regionale, le Regioni potrebbero decidere diversamente da linee guida concordate”. Secondo Toma infatti, in generale, le impostazioni dei tecnici vanno “mediate politicamente e bisogna capire la collettività quale rischio può accollarsi: sul trasporto ciò è ancora più eclatante. Va deciso se lasciare qualcuno a piedi o implementare i mezzi”.

 

Intanto entro un paio di giorni in Conferenza Unificata sarà varato per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia sulla base delle indicazioni operative dell’Istituto superiore di sanità. Si tratta di linee guida “aperte, working in progress – la chiosa finale del capo della Giunta della Regione Molise – sulle quali sarà possibile intervenire come ha detto il ministro degli Affari regionali Boccia”. “Secondo me si è rallentato troppo nel mese di agosto, ora bisogna recuperare il tempo per così dire ‘perduto'”, ha concluso.

 

 

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