Il giorno dopo

L’inferno di fuoco alla Di Vaira divora tre capannoni e 200 ettari, si indaga. A Montecilfone salvati due autobus

Il grosso incendio è stato domato grazie al lavoro di oltre 20 persone dal pomeriggio e per tutta la notte. Un deposito e tre capannoni di balle di paglia e fieno divorati dalle fiamme, per un rogo che ha incenerito 200 ettari fra stoppie, incolto e uliveti. Danni a pali dell’Enel e della Telecom, il 115 cercherà di risalire a cause ed eventuali responsabilità. A fuoco anche terreni a Guglionesi e Montecilfone, dove due mezzi Sati hanno rischiato di finire incendiati

Un inferno di fuoco. Così lo descrivono i soccorritori che a metà mattina di lunedì 3 agosto possono dire di avercela fatta. Il fuoco è stato domato, è ormai sotto controllo, anche se le balle continuano a bruciare. Devono consumarsi, impossibile fare diversamente e i vigili del fuoco monitorano la situazione senza staccare da quasi 24 ore.

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Tre capannoni e un deposito all’aperto di paglia e fieno, mangime per le tante vacche e pecore allevata dall’azienda agricola e biodinamica ‘Di Vaira’ di Petacciato. I danni sono ingenti, considerando che i capannoni sono pericolanti e potrebbero crollare da un momento all’altro, per questo sono inagibili.

Ci sono voluti un intero pomeriggio, oltre a tutta la notte e parte della mattina per avere la meglio di un rogo che ha coinvolto circa 200 ettari fra stoppie, incolto, uliveti e altri olivi sparsi. Ma sono finiti in cenere anche altri alberi e persino pali dell’elettricità e della linea telefonica. Già da ieri l’Enel è intervenuta con un gruppo elettrogeno per assicurare la corrente elettrica all’azienda e alle masserie che ne fanno parte.

Una di queste, quella più vicina ai fienili, ha seriamente rischiato di essere avvolta dalle fiamme. Solo il tempestivo intervento dei soccorritori ha salvato l’edificio e le persone che erano all’interno e che hanno aspettato fino all’ultimo per uscire di casa, rischiando moltissimo.

Incendio Di Vaira

I soccorritori sono arrivati in forze dalle 14 circa di domenica: fra vigili del fuoco, carabinieri forestali, protezione civile di Mafalda, Aib Molise da Petacciato erano oltre 20 le persone impegnate per spegnere le fiamme. Arrivato anche un elicottero del 115 da Pescara, fondamentale per dare manforte allo spegnimento delle fiamme da terra. A loro si deve il ‘miracolo’ di aver salvato l’ingresso principale dell’azienda, dove il giardino alberato è ora ridotto in cenere.

Incendio Di Vaira capannoni bruciati

Per fortuna nessun animale, fra quelli allevati dalla Di Vaira, è stato raggiunto dalle fiamme. Pecore, capre, galline, mucche sono tutte in salvo. Hanno rischiato grosso invece alcune delle stalle e i locali dove viene trasformato il formaggio. Per l’azienda, che di recente ha cambiato direzione, si tratta però di una mazzata che arriva a circa due anni da quello strano furto di trattori, che molti hanno ipotizzato potesse essere ricondotto alla malavita organizzata.

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Ripartire non sarà facile, ma è ancora una volta necessario per un’azienda che dà lavoro a tantissime persone del posto, compresi molti giovani da elogiare per l’impegno e la buona volontà, visto che hanno scelto la fatica dell’agricoltura e dell’allevamento, stando ogni giorno a contatto con la terra e gli animali, per guadagnarsi dignitosamente da vivere.

Intanto i vigili del fuoco, come da prassi, hanno avviato delle indagini per ricostruire l’origine dell’incendio, che a quanto pare è partito da un’area molto distante dai terreni della Di Vaira, a valle di Petacciato, per poi estendersi fino al confine con Montenero parallelamente alla statale 157. Il personale del 115 tenterà anche di individuare eventuali responsabilità dell’uomo, che tuttavia per un rogo così esteso appaiono davvero difficili da determinare.

Incendio Di Vaira capannoni bruciati

Quel che è certo è invece il super lavoro che i pompieri hanno dovuto affrontare nella giornata di ieri, 2 agosto, in un periodo particolarmente impegnativo in tema di roghi. Contestualmente al vastissimo incendio di Petacciato, il 115 è dovuto correre a Montecilfone, dove sono andati a fuoco 10 ettari di terreno. Le fiamme stavano per raggiungere due autobus Sati in sosta, da riutilizzare l’indomani. Una corsa contro il tempo fra lo spegnimento delle fiamme e il reperimento delle chiavi dei due mezzi ha permesso di salvare i pullman da un rogo che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti.

Fra la sera e la notte, mentre il rogo alla Di Vaira continuava a bruciare ed era ben evidente al buio anche dal centro abitato di Petacciato, il 115 ha dovuto operare anche a Vallone Cupo, contrada di campagna in territorio di Guglionesi ma non distante proprio da Petacciato. Ben 40 ettari di terreno sono andati in cenere.

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