Sembra quasi un miracolo quello che si materializza dalle 21.30 al parco San Giovanni di Campobasso: il primo concerto di musica live dell’epoca covid, il virus che ha spezzato a lungo la nostra quotidianità e continua ad influenzare abitudini e comportamenti. Il merito di aver interrotto il digiuno dalla musica va a Niccolò Fabi, l’artista romano diventato famoso con ‘Capelli’, il brano che nel 1997 gli consente di vincere il premio della critica nella sezione ‘Nuove proposte’ al Festival di Sanremo. Il cantautore apre la prima edizione del Summer Festival di Campobasso organizzato dall’amministrazione comunale (presente al gran completo) accompagnato da Roberto Angelini, volto noto al grande pubblico per la partecipazione al programma ‘Propaganda live’ di La7, e Pier Cortese.
L’emozione per un evento di questo tipo, atteso da tempo, è più forte probabilmente anche del grado di tolleranza rispetto alle restrizioni anti-covid che bisogna rispettare. E quindi cancelli aperti due ore e mezzo prima del concerto per evitare assembramenti, misurazione della temperatura all’ingresso e mascherine obbligatorie nonostante il concerto sia all’aperto e anche nei posti rigorosamente assegnati al momento della prenotazione e dell’acquisto dei biglietti. Ci si siede ‘in coppia’ e le sedute sono distanziate di circa un metro. Bisogna restare seduti al proprio posto, non si balla, ma si può cantare travolti dalle ritrovate emozioni per un evento live.
Obblighi di cui probabilmente ci si dimentica quando Niccolò Fabi, che indossa un cappello modello borsalino che nasconde i suoi ricci imbiancati, inizia a suonare assieme a Roberto Angelini e Pier Cortese. La voglia di musica è più forte di tutto. E lo stesso artista romano dal palco sottolinea che “dalle difficoltà possono nascere delle occasioni e sono felice di questa estate così inaspettata. L’unico mio rammarico è che avevamo programmato uno spettacolo molto ballabile – dice scherzando – e invece siamo obbligati a fare canzoni molto più malinconiche“.
Il mondo dell’arte del resto si è dovuto a lungo fermare: il covid ha bloccato spettacoli teatrali e concerti. Ma rimarca il cantautore “il mondo dell’arte si è fatto trovare pronto ed è ripartito subito”.
Un’ora e 45 minuti di musica e sonorità ricercate, lontane dal classico pop anche perchè lo stesso artista ha dato vita ad un nuovo corso dopo la morte della figlia a soli quattro anni a causa di una meningite. Da ‘E’ o non è’ a ‘Vento d’estate’, da ‘Una buona idea’ a ‘Costruire’ fino a ‘Lasciarsi un giorno a Roma’ che conclude il concerto. Standing ovation. “Sono sorpreso dal calore del Molise – ammette lo stesso Fabi che nella nostra regione non ha tenuto molti concerti – spero di tornare presto”.
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