Debutto per una termolese

“Io sono (anche) le mie fragilità”, una mostra per andare oltre le apparenze

Il periodo di quarantena ha dato un grande impulso. Per pensare, fermarsi e riflettere, ragionare su se stessi e capire come anche la parte più profonda, quella più nascosta e in un certo senso più fragile, che rappresenta comunque una parte di noi. E così Marzia Lamelza, 30enne termolese grafica, ha messo nero su bianco le sue emozioni, i suoi stati d’animo e se stessa soprattutto attraverso la sua prima e personale esposizione.

Marzia lamelza mostra

Una ventina le opere esposte in una mostra itinerante che ha avuto il suo battesimo prima a San Salvo e poi a Santa Croce di Magliano, dove è stata presentata ieri, mercoledì 19 agosto, e martedì 18 agosto. “Il progetto – racconta dopo la prima giornata molisana – nasce dall’esigenza di svelare le parti che si tende a nascondere e che sono invece la parte più autentica di ogni persona. E’ un invito a guardare oltre ciò che appare, ad andare oltre l’accezione negativa della fragilità stessa, con tutte le parole che a essa possono associarsi” aggiunge.

Marzia lamelza mostra

Punto di partenza sono state le illustrazioni di sette artisti iconici che rientrano nel Club 27, gli artisti morti a 27 anni, “da lì abbiamo voluto provare ad andare oltre una narrazione scontata. Le fragilità vanno riconosciute, accettate e accolte perché ci rende ciò che siamo: umani”.

Marzia lamelza mostra

Una ventina le opere in mostra nate come illustrazioni digitali al pc, su cui poi è stato sovrapposto uno schizzo realizzato a mano con acrilici e acquerelli, “per graffiare appunto – spiega entrando nel cuore della materia la grafica diplomata al Liceo Artistico Jacovitti e poi specializzata all’Istituto Infobasic di Pescara – le immagini. Il colore contraddistingue solo alcuni tratti”.

Marzia lamelza mostra

A raccontare con le parole invece ci ha pensato Alessia Mendozzi, termolese laureata in economia del turismo che ha trasformato le idee in frasi, pensieri, parole regalando una storia in prima persona e dal punto di vista femminile per ogni parola che racconta le fragilità, la paura, i dubbi. Con lei, a contribuire anche la grafica Cinzia Castelli con segni calligrafici che hanno raccontato con l’arte della scrittura grafica le frasi tratte da un verso di una canzone o una intervista.

Marzia lamelza mostra

E’ stato emozionante vedere qualcosa di mio condiviso con gli altri – rivela Marzia – vorrei tornare a portarla ancora in giro per la mia terra”.

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