L'Ospite

L'ospite

La fede responsabile e la confessione di Pietro

di don Mario Colavita

All’estremo Nord della Galilea, alle pendici del monte Hermon, sorge la città di Banias (da Pan il dio adorato presso una caverna), l’antica Panea. Nei pressi di questa città ci sono le sorgenti del Giordano il grande e mistico fiume della Terra Santa.

Lo storico ebreo Giuseppe Flavio racconta che il figlio di Erode il grande, Filippo: “ingrandì Panea, la città vicino alle fonti del Giordano e la chiamò Cesarea”. Per distinguerla dall’altra Cesarea sul mare, fu chiamata Cesarea di Filippo.

Il centro della città di Banias doveva essere il tempio di Augusto dedicato al dio Pan  scavato nella roccia, fatto costruire da Erode il grande nell’anno 19 a.C.

Secondo il racconto di Eusebio, Banias era la città della donna emorroissa guarita da Gesù, per riconoscenza la donna vi fece costruire una statua di Cristo Salvatore.

In questa città pagana Gesù porta con sé il gruppo dei dodici, lontano dal “lievito farisei”,  con la loro dottrina religiosa impostata sul dio della legge, quello del sacrificio, del merito, del puro e dell’impuro.

Tra la bellezza della vegetazione e l’abbondanza di acqua Gesù vuole mettere alla “prova” i suoi discepoli più fedeli, vuole provare ad aprire la mente e il cuore a coloro che presumono di conoscerlo e di amarlo.

Il maestro pone domande ai discepoli e i discepoli sono chiamati a rispondere ora raccogliendo dicerie ora in prima persona: la gente chi dice che sia il figlio dell’uomo?

Tutto il vangelo non è altro che un itinerario a confermare chi è Gesù, la sua identità è centrale per poter camminare con lui e da lui essere salvato.

Oggi, purtroppo, molti non conoscono più Gesù chi egli sia. Alcuni anni fa i vescovi italiani, scrivevano: Non si può più dare per scontato che si sappia chi è Gesù Cristo, che si conosca il Vangelo, che si abbia una qualche esperienza di Chiesa. Vale per fanciulli, ragazzi, giovani e adulti… C’è bisogno di un rinnovato primo annuncio della fede.

Questo primo annuncio viene dal Vangelo. Le parole di Pietro: tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente ci consegnano l’identità di Gesù, chi egli sia, e nello stesso tempo interpellano la nostra vita ad accogliere il figlio di dio come nostro salvatore.

La confessione di Pietro diventa un punto fermo per il cristianesimo primitivo: se Pietro è il mattone, Gesù è la roccia su cui fondare la costruzione della Chiesa, certi che il male, i peccati, gli ostacoli, non prevarranno sul bene.

La confessione di Pietro è un tornante che sta all’apice di tutto un periodo di meraviglie, di stupori, di interrogazioni sulla identità di Gesù e dà il via alla risposta di Gesù a tali domande. A partire dalla confessione di Pietro il tono cambia bruscamente.

La confessione di Pietro, ispirata da Dio, diventa fede responsabile, capace di accogliere Cristo, figlio di Dio nella vita e lasciarsi rinnovare da Lui.

La beatitudine di Pietro: Beato sei tu, Simone… è nella sua capacità di attualizzare le parole di Cristo, e far si che il regno di Dio possa crescere a dispetto delle strette e rigide regole dei farisei. Insomma chi accoglie la rivelazione del Figlio di Dio è liberato dalla legge perché vive di un’altra legge quella dell’amore!

 

commenta