La polemica

Rifiuti a Petacciato, il sindaco al Pd: “Nessuna discarica, è un impianto da 60 posti di lavoro”

Il primo cittadino Roberto Di Pardo replica a chi l'ha accusato di falsità: "Parole in malafede, si tratta di trasformazione di rifiuti marini in oggetti e non abbiamo autorizzato nulla"

Nessuna discarica ma un impianto capace di trasformare rifiuti marini in oggetti e tale da creare occupazione per circa 60 persone. Questo, secondo le parole del sindaco di Petacciato Roberto Di Pardo, sarebbe l’impianto di cui si sta parlando ampiamente in paese, specie dopo le parole degli esponenti locali e regionali del Partito Democratico che l’hanno accusato di aver detto cose false e di aver autorizzato la realizzazione di un impianto che sarebbe una sorta di discarica.

“Corre l’obbligo, dopo tanto rumore sul nulla, di fare chiarezza su una cosa che si pensava fosse già chiara – afferma il primo cittadino -. Purtroppo però, taluni soggetti in cerca di notorietà (passata nel migliore dei casi, mai esistita nel peggiore), in assoluta malafede, si stanno prodigando in una campagna di mistificazione di atti e fatti” scrive il sindaco.

Quindi Di Pardo espone la questione dal punto di vista degli atti amministrativi. “Non esiste nessuna delibera di consiglio comunale che abbia mai autorizzato una discarica sul territorio di Petacciato. Esiste una delibera di consiglio comunale con la quale ci si è pronunciati favorevolmente a ricevere e valutare un progetto che prevede la realizzazione di un impianto produttivo di valorizzazione dei rifiuti marini (marine litter)”.

Impianto da 60mila tonnellate di rifiuti all’anno a Petacciato? Il Pd si ribella: “È una discarica e non si può fare”

Quindi Di Pardo espone quelli che definisce i fatti: “Questa amministrazione comunale non ha mai, né mai lo farà in futuro, autorizzato la realizzazione di nessuna discarica. Questa amministrazione ha dimostrato in questi 3 anni di amare il proprio territorio e di sapersene prendere cura.

È stato deciso solo e soltanto di valutare un progetto che consiste nella realizzazione di un impianto capace di lavorare rifiuti trasformandoli in materia prima. Un impianto di trasformazione dei rifiuti marini in materia prima che darebbe vita a nuovi oggetti e, soprattutto, a nuovi posti di lavoro (circa 60).

Un impianto produttivo che dovrebbe avere la capacità di trasformare 60mila tonnellate di rifiuti, di cui circa 50mila in materia prima, lasciandone la differenza nello stesso stato in cui è entrato nello stabilimento: rifiuto. Lo stesso sarà conferito in discariche già esistenti. Nel caso in cui l’impianto dovesse difettare anche solo di uno dei citati requisiti, nessuno autorizzerà niente”.

Di Pardo aggiunge che “è ancora tutto da vedere, capire, comprendere e, all’esito, decidere il da farsi. Una cosa è certa sin da subito: non bisogna revocare un bel niente, men che meno una delibera comunale che non autorizza la realizzazione di nessuna discarica.

Agli agitatori di piazza o, per meglio dire, agli agitati in piazza, consigliamo vivamente di rilassarsi e di godersi il nostro meraviglioso mare. Ad amministrare, bene, c’è già chi ci pensa e, tra poco meno di due anni, saranno i cittadini a pronunciarsi sul nostro operato. E noi ci saremo, pronti, come sempre”.

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