La tragedia di vinchiaturo

Investita nella notte di Natale, consegnato l’esito dell’autopsia che spiega le cause della morte di Nicoletta

La dinamica dell’incidente che ha tolto la vita a Nicoletta Valente, 35 anni, falciata da un’auto in pieno centro la notte fra Natale e Santo Stefano dello scorso anno, è ancora da definire. Uno degli atti più attesi era proprio la perizia del medico legale nominato dalla Procura sull'autopsia eseguita sulla salma della giovanissima. La relazione nelle ultime ore è stata consegnata dal dottore Pietrantonio Ricci al procuratore Giuliano Schioppi che ora deciderà se proseguire con altri accertamenti o chiudere l’indagine e formulare l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio a carico del 26enne indagato per omicidio stradale

Il medico legale si è preso tutto il tempo necessario per valutare con attenzione, scrupolo e circospezione le cause che hanno provocato la morte di Nicoletta Valente. La giovane parrucchiera originaria di San Giuliano del Sannio ma residente a Vinchiaturo che, proprio qui, nel suo paese di adozione, è stata investita e uccisa la notte fra Natale e Santo Stefano dello scorso anno.

Il dottore Pietrantonio Ricci, dell’azienda ospedaliera universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia, ha materialmente ratificato e consegnato in questi giorni al sostituto procuratore Giuliano Schioppi la relazione finale che racconta cosa è successo alla povera Nicoletta quella notte.

Spiega e definisce l’entità delle lesioni gravissime che Nicoletta ha riportato in quel pauroso incidente e come queste ne abbiano determinato la morte. Atti secretati che ora sono al vaglio del sostituto procuratore.

La perizia del medico legale chiarirà tutti gli aspetti relativi a dinamica e circostanze di quella sera. E rispetto a questi chiarimenti il sostituto Schioppi deciderà se chiudere le indagini e quindi formulare l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per il 26enne che è indagato con l’accusa di omicidio stradale, oppure chiedere ulteriori approfondimenti investigativi.

Tuttavia a disposizione degli inquirenti ci sono testimonianze e filmati delle telecamere che in quel punto della strada principale di Vinchiaturo erano accese e funzionanti. Ma c’è anche la confessione del 26enne che dopo 24 ore da quell’incidente, dopo essere fuggito (“per paura” ha raccontato), si è costituito in questura, a Campobasso, accompagnato negli uffici di polizia dall’avvocato Giuseppe Fazio. Come prevede la normativa è stato sottoposto ai test alcolemici e tossicologici ed è risultato negativo: quella notte non aveva assunto né droghe né alcol.

Il ricordo di Nicoletta è destinato a rimanere per sempre tra i tanti amici che l’amavano. Nessuno ha ancora elaborato un lutto così duro da superare perché la giovane parrucchiera era amata da chiunque per la sua giovialità e la sua attitudine al sorriso sempre e comunque.

L’ultima iniziativa per omaggiare il suo ricordo è stata una raccolta fondi per realizzare un murale in ricordo della giovane amica nel paese di San Giuliano del Sannio.

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